Molte donne, poco prima dell’arrivo reale del ciclo, si sentono spossate, agitate, irritate, ansiose. Tutta colpa della sindrome premestruale, un insieme di piccoli fastidi che, talvolta, sono mal interpretati, tanto da pensare a una fase iniziale di una gravidanza.

Si può sbagliare così tanto? Sì, perché la sindrome premestruale, o SPM (in inglese nota come PMS), non è un malessere chiaro, non si presenta sempre allo stesso modo e tutti i mesi, e può essere più o meno intenso.

Cerchiamo di capire meglio come funziona, quali sono tutti i sintomi, i possibili rimedi per alleviare il dolore e quali sono i segnali per distinguerla da quelli che sono, invece, i primi sintomi di una gravidanza.

Sindrome premestruale: sintomi

Abbiamo già sottolineato che la sindrome premestruale si manifesta con un insieme di sintomi fastidiosi.

Nello specifico ce ne sono alcuni molto frequenti: irritabilità, ansia, agitazione, collera, insonnia, difficoltà di concentrazione, sonnolenza, depressione e grave astenia, un senso di spossatezza generale e apparentemente senza motivo.

Inoltre, tra i segnali più noti ci sono anche aumento di peso transitorio, ritenzione idrica, tensione mammaria e mastodinia (dolore al seno), mal di schiena, senso di peso o di tensione in sede pelvica. E, nelle donne più giovani, dismenorrea, cioè forte dolore, all’inizio delle mestruazioni.

Come se non bastasse, ci sono anche altri sintomi della sindrome premestruale meno soliti ma comunque specifici e riconosciuti, quali: cefalea, vertigini, parestesie alle estremità, sincope, palpitazioni, stipsi, nausea, vomito e cambiamenti dell’appetito, acne e neurodermatite. In più, in presenza di patologie preesistenti (respiratorie o oculari) si può notare un peggioramento dei sintomi.

Il dato delle donne in età riproduttiva colpite da sindrome premestruale oscilla tra il 20% e il 50%, di cui un 5% presenta una forma piuttosto acuta, nota come disturbo disforico premestruale.

I sintomi, in questo caso, sono molto più marcati e intensi, in particolar modo è possibile riconoscere umore depresso e labilità emotiva, a cui si unisce un notevole disinteresse per le attività quotidiane. I segnali sono di entità severa, tanto da interferire con la normale routine.

Sindrome premestruale: rimedi

La diagnosi si basa sulla descrizione dei sintomi da parte della paziente. Il medico, raccolte tutte le informazioni, provvederà a proporre alcune soluzioni. La terapia classica è sintomatica, quindi sonno e riposo per alleviare il dolore, fare attività fisica e rilassanti, come lo yoga.

Anche ciò che si assume è davvero importante. Una dieta alimentare sana e bilanciata rappresenta sempre un buon rimedio per avere uno stile di vita ottimale.

In questo caso è meglio diminuire l’assunzione di zucchero e di carboidrati complessi, mentre conviene aumentare le proteine. Un altro suggerimento è quello di diminuire le quantità di cibo ma aumentare il numero di pasti al giorno, proprio come se si soffrisse di reflusso gastroesofageo.

In particolar modo è necessario favorire frutta, verdura, latte, cibi ricchi di fibre, mentre bisogna mettere da parte caffè, bevande gassate, patatine fritte e cibi in scatola.

Possono essere utili anche attività alternative, come terapia della luce, regolazioni del sonno, terapia cognitivo-comportamentale e di rilassamento. Ovviamente bisogna evitare, per quanto in alcuni casi sia davvero difficile, lo stress.

In alcuni casi il medico curante potrebbe suggerire di assumere farmaci, come inibitori della ricaptazione della serotonina e ansiolitici. A tal proposito, specifichiamo che tra le possibili cause della sindrome premestruale è indicata anche la carenza di serotonina; è stato dimostrato che le donne maggiormente colpite, hanno mostrato livelli più bassi.

In ogni caso la terapia non è unica: il medico deve trovare la giusta soluzione per ogni singola paziente, in base alle sue problematiche personali.

Sindrome premestruale e gravidanza

Perché la sindrome premestruale è spesso confusa con la gravidanza? Per colpa dei sintomi, che sono molto simili. Basti pensare al gonfiore addominale o alla tensione mammaria.

Tutto sta nel riconoscere le differenze – che sono davvero molto sottili ma ci sono – come specificato nell’approfondimento “How can I tell if it is PMS or if I am pregnant?” di MedicineNet.

I 5 segnali per distinguere la sindrome premestruale da una gravidanza

  1. Sanguinamento lieve: di solito si verifica all’inizio di una gravidanza, nel momento in cui avviene l’impianto dell’embrione. Questo tipo di sanguinamento non può essere confuso con quello della fase iniziale del ciclo, che è decisamente più importante.
  2. Affaticamento: si tratta di un’altra costante delle due condizioni. Nel caso di sindrome premestruale, questo sintomo sparisce con l’inizio del ciclo.
  3. Senso di fame: è intenso prima del ciclo, ma si attenua e non è specifico; le voglie in gravidanza, invece, così come le avversioni, sono specifiche, in pratica si desidera o si disprezza un particolare cibo.
  4. Nausea e vomito: sono sintomi specifici dell’inizio di una gravidanza, anche se possono comparire anche prima del ciclo mestruale.
  5. Crampi e dolori addominali: sono tipici della sindrome premestruale, rari nelle primissime settimane di gestazione.
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