Martino ha origini romane, derivando dal supernomen Martinus, che è divenuto nome proprio solo in un secondo momento. È una costruzione teoforica, basata sul nome di Marte, dio romano della guerra, che in latino si chiamava Mars, al genitivo Martis, e pertanto il suo significato è proprio quello di “caro a Marte”, “sacro a Marte”, “dedicato a Marte”, oppure “appartenente a Marte”. Condivide, in questo senso, la medesima etimologia di altri nomi come Marco, Marcello, Marciano, Mario, Marziale e Marzio, che testimoniano come il culto della divinità fosse particolarmente popolare presso il popolo romano.

La diffusione del nome si ebbe soprattutto a partire dal Medioevo, negli ambienti cristiani, grazie soprattutto alla venerazione di vari santi, il più celebre dei quali è senza dubbio san Martino di Tours, il cui culto, attestato in Francia già a partire dall’VIII secolo, è arrivato anche in altri Paesi, Italia compresa, tra il IX e il X secolo.

Alcune fra le varianti più diffuse sono Martin, Marti, Marten, o Morten. Nella storia ci sono stati tre papi a portare il nome di Martino, Martino I, Martino IV e Martino V, mentre fra gli stranieri abbiamo Martin importanti come il filosofo Martin Heidegger o Martin Luther King, ma anche il regista Martin Scorsese.

L’onomastico si celebra generalmente l’11 novembre proprio in ricordo di san Martino di Tours.

In Italia, come detto, il nome gode da sempre di una discreta popolarità, ed è effettivamente in crescita negli ultimi anni: nel 2015 ha raggiunto il suo personale picco degli ultimi vent’anni, con 437 neonati così chiamati, ma anche nel 2019, pur se in leggero calo. sono stati comunque 327 i bambini nati in territorio italiano così chiamati.

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