Quello delle perdite vaginali è un fenomeno del tutto normale nell’apparato riproduttivo femminile. Le perdite, più propriamente lo scarico vaginale, sono un fluido prodotto dalle ghiandole con lo scopo di pulire la vagina e prevenire le infezioni. È quindi un meccanismo fisiologico che può variare di quantità, densità, colore e periodo nel quale si verificano.

Lo scarico vaginale, per esempio, è più abbondante durante l’eccitazione sessuale, l’allattamento al seno e l’ovulazione (per questo viene considerato un segnale per riconoscerla). Questi sono mutamenti normali e, come detto, utili a mantenere l’igiene della vagina; qualsiasi attività che condizioni l’odore, il colore o la consistenza delle secrezioni vaginali è un segnale d’allarme. E lo è ancora di più quando le perdite si verificano in gravidanza.

Cosa possono significare le perdite in gravidanza?

Durante la gravidanza, infatti, cresce la preoccupazione per lo sviluppo e la salute dell’embrione e del feto e qualsiasi evento anomalo è motivo di allarme. In realtà spesso durante la gravidanza suscita preoccupazione anche il normale comportamento dell’organismo sottoposto ai cambiamenti della gestazione.

È importante prestare attenzione alle perdite in gravidanza perché da esse è possibile sospettare tempestivamente la presenza di un problema (soprattutto infezioni) che può rappresentare un pericolo per la salute del bambino e per l’esito della gravidanza.

Un aspetto decisivo è quello legato all’epoca gestazionale. Perdite nel primo trimestre di gravidanza, infatti,  possono essere normali, mentre successivamente è una realtà meno frequente, ma non sempre un segnale d’allarme. Cerchiamo quindi di fare chiarezza su quelle che possono essere le perdite in gravidanza, dividendole in base al colore e per ciascuna di esse individuare gli elementi per cui preoccuparsi e rivolgersi a un medico oppure rimanere calme e non contribuire ad aumentare lo stress.

Perdite marroni in gravidanza: le cause

Le cosiddette perdite marroni sono propriamente fuoriuscite di sangue. Il colore più scuro rispetto a quello rosso vivo è dato dal fatto che la fuoriuscita di sangue è stata lenta e che quindi è rimasto più a lungo all’interno della vagina e si è ossidato, divenendo visivamente più scuro.

La causa più comune di perdite marroni in gravidanza è legata all’impianto dell’embrione nell’utero. Le cosiddette perdite da impianto, infatti, possono provocare la rottura di alcuni capillari determinando una condizione non preoccupante e che può essere considerata come uno dei primi sintomi della gravidanza. Queste perdite generalmente non sono accompagnate da dolori e crampi.

La presenza del dolore unita alle perdite marroni a inizio gravidanza, invece, può essere il segnale di una gravidanza extrauterina. L’impianto, infatti, c’è stato, ma sulla parete esterna dell’utero e non internamente. In questi casi bisogna tempestivamente rivolgersi al pronto soccorso o al proprio medico per gestire correttamente una gravidanza che, purtroppo, non può proseguire.

Inoltre la presenza di sangue di colore marrone può essere dipesa anche dalla conseguenza della rottura dei capillari dopo un rapporto sessuale o dal sangue residuo dell’ultimo ciclo mestruale. Anche traumi al collo dell’utero, come le cisti o la cosiddetta piaghetta, possono provocare una perdita di questo tipo e in questi casi il consulto con il ginecologo si rivela utile a chiarire le cause e a individuare il miglior trattamento.

Perdite rosa in gravidanza: le cause

Le perdite di sangue sono le più comuni e possono assumere diverso colore, anche rosa (più chiaro o più scuro). Anche in questo caso si può trattare di una conseguenza dell’impianto dell’embrione, della rottura dei capillari durante un rapporto sessuale o dell’ovulazione. In tutti questi casi l’assenza di dolore e altri fastidi (prurito o irritazione) è il segnale che la perdita non è motivo di preoccupazione.

Perdite rosse in gravidanza: le cause

Rimanendo nel campo delle perdite ematiche si possono sperimentare anche quelle di colore rosso. Trattandosi di sangue fresco è un motivo di allarme in quanto nella metà degli episodi di sanguinamento vaginale che si verificano nelle prime venti settimane di gravidanza si tratta di un aborto spontaneo.

Anche gli episodi che non terminano con la morte dell’embrione sono motivo di preoccupazione per il proseguimento della gravidanza, in quanto si può andare incontro a una serie di complicazioni tra cui a un parto pretermine o, peggio, alla morte in utero. È quindi fondamentale, anche in presenza di piccole macchie, rivolgersi immediatamente al pronto soccorso per valutare le condizioni e decidere come intervenire.

Perdite bianche in gravidanza: le cause

Normalmente la presenza di secrezioni vaginali di colore bianco è il segno di una buona lubrificazione vaginale. In gravidanza, però, è doveroso prestarvi maggiore attenzione in quanto ci sono condizioni che possono essere pericolose. In presenza di irritazione e prurito nella zona della vagina, infatti, la presenza di perdite di colore biancastro può indicare il mughetto, ovvero un’infezione responsabile, tra le altre cose, di perdite insolite.

Una condizione invece fisiologica è la cosiddetta leucorrea gravidica, più comune nel secondo trimestre di gravidanza, che si verifica come effetto dei movimenti uterini e dell’aumento del flusso sanguigno tipico della gestazione. Queste perdite sono inodore e hanno una consistenza viscosa e possono avere un’intensità maggiore con il passare delle settimane di gravidanza. Solitamente a ridosso del parto aumenta di quantità ma diminuisce di densità. In tutti i casi l’assenza di odori sgradevoli e altri fastidi è il segnale di una condizione normale legata alla gravidanza.

Un altro evento fisiologico tipico della gravidanza che può provocare perdite vaginali di colore bianco è quello legato ai cambiamenti ormonali. L’aumento della produzione degli estrogeni, infatti, può essere responsabile anche di questo cambiamento, specialmente all’inizio della gravidanza.

Verso la fine della gestazione e a ridosso dell’inizio del travaglio, invece, la perdita del tappo mucoso, che può avvenire completamente in un’unica soluzione o parzialmente nel corso di più giorni, può rappresentare una perdita di colore bianco. In questi casi si tratta di un evento del tutto normale; il tappo mucoso è una protezione posta all’ingresso del collo dell’utero per impedire l’accesso di agenti esterni.

In preparazione al travaglio le dilatazioni della cervice portano la caduta di questo tappo che al tatto risulta essere denso, gelatinoso e filamentoso. In alcuni casi nel tappo mucoso possono esserci anche delle striature di sangue, ma non sono un segnale d’allarme.

Quando preoccuparsi e cosa fare

Quando-preoccuparsi-perdite-in-gravidanza
Fonte: iStock

Come abbiamo visto le perdite in gravidanza possono essere l’effetto della normale attività dell’organismo, ma anche il segnale di qualcosa di più critico e grave. Un elemento fondamentale per capire quando è il caso di preoccuparsi e quando, oltre al colore, è la presenza di dolore, odore sgradevole e prurito associata alle perdite.

Perdite non dolorose e senza altri fastidi associati sono generalmente innocue e fisiologiche, mentre il dolore, il prurito e il cattivo odore sono sempre un elemento da sottoporre al controllo medico. In gravidanza la tempestività è sempre decisiva e necessaria per intervenire precocemente con il miglior trattamento possibile per ridurre i rischi e favorire una gestione risolutiva del problema.

Inoltre prevenire le infezioni vaginali, tra le principali responsabili delle secrezioni anomale, è consigliato prestare molta attenzione all’igiene intima preferendo l’utilizzo di acqua tiepida e di un sapone delicato. Sono invece da evitare saponi profumati, spray e indumenti troppo stretti preferendo quelli in cotone.

Seguici anche su Google News!
Ti è stato utile?
Non ci sono ancora voti.
Attendere prego...

Categorie

  • Gravidanza