Le immagini e le notizie sul conflitto Russia-Ucraina giungono da tutti i media. Può accadere che i bambini si ritrovino a vedere o sentire queste notizie, magari mentre i genitori ascoltano le ultime news al telegiornale.
Cosa possono scaturire le immagini di guerra nei bambini, e come poter spiegare loro cosa sta accadendo non troppo lontano dal nostro paese?

Sicuramente, i bimbi avvertono e riescono a percepire cosa sta accadendo, e tutto ciò può generare sentimenti di ansia e paura. Noi genitori, anche se è difficile, abbiamo il dovere di affrontare con loro questi argomenti in modo che i nostri figli possano comprendere appieno ciò che sta accadendo in Ucraina.

Ane Lemche, psicologa e consulente per l’infanzia di Save the Children, ha affermato che i bambini di tutto il mondo potrebbero avere domande sulle immagini, le storie e le conversazioni a cui sono esposti in questi giorni, per questo è importante parlarne utilizzando il linguaggio e le parole giuste in base all’età.

Bambini dai 2 ai 6 anni

I bambini piccoli non hanno abbastanza esperienza di vita, per comprendere alcuni degli elementi coinvolti in argomenti così complessi e difficili, come la guerra. Inoltre, non hanno una solida conoscenza di concetti astratti o di causa ed effetto.
Ecco alcuni consigli per spiegar loro la situazione in Ucraina:

  • filtra le notizie: fai il possibile per limitare l’esposizione dei bambini piccoli a news inappropriate per l’età, ad esempio spegnendo o disattivando l’audio della TV oppure scegliendo contenuti mirati.
  • rassicura sia con le parole sia con i gesti: è importante ricordare loro che sono al sicuro; che mamma e papà sono al sicuro e tutta la loro famiglia è al sicuro.
  • accogli i sentimenti: dire ai più piccoli “Va bene sentirsi spaventati, tristi o confusi. Quei sentimenti sono naturali e li proviamo tutti” ha un effetto positivo.
  • scopri cosa sanno: i tuoi figli potrebbero non capire molto bene il problema, per cui il consiglio è chiedere loro cosa pensano sia successo prima di fornire loro qualsiasi immagine.
  • scomponi i problemi in termini più semplici: per spiegare la violenza e la guerra, utilizza termini semplici; ad esempio “Qualcuno ha usato una pistola per ferire le persone”, o ancora “Alcuni gruppi di persone continuano a non essere trattati allo stesso modo o in modo equo”.

Dai 7 ai 12 anni

I bambini di questa fascia di età possono leggere e scrivere, e vengono esposti più spesso a contenuti inappropriati per la loro età. Man mano che i bambini acquisiscono capacità di pensiero astratto, esperienza nel mondo reale e capacità di esprimersi, possono cimentarsi con argomenti difficili e comprendere prospettive diverse; ecco alcuni consigli:

  • aspetta il momento giusto: a questa età, è ancora molto probabile che i bambini vengano da te se hanno sentito parlare di qualcosa di spaventoso. Aspetta il momento ideale per parlare di un determinato argomento, non sentirti in dovere di affrontare argomenti difficili finché non lo chiedono.
  • scopri cosa sanno: puoi chiedere ai tuoi figli cosa hanno sentito o se i loro amici a scuola stanno parlando di qualcosa. Rispondi alle domande in modo semplice e diretto, ma cerca di non esagerare per non spaventarli.
  • fornisci contesto e prospettiva: i bambini hanno bisogno di capire le circostanze attorno a un problema per dargli un senso completo. Ad esempio, per spiegare la guerra prova a dire “alcune persone credono erroneamente di essere migliori di altre, e senza le informazioni corrette, a volte commettono crimini che ritengono giustificati”.
  • sii sensibile alle emozioni e al temperamento dei bambini: accogli sempre le loro emozioni e chiedi loro come si sentono e cosa stanno provando in questo momento.
  • incoraggia il pensiero critico: come? Fai domande a risposta aperta per convincere i bambini a pensare più a fondo su argomenti seri. Chiedi “cosa hai sentito?”, “cosa ti ha fatto pensare?” e “perché lo pensi?”

Adolescenti

A questa età, gli adolescenti sono coinvolti nei media in modo indipendente leggendoli, interagendo con essi e persino facendone propri e condividendoli sotto forma di commenti o video. In questo caso, per parlare della guerra è consigliabile incoraggiarli a trovare fonti che possano arricchire le loro conoscenze, e porre domande che li spingano a riflettere sulle loro argomentazioni.

Cosa fare per parlare della guerra ai propri figli

Spiegare la guerra ai propri figli spesso non è semplice; ecco alcuni consigli utili:

  • trova il tempo e ascolta quando tuo figlio vuole parlare: prenditi il ​​tempo giusto per ascoltare ciò che pensa e ciò che ha visto o sentito sulla guerra.
  • adatta sempre la conversazione al bambino: è importante essere consapevole dell’età del bambino, poiché i più piccoli potrebbero non capire cosa significhi la parola guerra, mentre i più grandi lo capiscono e possono esserne maggiormente preoccupati.
  • accogli i sentimenti: è importante che tutti i bimbi si sentano capiti e compresi, per questo è fondamentale supportarli e non giudicarli se si sentono insicuri in questo momento storico.
  • rassicurali sul fatto che tutto il mondo sta lavorando per risolvere questo problema: ricorda ai bambini che questo non è il loro problema da risolvere, e che non dovrebbero sentirsi in colpa se giocano con i loro amici e sono felici.
  • sostieni i bambini che vogliono aiutare: alcuni bambini di fronte tematiche come la guerra sentono la necessità di aiutare le persone colpite, ad esempio creando disegni di pace. I genitori in questo caso devono sostenere e appoggiare queste iniziative.

Parlare e spiegare la guerra ai bambini, a prescindere dall’età, può essere complesso. Un argomento così delicato, però, va affrontato soprattutto se sono i bambini a chiedere spiegazioni e a voler sapere cosa sta accadendo nel mondo. Il compito del genitore? Raccontare con parole adeguate all’età e, soprattutto, rispondere ai loro dubbi, ascoltare le loro domande e accogliere le loro paure.

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Categorie

  • Bambino (1-6 anni)