Il vaccino esavalente è una unica preparazione artificiale vaccinale in grado di conferire una determinata immunità acquisita a scopo di immunoprofilassi. È specifico su sei malattie infettive: difterite, tetano, pertosse, poliomielite, epatite B e Haemophilus Infuenzae di tipo B.

Questo tipo di vaccino viene somministrato solitamente entro il primo anno di vita del bambino. Prevede 3 somministrazioni (di 0,5 ml) iniettate a distanza di alcuni mesi. La somministrazione della profilassi vaccinale esavalente avviene, quindi, con una iniezione per via intramuscolare sulla faccia antero-laterale della coscia del neonato. Le tempistiche sono le seguenti:

  • la prima dose al 3° mese di vita;
  • la seconda dose al 5° mese di vita;
  • la terza dose all’11°-13° mese di vita.

Vaccino esavalente: a che cosa serve?

Il vaccino esavalente serve a fornire un’immunità adattiva (anche detta immunità specifica o acquisita) all’organismo umano. Una risposta immunitaria che si “adatta”, quindi, alle sei specifiche infezioni, stimolando la risposta immunitaria dei linfociti, cellule proprie del sistema immunitario.

Il vaccino esavalente stimola la memoria immunologica del sistema immunitario su sei infezioni. Ha lo scopo, quindi, di consentire all’organismo di sviluppare un idoneo sistema di difesa prima del contatto effettivo con l’agente patogeno che provoca la malattia infettiva.

Il termine “vaccino” deriva dal latino “vacca” e venne utilizzato per la prima volta nel 1796 dal medico inglese Edward Jenner: Aveva notato, infatti, che il vaiolo era letale per gli umani, ma non per i bovini. Anzi, le mungitrici che venivano infettate dal vaiolo bovino sviluppavano immunità verso il vaiolo umano. Da qui, dunque, l’intuizione di estrarre del materiale organico infetto dalle pustole dei bovini e di inocularlo, opportunamente dosato, negli esseri umani con lo scopo di prevenire il vaiolo umano.

Vaccino esavalente: per quali malattie infettive è indicato?

Le sei malattie infettive in cui il vaccino esavalente viene impiegato sono le seguenti:

  • Difterite: malattia infettiva stagionale e contagiosa, provocata da un batterio Gram-positivo che infetta le vie aeree superiori e la cute. Si manifesta con un mal di gola acuto e, tra le complicanze, si elencano quelle cardiache, nervose, renali. Questa malattia è soggetta alla denuncia obbligatoria entro le 12 ore dall’accertamento.
  • Tetano: malattia infettiva non contagiosa. Si manifesta come una paralisi spastica e dolorosa che parte da testa e collo per poi diffondersi in tutto il resto del corpo. Si innesca dalla contaminazione tissutale con le spore della tossina batterica Gram-positiva specifica. Nel 10-20% dei casi può essere letale.
  • Pertosse: anche conosciuta come “tosse dei 100 giorni”, è una malattia infettiva contagiosa causata da un batterio Gram-negativo e un cocco-bacillo. Si diffonde principalmente con gli starnuti di una paziente infetto e inizia generalmente con sintomi assimilabili a quelli di una comune influenza (tosse, raffreddore, febbre). Peggiora in maniera evidente con il passare del tempo. Negli attacchi forti, è spesso possibile sentire un gemito quando il paziente inspira. Nei bambini di età inferiore ad 1 anno, inoltre, può portare a complicanze gravi, con danni invalidanti e perenni. In alcuni casi può essere addirittura letale.
  • Poliomielite: è una malattia virale (virus a RNA) altamente contagiosa che si diffonde per via oro-fecale e che attacca il sistema nervoso. Può manifestarsi con sintomi lievi tipo influenza, e può provocare infezioni cerebrali  e paralisi. Può essere letale nel caso in cui colpisca muscoli necessari per le funzioni vitali.
  • Epatite B: malattia infettiva virale che colpisce il fegato e provoca infiammazione dell’organo, malessere generalizzato, perdita di appetito, dolori muscolari, vomito, ittero. In alcuni casi può essere letale. Se diventa cronica, può causare cirrosi epatica e portare alla morte.
  • Haemophilus Infuenzae di tipo B: malattia causata da un coccobacillo pleomorfo Gram-negativo asporigeno. È il batterio più importante nella patologia umana e può colpire organi diversi. I sintomi iniziali sono lievi e simili a quelli dell’influenza. In casi gravi può svilupparti artrite, otite, infezioni del sangue, polmonite, meningite e, in gravissimi casi, può essere letale.

Vaccino esavalente: che cosa contiene?

Il vaccino esavalente è realizzato in laboratorio e contiene parti di microrganismi uccisi o attenuati nella loro virulenza. La presenza dei sei germi selezionali stimola nell’organismo una reazione immunitaria di difesa.

Il vaccino esavalente, come tutti gli altri vaccini, è formato da due componenti: la componente attiva e quella ausiliaria. La componente attiva è anche detta “principio attivo”, la componente ausiliaria  è formata da eccipienti, adiuvanti e tutto ciò che non è principio attivo.

La componente attiva del vaccino esavalente contiene sei antigeni specifici:

  • il tossoide del tetano;
  • il tossoide difterico;
  • i tre antigeni tossoide pertossico, emoagglutinina filamentosa e pertactina della pertosse;
  • gli antigeni D dei tre virus inattivati (PV1, PV2, PV3) della poliomielite;
  • l’antigene di superficie ricombinante (le proteine) del virus dell’epatite B sintetizzate con l’ausilio dell’ingegneria genetica;
  • i polisaccaridi dell’haemophylus legati chimicamente al tossoide del tetano come carrier (vettore di trasporto).

La componente ausiliaria del vaccino esavalente, invece, contiene sostanze tra cui adiuvanti, eccipienti e stabilizzanti. Queste sono considerate utili per la preparazione farmaceutica, la stabilizzazione e la conservazione del vaccino. Nel vaccino esavalente, la composizione ausiliaria prevede quattro elementi:

  • lattosio anidro;
  • medium 199 (con vitamine, aminoacidi e sali minerali);
  • neomicina o pilomixina B;
  • sodio cloruro.

Gli eccipienti, seppur presenti in piccola misura, non sono mai trascurabili nelle preparazioni farmacologiche poiché possono causare più o meno gravi reazioni allergiche.

Vaccino esavalente: controindicazioni ed effetti collaterali

Esistono particolari controindicazioni per il vaccino esavalente che inibiscono la sua somministrazione ad alcune specifiche classi di soggetti:

  • neonati con meno di 6 settimane di vita;
  • soggetti che, in passato, hanno manifestato un’allergia verso una delle componenti presenti nel vaccino o verso il vaccino stesso;
  • pazienti con malattia grave in corso;
  • pazienti con una malattia infettiva in corso;
  • soggetti in cui, successivamente alla precedente somministrazione, si siano verificate condizioni gravi che meritano indagini più approfondite.

Per quanto riguarda gli effetti collaterali, il bugiardino medico del vaccino elenca da quelli più comuni a quelli molto rari.

Tra gli effetti collaterali più comuni del vaccino esavalente si trova il pianto inconsolabile, irrequietezza, perdita di appetito, arrossamento e indolenzimento del sito d’iniezione. Comuni, inoltre, sono anche vomito o diarrea e nervosismo, possibile febbre anche superiore ai 38°C.

Tra gli effetti collaterali rari si trovano reazioni anafilattiche e reazioni allergiche, linfoadenopatia, collasso o stato simile a shock, apnea, angioedemi ed eruzioni cutanee. Molto raro è il manifestarsi di dermatite e convulsioni.

I sintomi di una reazione allergica al vaccino esavalente sono quelli propri di questo tipo di reazione. Possono insorgere eritema della cute con prurito, respiro corto e gravi difficoltà nella respirazione, gonfiore del volto e della lingua.

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