Nome estremamente comune in Italia, e non solo, Andrea proviene dal nome greco Ἀνδρέας (Andréas), derivato da ἀνήρ (anḗr), genitivo ἀνδρός (andrós), che indica l’uomo con riferimento alla sua mascolinità, contrapposto alla donna con la sua femminilità; in latino, questo termine ha un corrispondente in vir, viri, mentre uomo nel significato di “genere umano” è homō, hominis in latino e ἄνθρωπος (ánthrōpos), ἀνθρώπου (anthrṓpou) in greco. Il nome viene spesso però ricondotto anche ad ἀνδρεία (andréia), un termine che indica comunque “forza”, “valore”, “coraggio”, “virilità”, “mascolinità”.

Anticamente il nome era molto usato dai pagani greci, grazie ai quali si diffuse anche in Palestina, nel Vicino Oriente e in Egitto; il culto di sant’Andrea apostolo e di vari santi con questo nome gli ha permesso di godere di ottima popolarità anche negli ambienti cristiani fin da subito, ma in particolar modo nel Medioevo. Esiste ovviamente anche la variante femminile, in uso soprattutto a partire dal XX secolo.

Alcune statistiche sostengono che Andrea sia il nome più diffuso nel mondo; le sue varianti principali sono Andreas, Andrés, Andrew, Andre, Andrey, mentre le forme ungheresi Andor ed Endre coincidono con due nomi norvegesi di diversa origine[, e il finlandese Antero coincide con Antero, un altro nome italiano di origine greca.

In inglese, ceco, tedesco e spagnolo la forma Andrea designa appunto la variante femminile del nome, mentre in Italia il nome è stato considerato per un periodo ambigenere, soprattutto in epoca tardomedievale, tendenza che poi è tornata sul finire del XX secolo.

La questione è stata oggetto anche di una diatriba legale, visto che per la legge italiana (nel D.P.R. n. 396 del 2000) il nome deve accordarsi al sesso del nascituro, e Andrea è storicamente indicato come maschile. Ci sono stati casi giudiziari in cui è stata imposta la rettifica del nome in concordanza con questa legge, ma nel novembre del 2012 la Corte di Cassazione ha accolto la protesta di una coppia di genitori di Pistoia contro la decisione della corte d’appello di Firenze, del 3 agosto 2010, con cui era stata disposta la rettifica del nome; in quella circostanza la Suprema Corte ha rilevato che, dato il contesto multiculturale che si è venuto a creare in Italia, attribuire il nome Andrea ad una bambina, seguendo una moda forestiera, non fosse ridicolo o vergognoso, né creasse ambiguità riguardo al genere della persona.

L’onomastico di Andrea si festeggia generalmente il 30 novembre, in ricordo di sant’Andrea apostolo, ma ci sono altri santi e beati celebrati nel corso dell’anno con questo nome.

Come detto, parliamo di un nome estremamente popolare in Italia: secondo l’Istat è stato il terzo nome più scelto negli anni dal 2004 al 2012, con l’eccezione del 2009 in cui si attestò al quarto posto. Nel 2019 ci sono stati 4715 nuovi nati così chiamati, e 174 bambine.

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