Più diffuso fino a vent’anni fa nel nostro Paese rispetto a oggi, Marika – o Marica – è un diminutivo, soprattutto slavo meridionale e occidentale, del nome Maria.

Un nome omografo è presente anche nella mitologia romana, dove Marica, pronunciato Marìca, era una ninfa, moglie di Fauno, madre di Latino e nonna di Lavinia. Il nome di questo personaggio, tuttavia, ha un’origine diversa, dato che ha il significato di “palustre”, essendo derivato da marish, “palude”, a sua volta derivante dalla radice proto-germanica mari, “mare”, da cui anche l’inglese marsh, che significa appunto sempre “palude”, “acquitrino”.

In Spagna, insieme con il nome Urraca, Marica era anticamente usato per indicare le gazze ladre, ed è rimasto un nomignolo per indicare donne molto ciarliere.

Come detto, negli anni il nome ha perso un po’ di popolarità nel nostro Paese: nel 1999 erano 1100 le bambine così chiamate, mentre nel 2019 sono state 190 le nuove nate cui è stato attribuito il nome Marika; ancor più rare la Marica, che nel 2019 sono state appena 49.

Parliamo di un nome adespota, dato che non sono presenti sante con questo nome; pertanto, l’onomastico di Marica (e di Marika, quindi) può essere celebrato in occasione di Ognissanti, il 1° novembre, oppure lo stesso giorno del nome Maria.

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