Nome molto importante nell’antichità, Teodoro deriva dall’antico nome greco Θεόδωρος (Theódoros), e risulta composto dai termini θεός (theós, “dio”) e δῶρον (dòron, “dono”), potendo quindi essere interpretato come “dono di [un] dio”. Dal punto di vista semantico è analogo ai nomi Adeodato, Bogdan, Matteo, Teodosio e Dorotea, il quale è composto dalle sue stesse radici, però invertite, mentre non deve esssere confuso con il nome Teodorico, con il quale non vi è alcun rapporto etimologico.

Il nome era già diffuso nell’antica Grecia – si ricordano a questo proposito Teodoro di Atene, attore greco antico, Teodoro d’Antiochia, filosofo, medico e traduttore siriaco, e Teodoro di Cirene, matematico greco antico -, ma trovò ampio spazio anche negli ambienti cristiani, soprattutto per via dei molti santi così chiamati. Resta un nome affermato e popolare soprattutto nel mondo cristiano orientale e ortodosso.
C’è stato in effetti anche un Papa, Teodoro II, papa della Chiesa Ortodossa copta e patriarca di Alessandria.

Le sue varianti principali sono Theodor, Théodore, mentre un diminutivo alquanto diffuso è Teo o Theo. In Italia il nome non è molto popolare, tanto che nel 2020 sono stati 30 i neonati così chiamati; la concentrazione principale è in Puglia. In Gran Bretagna era, allo stesso modo, usato molto raramente prima del XIX secolo.

L’onomastico, alla luce di quanto detto poc’anzi, si può festeggiare in vari giorni dell’anno, fra cui il 7 febbraio in memoria di san Teodoro di Amasea, soldato romano e martire (celebrato da qualcuno anche l’8 o il 17 febbraio).

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