
L'illustratrice russa Maria Gorbunova prende ispirazione dalla sua vita quotidiana di mamma per raccontare con ironia la vita con due bambini picco...
Dopo l'invasione dell'Ucraina i rapporti internazionali hanno indebolito la potenza del passaporto russo. Nascere in Argentina, invece, consente una libertà di movimento maggiore.
Da quando la Russia ha invaso l’Ucraina nel 2022, più di 5.800 donne russe incinte sono andate in Argentina per partorire. Solo su un aereo atterrato a Buenos Aires, giovedì 9 febbraio 2023, ce ne erano 33, tutte alle ultime settimane di gravidanza. A riportare la notizia è Il Post, che ha spiegato il motivo dietro a questo fenomeno crescente, definito anche “turismo de maternidad” (turismo per maternità).
L'illustratrice russa Maria Gorbunova prende ispirazione dalla sua vita quotidiana di mamma per raccontare con ironia la vita con due bambini picco...
Stando a quanto appreso, le donne russe andrebbero in Argentina a partorire perché la legislazione del Paese permette, ai bambini che nascono lì, di acquisirne automaticamente la cittadinanza. Di conseguenza, anche i genitori possono ottenerla facilmente nel giro di un paio d’anni.
Con lo scoppio della guerra molte famiglie russe cercano di far avere ai propri figli il passaporto argentino, per compensare la diminuzione della potenza del proprio, che a causa delle relazioni internazionali dovute al conflitto consente meno libertà di spostamento.
Attualmente, infatti, il passaporto argentino permette di viaggiare per brevi periodi senza visto in 171 paesi, compresi quelli dell’Unione Europea. Inoltre, chi ha il passaporto russo può entrare facilmente nel Paese.
Già prima dell’invasione dell’Ucraina, questa era un’abitudine diffusa. La meta principale per partorire, tuttavia, erano gli Stati Uniti, molto più difficile ora da raggiungere per i cittadini russi.
A pronunciarsi sul fenomeno è stata anche la Dirección Nacional de Migraciones (DNM), l’agenzia governativa argentina che si occupa di immigrazione, parlando di “falso turismo”. Le donne russe incinte che viaggiano in Argentina, infatti, dichiarano di stare viaggiando per motivi turistici.
Florencia Carignano, direttrice della DNM, ha annunciato l’avvio di un’indagine sull’attività delle agenzie che propongono questo tipo di viaggi. Per lei, è problematico che delle 10.500 persone di cittadinanza russa che nel corso di un anno sono state in Argentina se ne siano fermate soltanto 3.500. Di fatto però non esiste nessun reato di “falso turismo” e queste donne non stanno commettendo alcun crimine.
Qualche russo intenzionato a rimanere in Argentina comunque c’è: come ipotizzato dal Guardian, potrebbe trattarsi di persone che non vogliono combattere contro i cittadini ucraini.
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