Nome molto comune in Italia, Filippo deriva dal nome greco antico Φίλιππος (Philippos), composto da φιλος (philos, “amico”, “amante”) e ‘ιππος (hippos, “cavallo”), per cui il suo significato è “amico dei cavalli”, “amante dei cavalli” o, per estensione, “cavaliere” o anche “bellicoso”.

La figura del cavallo si ritrova spesso nell’antica onomastica greca, in nomi come Ipparco, Ippocrate, Ippolito, Melanippo, Santippe e così via, visto che nella società greca classica era un animale particolarmente amato.

Il nome compare nel Nuovo Testamento, portato dall’apostolo Filippo e poi da un diacono, evangelizzatore della Samaria. In un primo momento il nome riscosse maggiore successo tra i cristiani orientali, giungendo in Occidente durante il Medioevo, periodo in cui era piuttosto comune anche in Inghilterra, dove poi il suo uso calò, nel XVII secolo, in seguito al tentativo d’invasione di Filippo II di Spagna, riprendendosi solo nel XIX secolo.

Le varianti principali sono Philip, Philippe, Filip, Philipp, e ovviamente c’è anche la forma femminile, Filippa, che comunque è sicuramente più rara.

In Italia il nome ha mantenuto praticamente invariata la sua popolarità negli ultimi vent’anni; nel 2020 sono stati 2158 i neonati chiamati in questo modo.

L’onomastico si può celebrare in diversi giorni dell’anno, fra cui il 3 maggio, proprio in onore del già citato san Filippo apostolo.

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