Più volte nel corso degli ultimi anni, e tristemente in maniera sempre più frequente, la cronaca ha riferito di genitori che hanno dimenticato i propri bambini in auto mettendone a rischio la salute e arrivando purtroppo talvolta a risvolti drammatici. Per questo sono divenuti obbligatori i cosiddetti seggiolini anti abbandono, dispositivi che riducono il rischio di non ricordare di avere un bambino in macchina, facendo scattare delle notifiche sul proprio smartphone (e quello di altre persone inserite in questa speciale rubrica).

La domanda che spesso sorge quando si ascoltano o leggono fatti di questo genere è: com’è possibile che dei genitori si dimentichino il proprio figlio in macchina? Senza, ovviamente, entrare nel merito di quelle che possono essere gli aspetti morali e legali della responsabilità genitoriale, è doveroso interrogarsi un fenomeno sempre più noto: l’amnesia dissociativa che sembra essere la causa clinica dei fenomeni di cronaca di abbandono, ma anche di altre situazioni di rischio per l’incolumità e la crescita del bambino.

Amnesia dissociativa: cos’è?

Per comprendere cos’è l’amnesia dissociativa, è utile specificare cosa si intende per amnesia, essendone quella dissociativa una particolare (e generalmente rara) tipologia. L’Istituito Superiore di Sanità definisce l’amnesia come la “perdita o la diminuzione della memoria legata ai ricordi che riguardano fatti, informazioni ed esperienze”.

Parliamo quindi di un disturbo dissociativo durante il quale la persona “può perdere ricordi personali e informazioni che lo riguardino ma, normalmente, solo per un breve periodo”. In questi casi il paziente che ne soffre, è spesso inconsapevole o parzialmente consapevole.

L’amnesia dissociativa è quindi una condizione che porta a una perdita di memoria temporanea su informazioni importanti della propria persona, come la propria identità, i luoghi in cui si è stati, le persone con cui ci si è relazionati e gli atti compiuti e vissuti in quel momento. È in circostanze di questo tipo che si verificano episodi come quelli descritti nei casi in cui i genitori possono dimenticare di aver lasciato il proprio figlio in auto.

Va specificato a tal proposito che questa forma di amnesia non è un vero e proprio black-out improvviso, ma spesso la conseguenza di un evento traumatico, di un momento particolarmente stressante o complesso, che può ripresentarsi in maniera inconsapevole nella persona affetta da questa patologia.

Le cause dell’amnesia dissociativa

Questo tipo di amnesia, che può anche far parte di quadro diagnostico più articolato e complesso, ha spesso le sue origini in eventi traumatici. Questi possono essere di vario tipo e vanno dalla violenza fisica all’aggressione, passando per l’abbandono, la morte di una persona cara, enormi sensi di colpa e qualsiasi altra condizione di stress e conflitto interiore di fronte alla quale la psiche reagisce con un meccanismo di difesa, “rimuovendo” la causa di tale condizione di disagio.

Trattandosi di un fenomeno legato alla psiche e all’intimità di una persona è molto complicato rintracciare le cause, anche venissero queste individuate, non è certamente automatico stabilire delle relazioni di causa ed effetto; questo sia per quanto riguarda il punto di vista cronologico che quello più propriamente diagnostico.

L’amnesia dissociativa non necessariamente si manifesta immediatamente dopo l’evento traumatico, ma può presentarsi anche successivamente e a distanza di anni: naturalmente in tal senso è fondamentale evidenziare come. Non necessariamente un evento traumatico provoca in tutti coloro che lo subiscono una reazione di amnesia dissociativa. Ogni persona reagisce ad un trauma diversamente e ogni persona ha una propria identità che risponde in maniera particolare a ogni tipo di evento, sia esso negativo o positivo.

Come si manifesta l’amnesia dissociativa?

L’amnesia dissociativa, come indicato dal Centro di psicoterapia cognitiva comportamentale di Roma, si manifesta come un “disagio clinicamente significativo oppure menomazione nel funzionamento sociale, lavorativo, o in altre aree importanti”.

L’effetto principale è legato alla perdita della memoria alla quale segue o un senso di confusione e angoscia o, anche, di totale indifferenza e assenza di particolari segnali nell’aver vissuto un fenomeno di questo tipo. Di per sé non c’è una sintomatologia definita, anche perché si tratta di una forma di amnesia così particolare che può anche avere tratti in comune con altri fenomeni di questo tipo.

In persone particolarmente stressate o con episodi traumatici alla spalle è importante prestare attenzione (senza esasperare singoli episodi, ma anche senza sottovalutarne la manifestazione) a episodi di dimenticanza, incapacità di concentrazione, difficoltà a dormire, maggiore instabilità emotiva e personale che possono essere cause e sintomi di fenomeni di amnesia dissociativa: a fronte di episodi di questo tipo è importante chiedere aiuto e non sottovalutare il malessere.

Amnesia dissociativa: come curarla

Il trattamento dell’amnesia dissociativa non può iniziare prima di un consulto medico approfondito che ne diagnostichi, sulla base della sintomatologia, la presenza ed escluda altre patologie. Ci sono studi che sembrano indicare come l’amnesia dissociativa coinvolga le regioni frontotemporali dell’emisfero destro, motivo per cui tra gli esami eseguiti per la diagnosi si effettuano l’elettroencefalogramma, la risonanza magnetica, esami del sangue e delle urine. Questi servono prevalentemente per escludere altre patologie e, contestualmente a una serie di test psicologici, elaborare un piano terapeutico adeguato.

Più che una cura, il trattamento dell’amnesia dissociativa prevede un percorso con lo scopo di consentire al paziente di elaborare il trauma e non essere più condizionato da esso. Tale percorso inizia con la creazione di un ambiente nel quale il paziente possa sentirsi protetto e al sicuro e nel quale provare alcune tecniche di recupero della memoria, successivamente sarebbe importante intraprendere un percorso di psicoterapia per affrontare e risolvere i conflitti generati dall’evento traumatico e prevenire che successivi stress possano provocare ulteriori ricadute.

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