Generalmente, Marianna rappresenta un composto dei nomi Maria e Anna, proprio come Annamaria, tuttavia è possibile ricondurlo anche al tardo nome greco Μαριάμνη (Mariámnē), a sua volta derivante da un antico nome egizio mrj-imn, che vuol dire “amata da Amon”. Questo personale, a cui potrebbe risalire anche lo stesso nome Maria, era tipico degli ambienti giudaici, e fu portato da numerose donne della dinastia erodiana, tra cui Mariamne I, la seconda moglie di Erode il Grande.

Nel nostro Paese il nome, per quanto in calo di popolarità, gode comunque di ampia diffusione, su tutto il territorio nazionale; la forma Marianna, propria di lingue come il tedesco o il francese, è invece nota per essere portata dalla figura allegorica che rappresenta proprio la Francia, e si pensa possa essere derivata dalla forma Marion, un diminutivo francese di Maria, poi reinterpretato.

La variante Marianne è usata anche in Italia, con oltre duemila occorrenze secondo dati pubblicati negli anni 1970: una piccola parte di queste può avere matrice ideologica (dalla società segreta repubblicana francese de La Marianne attiva dal 1851 al 1854, di cui anche Mazzini fu animatore), ma in larga parte si tratta semplicemente della forma tedesca utilizzata nella provincia dell’Alto Adige.

Nel 2020 sono state 203 le bambine cui questo nome è stato attribuito in Italia; mentre per quanto riguarda gli onomastici, ne esistono diversi, fra cui il 17 febbraio, in onore diSanta Marianna di Licanoia. Altre ricorrenze dedicate al nome sono il 9 luglio, in memoria di santa Marianna Giuliani (Maria della Pace), suora francescana, missionaria e martire in Cina, oppure il 9 agosto in onore di santa Marianna Cope, religiosa delle francescane di Syracuse che assistette i lebbrosi di Molokai.

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