L’attenzione verso l’igiene intima è, a tutte le età, fondamentale, soprattutto in termini di prevenzione di disturbi e malattie che, senza di essa, potrebbero insorgere. Nei bambini piccoli essa è un dovere dei genitori in quanto il neonato non è in grado di assolvervi da solo.

Come curare, quindi, l’igiene intima del neonato? Quali sono le accortezze da adottare e gli aspetti cui fare attenzione? È bene approfondire l’argomento sia per la gestione di organi genitali diversi dal proprio, ma anche perché, essendo in via di sviluppo, necessitano di qualche precauzione in più.

L’igiene intima del neonato

Durante l’epoca neonatale la cura dell’igiene passa sostanzialmente dal cambio del pannolino (che si verifica dalle 10 alle 12 volte al giorno) e dal bagnetto. In entrambe le occasioni il genitore (o chi assiste il bambino) entra a contatto con i genitali del neonato e per la loro corretta gestione è fondamentale chiarire alcuni aspetti.

Innanzitutto, come ribadito dall’Azienda Ospedaliero Universitaria Mayer, è necessario lavarsi accuratamente le mani sia prima che dopo essersi presi cura dell’igiene intima del neonato. Durante il contatto con gli organi genitali, sia maschili che femminili, è fondamentale agire con delicatezza, evitando movimenti bruschi e prestando attenzione alle unghie delle proprie dita che potrebbero ferire la pelle del bambino.

Per quel che riguarda il momento del bagnetto l’Azienda Socio-Sanitaria Territoriale (ASST) di Pavia ha redatto un pratico documento contenente le Istruzioni pratiche per l’igiene del neonato. Qui si legge come siano da evitare le spugne (nelle quali si depositano numerosi batteri) e da utilizzare acqua tiepida durante il lavaggio. L’acqua dovrebbe avere una temperatura di circa 37°C, mentre l’ambiente deve essere privo di correnti d’aria e a una temperatura di circa 24-26°C.

Un elemento comune a tutti i neonati è quello del moncone ombelicale, ovvero la parte rimanente del cordone ombelicale che dopo il parto è ancora attaccata all’ombelico del bambino. Il moncone, come chiarito dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, va incontro spontaneamente a essiccazione e tale processo si completa generalmente tra i 7 e i 14 giorni. Durante questo periodo il neonato va lavato sotto acqua corrente (o avvalendosi di spugnature) evitando la completa immersione nell’acqua che potrebbe determinare una contaminazione. Il moncone ombelicale va tenuto pulito e asciutto controllando a ogni cambio pannolino che non vi siano giunte parti delle feci.

Inoltre va previsto l’utilizzo di una garza sterile asciutta per medicare quotidianamente il moncone, evitare qualsiasi tipo di sollecitazione, prevedere un abbigliamento morbido e non aderente e lasciare il più possibile il moncone scoperto in modo da favorire l’essiccazione.

Vediamo ora più nel dettaglio le differenze per la cura dell’igiene dei genitali del neonato maschio e di quello femmina tenendo conto delle rispettive caratteristiche anatomiche.

L’igiene intima del neonato maschio: 3 consigli

1. La gestione del prepuzio

Il pene del neonato prevede un prepuzio solitamente lungo e chiuso da un orifizio tramite il quale passa l’urina. A differenza di quanto suggerito e praticato in passato, oggi l’indicazione è quella di evitare manovre finalizzate allo scollamento che potrebbero provocare microtraumi, lacerazioni e aderenze.

2. Il lavaggio e il risciacquo

Per questo motivo è sufficiente lavare solamente la parte esterna del pene e lo scroto e attendere i 2-3 anni quando solitamente il prepuzio si ritirerà spontaneamente. Quando si utilizza un detergente per l’igiene intima del neonato è importante prestare attenzione al risciacquo, in modo che il detergente venga rimosso completamente

3. L’asciugatura

Per asciugare la pelle del neonato è importante prevedere un asciugamano specifico da utilizzare tamponando la cute senza strofinare per evitare di irritarla.

L’igiene intima del neonato femmina: 3 consigli

1. Pieghe e labbra della vagina

La prima cosa da considerare è quella di prestare attenzione sia alle pieghe inguinali che alle piccole e alle grandi labbra tra le quali vi è la possibilità che si accumulino residui di feci e di urina. Per la pulizia della vagina è consigliato separare delicatamente le labbra per poi, con un batuffolo di cotone umido, pulire tutta l’area per poi pulire anche la piega tra la parte esterna della vagina e le gambe della bambina.

2. La direzione di pulizia

Per le caratteristiche anatomiche dei genitali femminili, per cui sono molto vicine tra loro sia la vagina che l’ano e l’uretra, è sempre consigliato detergere procedendo dalla parte anteriore verso quella posteriore (e non viceversa) per evitare che i batteri presenti nell’ano possa raggiungere la vagina.

3. Il tipo di detergente

L’indicazione è quella di lavare con un detergente delicato che rispetti il pH vaginale per poi risciacquare sotto abbondante acqua corrente e poi asciugare con cura, per evitare le dermatiti irritative e la macerazione della pelle umida.

5 prodotti indispensabili

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Fonte: iStock

Il kit per l’igiene intima del neonato deve comprendere questi prodotti:

  • asciugamani dedicati;
  • panni in cotone;
  • crema delicata;
  • pasta da cambio per prevenire le irritazioni;
  • detergente specifico per neonati.

È utile prevederli anche all’interno della borsa da viaggio in modo da avere sempre tutto l’occorrente quando si è fuori casa. Nella scelta del detergente e degli altri prodotti è sempre preferibile orientarsi verso quelli specifici per bambini che sono realizzati senza composti chimici e profumi e preferibilmente con quelle naturali. Inoltre questi prodotti hanno una struttura sviluppata tenendo conto delle caratteristiche della pelle del neonato e prevedendo un’azione idratante, protettiva e lenitiva utile per la cura della pelle.

Le abitudini da evitare

Intorno all’igiene intima del neonato sono ancora diffuse alcune abitudini che, per quanto radicate, sono sconsigliate e da evitare.

La prima riguarda l’uso del borotalco, che va assolutamente evitato. Essendo una polvere volatile, infatti, può essere inalata dal neonato provocando anche gravi conseguenze respiratorie. Inoltre, non permette un’idratazione sufficiente per la cute del bambino e il suo utilizzo eccessivo può provocare irritazioni.

L’altra abitudine riguarda l’utilizzo delle salviette umidificate monouso. Nonostante la loro praticità il loro uso è da riservare solamente a quando si è fuori casa o comunque in assenza di acqua corrente e sapone. È invece preferibile utilizzare asciugamani di cotone, che sono più delicati, da destinare a uso esclusivo del neonato. Con gli asciugamani va tamponata (e non strofinata) l’area ano-genitale del bambino.

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