Si tratta di un nome di origine germanica, che probabilmente in origine costituiva un ipocoristico di altri nomi, che cominciavano con gli elementi hraban (“corvo”, animale sacro nelle tribù germaniche) o hroth (“gloria”). Altre fonti propongono una connessione a hrok (“riposo”), a hroc (dal significato incerto, forse “gracchiare”, “ruggire”, “gridare”), oppure a termini non germanici come il latino rocca (“rocca”, “fortezza”).

A contribuire alla sua diffusione è stata la devozione verso san Rocco, un pellegrino del 1300 di origine francese che morì di peste a Voghera. Nel nostro Paese il nome è storicamente documentato in Italia sin dall’Alto Medioevo nelle forme Rochus, Rocchus, Rocho e Roccho; è usato in tutta la penisola, in particolare nel Sud, soprattutto in Sicilia, mentre fuori dall’Italia il nome è poco usato.

Nel 2020 sono stati chiamati così 237 neonati. Il nome è infatti in calo rispetto agli anni passati, visto che nel 1999 a essere chiamati in questo modo erano stati 424 bambini.

L’onomastico si celebra generalmente il 16 agosto, in memoria di san Rocco da Montpellier, patrono degli ammalati; con questo nome però si ricorda anche san Rocco González, gesuita paraguaiano e martire in Brasile, commemorato il 15 o il 17 novembre.

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