Nome che in Italia ha più o meno sempre mantenuto la medesima popolarità, Emanuele deriva dal nome ebraico עִמָּנוּאֵל (ʼImmanuʻel), che significa “Yahweh è con noi”, ed era il nome utilizzato dal profeta Isaia per indicare il Messia, e per questo ripreso nel Vangelo di Matteo come appellativo di Gesù. La versione originale del nome, Emmanuel, è menzionata per la prima volta nella Bibbia dal profeta Isaia (7:14 e 8:8) durante il regno di Acaz (761-746 a.C.). In Matteo 1:23[8], l’unica altra volta che ricorre, Emanuele è un nome o titolo attribuito a Cristo il Messia.

Nei Paesi di lingua inglese il nome, seppur non molto diffuso, era in uso fin dal XVI secolo, nelle forme Emmanuel o Immanuel; più popolare il nome lo è sicuramente nella penisola iberica, dove è usato già dal XIII secolo, portato forse dai bizantini, che lo usavano nella forma Μανουηλ, Manouel, probabilmente tramite connessioni fra le famiglie reali. In spagnolo e portoghese, il nome è presente nelle forme Manuel e Manoel, che nei tempi moderni si sono integrate e sono divenute di uso comune anche in italiano e diverse altre lingue (dove, però, “Manuel” e “Manuele” fungono anche da ipocoristici del nome).

In Italia, come detto, Emanuele ha sempre mantenuto una discreta diffusione: nel 2020 sono stati chiamati così 1373 neonati.

L’onomastico si festeggia generalmente il 26 marzo in memoria di sant’Emanuele, martire con san Teodosio e Quadrato in Anatolia; per la variante Manuele si può festeggiare invece il 17 giugno, in ricordo di san Manuele, martire con Ismaele e Sabele in Calcedonia. Si ricordano inoltre svariati altri santi con questo nome, commemorati in vari giorni dell’anno.

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