Il momento in cui si decide di fare un test di gravidanza genera sempre grande emozione, in attesa di rivolgersi a un medico per una visita ad hoc e un’ecografia, molte donne decidono così di fare un secondo, o addirittura un terzo test a casa per avere la certezza del risultato. A volte, però, non è detto che a un positivo possa seguire un altro positivo. Cosa fare quindi in questi casi?

In genere la maggior parte dei test domiciliari promette un’accuratezza pari al 99%, ma non tutti sono così precisi. Spesso, infatti, si possono verificare quelli che vengono definiti “falsi positivi“: questo accade quando l’esito risulta essere positivo, ma non c’è in corso alcuna gravidanza. É bene quindi sapere cosa si intenda con questo termine per poter distinguere le varie situazioni e sapere come comportarsi.

A dare una spiegazione ci ha pensato Mary Jane Minkin, medico e professoressa di ostetricia presso la Yale School of Medicine: “I test di gravidanza falsi positivi sono piuttosto insoliti – sono state le sue parole -. A volte questi possono accadere quando le donne aspettano più del dovuto per vedere il risultato. Con l’evaporazione può quindi apparire una seconda linea, ma questo non significa che lei sia incinta, è semplicemente legata a quel comportamento”.

Elisa

chiede:

Molti si chiedono poi se il falso positivo possa essere legato all’assunzione di farmaci, che possono condizionare l’esito. Questa ipotesi non è da escludere. “I farmaci per la fertilità o altri farmaci che contengono HCG potrebbero interferire con i risultati dei test di gravidanza a casa – riferisce la Mayo Clinic -. La maggior parte delle medicine, però, inclusi antibiotici e pillole anticoncezionali, non influisce sull’accuratezza dei test di gravidanza domiciliari”.

Gli ospedali del Gloucestershire ritengono che tra le altre possibili cause possa esserci anche una grave infezione del tratto urinario.

Spesso, invece, tutto è da ricondurre agli sbalzi ormonali che ogni donna può avere: “Occasionalmente, il test potrebbe risultare positivo per alcuni giorni e poi diventare negativo. Questo sta a indicare quella che viene definita ‘gravidanza chimica’ – ha specificato Minkin -. In questi casi un ovulo è stato fecondato con successo, ha iniziato a impiantarsi, ma poi ha smesso di svilupparsi. Questo indica un aborto spontaneo avvenuto precocemente. In una situazione simile non si può parlare di falso positivo. Non ci sarà comunque alcuna influenza sui concepimenti successivi”.

Il modo più semplice per evitare i falsi positivi è quindi quello di leggere il risultato nei tempi indicati sulla confezione, nonostante provare ansia in quel momento sia più che naturale.

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