L’arrivo dell’estate rappresenta un motivo di gioia per i bambini che, complice la fine della scuola, possono concedersi un lungo periodo di vacanza. La bellezza e la spensieratezza di questo periodo non deve però far abbassare l’attenzione sui pericoli legati alle alte temperature. Negli ultimi anni, inoltre, il caldo torrido che spesso si concentra in alcune settimane estive e che viene maggiormente percepito da tassi di umidità elevati, ha aumentato esponenzialmente il problema, specialmente nei soggetti più fragili come i bambini.

È quindi doveroso porre l’attenzione sulla cosiddetta febbre da caldo nei bambini, evidenziando le differenze con il colpo di calore e individuando per entrambe i fattori di rischio e gli interventi da mettere in atto per preservare la salute del bambino.

Esiste la febbre da caldo?

Sono diverse le conseguenze delle ondate di calore, tanto che l’aumento delle temperature è spesso causa di diverse malattie legate al calore (insolazione, esaurimento, sincope, crampi, eritemi, eccetera). Di per sé la febbre da caldo più che una malattia è una conseguenza del caldo percepito nell’ambiente in cui ci si trova e del metabolismo.

La febbre da caldo nei bambini

L’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce normale la temperatura centrale che è compresa tra 36.5 e 37.5°C. Per mantenere questa temperatura corporea l’organismo attiva il processo di termoregolazione tramite il quale produce, disperde e conserva calore.

È sufficiente che la temperatura aumenti anche meno di un grado per attivare i recettori per il calore che inviano i segnali all’ipotalamo che di conseguenza attiverà la vasodilatazione cutanea e la sudorazione, meccanismi con i quali ripristinare la temperatura corretta.

Sintomi e cura della “febbre da caldo” nei bambini

L’aumento delle temperature è un fenomeno che non va mai sottovalutato, specie nei bambini fino a 4 anni che sono più sensibili al caldo, hanno un sistema di termoregolazione ancora non completamente sviluppato e, in quanto non autosufficienti, non sono in grado di gestire correttamente l’ambiente circostante e procurarsi liquidi a sufficienza.

La febbre da caldo può portare a sintomi lievi come edemi, crampi e svenimenti, ma anche condizioni più gravi come congestione, disidratazione e colpi di calore. Condizioni di caldo più estreme e una febbre da caldo non correttamente gestita possono evolvere in condizioni più gravi che possono danneggiare anche gli organi vitali, compreso il cervello.

Per risolvere la febbre da caldo è importante aumentare l’assunzione di liquidi integrando se necessario i sali minerali dispersi con l’eccessiva sudorazione. Un aspetto fondamentale è quello legato alla prevenzione, evitando un’eccessiva esposizione al sole, prevedendo l’utilizzo di un abbigliamento adeguato e preferendo, specie per i bambini più piccoli, ambienti freschi e ombreggiati.

Febbre da caldo e colpo di calore

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Fonte: iStock

Il colpo di calore è una forma grave di febbre da caldo ed è quindi una condizione più seria e da non confondere. I colpi di calore sono determinati da un improvviso innalzamento della temperatura a seguito di uno sforzo fisico o di una prolungata esposizione alle alte temperature. Questa condizione va trattata con tempestività in quanto è una vera e propria emergenza di salute che può danneggiare cuore, reni, muscoli e cervello e portare anche alla morte del bambino.

Il colpo di calore si verifica con la temperatura corporea che raggiunge i 40°C e un eccesso di disidratazione. Inoltre può associarsi a nausea, vomito, respiro affannato, mal di testa, aumento del battito cardiaco, arrossamento della pelle e l’alterazione della sudorazione. I bambini con un colpo di calore possono essere maggiormente irritabili, confusi, agitati, avere le convulsioni e non riuscire a parlare correttamente.

Il colpo di calore può interessare tutti i bambini esposti eccessivamente alle alte temperature, ma rischi maggiori sono per quelli affetti da malattie croniche. In caso di colpo di calore è fondamentale chiamare i soccorsi e nel frattempo spostare il bambino in un’area ombreggiata e fresca (non sotto l’ombrellone), metterlo in posizione supina con le gambe sollevate rispetto al tronco, rimuovere gli indumenti e somministrare liquidi freschi (non troppo freddi) a piccoli sorsi.

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  • Bambino (1-6 anni)