L’igiene del neonato è una delle primissime preoccupazioni (e occupazioni) cui ogni genitore si trova a fare i conti dal momento del ritorno a casa dall’ospedale. La quantità di pannolini da cambiare (e il loro contenuto) pongono le mamme e i papà di fronte alla necessità di lavare le parti intime del bambino. Parallelamente a questo impegno quotidiano sorge l’interesse (e con il passare delle settimane anche la necessità) di fare il bagnetto al neonato.

Un’attività che è un misto di fascino (specie per molti video e immagini che raccontano di grandi risate e divertimento) e timore, specialmente per i genitori alle prese con il primo figlio che temono di sbagliare qualsiasi cosa facciano. Dal numero di bagni al modo con cui fanno il bagnetto al neonato, passando per il tipo di prodotti da utilizzare, il momento della giornata migliore nel quale farlo e tutte le curiosità su questo rituale che, oltre l’aspetto prettamente igienico, si rivela molto importante per la crescita di ogni bambino.

Per rispondere a tutte queste domande e fornire un’informazione puntuale su come approcciarsi al bagnetto del neonato, abbiamo intervistato la Dottoressa Pilar Nanninispecialista in pediatria, grazie alla quale abbiamo potuto concentrare la nostra attenzione su tutti gli aspetti che ruotano intorno al momento del bagnetto.

Il primo bagnetto del neonato

Dottoressa Nannini, la prima domanda che ogni genitore si pone è quella relativa a dopo quanto tempo è possibile fare il primo bagnetto a un neonato? Quanto tempo bisogna aspettare prima che il bambino possa essere considerato pronto?

Una volta dimessi dall’ospedale bisogna aspettare la caduta del moncone ombelicale. È vero che spesso viene fatto un bagnetto al bambino già appena nato, ma è una tecnica che sta andando sempre più in disuso: l’indicazione è sempre quella di aspettare sempre almeno la caduta del moncone ombelicale e che il residuo si sia completamente asciugato per evitare infezioni batteriche.

Superati i primi mesi, invece, come comportarsi?

Per quanto i riguarda il bambino il consiglio è sempre quello di fare il bagnetto secondo le sue esigenze, rispettando ovviamente le necessità fisiologiche. Di per sé il bagnetto si può fare anche tutti i giorni, purché non ci siano patologie della pelle, come la dermatite atopica. Il bagnetto deve essere un momento rilassante e di coccola; ma non per tutti i bambini è così. Ci sono anche bambini che provano fastidio a stare nell’acqua; in questi casi il bagnetto va fatto quando è più sereno e rispettando sempre le sue esigenze.

Cosa fare, invece, per i bambini con dermatite atopica?

In questi casi bisogna ridurre il tempo trascorso in acqua per evitare la perdita transepidermica di acqua. Se questi bambini fanno il bagnetto tutti i giorni e per un tempo superiore ai 10 minuti il problema della dermatite atopica tende a riacutizzarsi e la pelle ha difficoltà a trattenere l’acqua. Per questi bambini bisogna osservare alcuni accorgimenti soprattutto per quel che riguarda il tempo da trascorrere in acqua, che tendenzialmente non deve essere superiore ai 5 minuti, e tamponare subito appena usciti dall’acqua con asciugamani e salviette in fibre naturali (cotone o bambù), applicare detergenti specifici per le pelli delicate e utilizzare indumenti a contatto con la pelle che siano in materiale biologico-organico.

Quante volte fare il bagnetto al neonato?

Il bagnetto tutti i giorni è un eccesso di zelo o può essere utile? C’è un’indicazione sul numero di bagnetti che si possono fare settimanalmente?

Dipende dalla pelle del bambino. Nelle prime due settimane di vita la pelle del bambino tende a desquamarsi fisiologicamente perché cambia lo strato corneo della pelle per lasciare spazio a un nuovo strato di pelle. Se la pelle non è particolarmente secca il bambino può fare il bagnetto anche tutti i giorni, sempre a condizione che questo sia per lui un momento piacevole e di relax. Se invece il bambino manifestasse qualsiasi segnale di disagio o fastidio a contatto con l’acqua è meglio aspettare che il bambino acquisisca maggiore consapevolezza e abitudine con l’acqua ed effettuare il bagnetto anche due o tre volte a settimana al massimo.

Quanto deve durare, invece, il bagnetto? Bisogna fare riferimento al divertimento del bambino e fermarsi ai primi segnali di stanchezza e disagio o c’è dell’altro?

Sì, certo, ma comunque il bagnetto non dovrebbe durare più di 10-15 minuti perché il bambino ha una tendenza più elevata a perdere l’acqua dalla pelle rispetto all’adulto.

Il bagnetto al neonato, ma anche al bambino più grande, va fatto a una certa distanza dai pasti o non ci sono rischi in questo senso?

Se si parla di bagnetto in casa con acqua a temperatura corporea non c’è nessuna indicazione temporale di distanza dal pasto. L’unica attenzione è sempre quella di immergere gradualmente il bambino nell’acqua e farlo uscire ai primi segnali di fastidio. Quello che è fondamentale ricordare, invece, è che anche per il bagnetto il bambino non va mai lasciato solo e incustodito nella vasca, nemmeno per un secondo. Questo perché il bambino può girarsi rapidamente, ma non è ancora completamente in grado di stare nell’acqua e corre il rischio di annegare. Il rischio c’è anche in pochi centimetri d’acqua e per questo l’attenzione deve essere sempre massima.

Bagnetto neonato: la temperatura dell’acqua

Dottoressa Nannini, quale deve essere la temperatura dell’acqua per il bagnetto?

La temperatura deve essere quella corporea, quindi circa 37 °C. Si possono utilizzare termometri con rilevazione immediata, di quelli che si immergono nella vasca e che forniscono una misurazione reattiva , altrimenti il rimedio classico è quello di testare con il gomito la temperatura dell’acqua prima di immergere il bambino.

Come fare il bagnetto al neonato?

Dottoressa Nannini, entrando un po’ più nello specifico del momento del bagnetto, che indicazioni possiamo dare ai genitori? Ricordiamo sicuramente che è fondamentale usare le apposite vaschette per il bagnetto, posizionarle in maniera dritta e stabile su una superficie piana e che il bambino, ma anche chi si occupa del bagnetto, stia in una posizione comoda. Poi come si procede?

Immergerlo gradualmente iniziando dai piedi e poi le gambe per poi far abituare il bambino al contatto con l’acqua tramite delle spugne organiche, quindi non sintetiche, da utilizzare sulla parte superiore del corpo. Solo successivamente si passa alla testa che può essere tamponata leggermente con l’acqua e utilizzando saponi ipoallergenici tipici per l’infanzia. Nei primi mesi di vita possono andare bene gli stessi saponi che si utilizzano per il corpo ma solo per quelli nei quali c’è l’indicazione che possono essere utilizzati anche per i capelli.

Quando il bambino è più grande si utilizzeranno appositi detergenti per i capelli e per il corpo in quanto il pH del cuoio capelluto tende a modificarsi con l’età. È normale e comune che il bambino a un certo punto, e può succedere dagli 8 mesi ai due anni, sviluppi il rifiuto del lavaggio della testa. In questi casi si può tamponare con la spugna utilizzando detergenti specifici che non facciano lacrimare gli occhi.

Se durante il bagnetto è importante prestare attenzione al fatto che il bambino non faccia movimenti bruschi e che la testa sia sempre sostenuta (specialmente quando il neonato non è ancora in grado di farlo autonomamente) a cosa prestare attenzione una volta usciti dall’acqua?

Il dopo bagnetto offre sempre lo spunto, sia per i bambini che per i genitori, per tutta una serie di coccole. Tra queste è possibile praticare un massaggio infantile che ha una duplice utilità: da una parte far rilassare il bambino aumentando il bonding e sfruttando questa condizione anche prima di metterlo a dormire, e dall’altra perché per il massaggio si utilizzano creme e oli che permettono al bambino di recuperare l’idratazione cutanea.

Bagnetto neonato: attrezzi, set e prodotti

Per i genitori esiste davvero un mondo di prodotti, set per il bagnetto e per la cura dell’igiene del neonato tra i quali scegliere (e in alcuni casi perdersi). Tra i principali prodotti non possono mancare le salviette umidificate, che però vanno limitate per la rimozione dei residui grossolani e non possono sostituirsi al bagnetto vero e proprio, così come i detergenti e i bagnoschiuma specifici, la pasta per il cambio del pannolino, le spugne e gli asciugamani. Come regolarsi tra tutti questi prodotti?

In assenza di dermatite atopica, dove è il medico a consigliare i prodotti da utilizzare, si può utilizzare qualsiasi crema idratante per l’età pediatrica. Gli oli devono essere a base di prodotti naturali e poco profumati e uno dei più diffusi è quello alle mandorle dolci che spesso è già presente in casa perché viene utilizzato dalle donne in gravidanza per massaggiare la pancia per evitare le smagliature.

Cosa dire, in conclusione, invece della scelta del tipo di vasca da utilizzare? Anche in questo caso ci sono tantissimi modelli tra cui orientarsi.

Anche per quello che abbiamo detto sulla sicurezza del neonato durante il bagnetto è importante utilizzare le vasche in base allo sviluppo neuromotorio del bambino, passando a quelle dove sta semisdraiato e che sostengono tutta la colonna vertebrale a quelle, quando è in grado di farlo, dove sta seduto senza il supporto alla schiena. Quando sta seduto da solo il bagnetto può essere fatto anche nella vasca da bagno, ma sempre sotto stretta sorveglianza di un adulto.

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