Anche Gabriele è il nome di uno degli arcangeli, e deriva dal nome ebraico גַבְרִיאֵל (Gavri’el), composto da gebher, o gheber, che significa “uomo”, ed è a sua volta derivante da gabhar o gabar, “essere forte”, combinato con El, la desinenza che sta per “Dio”. Il suo significato può quindi essere “uomo di Dio”, “uomo forte di Dio” oppure “forza di Dio”, “fortezza di Dio”, “Dio è stato forte” e così via. Per alcuni di questi significati risulta analogo al nome Othniel.

Come Michele e Raffaele anche Gabriele è un nome di tradizionale biblica, e proprio grazie all’arcangelo si è inizialmente diffuso; Gabriele è però presente anche nell’Antico Testamento, dove appare a Daniele, sia nel Nuovo Testamento, dove annuncia la nascita di Giovanni e Gesù rispettivamente a Zaccaria e Maria.

Gabriele è però anche un personaggio della tradizione islamica, in particolare è colui che detta il Corano a Maometto, e fa da tramite tra il profeta e Allah. La sua variante principale è Gabriel, anche se, curiosamente, in Inghilterra il nome è diventato di uso comune solo a partire dal XX secolo, pur essendo diffuso già a partire dal XII.

L’onomastico si celebra generalmente in memoria dell’arcangelo Gabriele, ricordato dalla Chiesa cattolica il 29 settembre e dalla Chiesa ortodossa l’8 novembre. In passato, per distinguerlo dagli altri due arcangeli, si celebrava il 24 marzo.

Il nome è fra i più diffusi per i nuovi nati nel nostro Paese: nel 2019 è stato scelto da 4412 genitori sul territorio italiano, rappresentando il 2,06% del totale.

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