L’ipertrofia delle adenoidi (ovvero il loro ingrossamento) è una condizione piuttosto comune nei bambini, e non sempre deve destare particolari preoccupazioni nei genitori. Il più delle volte, infatti, si tratta di una risposta fisiologica del sistema immunitario a virus o batteri.

Quando però l’ingrossamento è talmente eccessivo da rendere problematica anche la respirazione, va valutata con un esperto l’ipotesi di un intervento chirurgico di asportazione delle adenoidi. Ne abbiamo parlato con il pediatra Francesco Pastore.

Adenoidi ingrossate nei bambini: le cause

Le adenoidi, anche note come tonsille faringee, sono una piccola massa di tessuto linfatico posta sulla parete posteriore del rinofaringe, la struttura che collega le fosse nasali alla gola e che costituisce il tratto più alto delle vie aeree. Sono ricche di linfociti, cellule del sistema immunitario che riconoscono le sostanze estranee all’organismo e attivano le risposte di difesa tramite la produzione di anticorpi.

La protezione immunitaria conferita dalle adenoidi è importante soprattutto durante l’infanzia. In caso di infezioni frequenti può però succedere che le adenoidi aumentino di volume, andando ad occupare lo spazio del rinofaringe, e determinando la cosiddetta ipertrofia adenoidea. Il dottore Pastore ci spiega:

L’ingrossamento delle adenoidi è un fatto fisiologico che si verifica soprattutto nei bambini più piccoli, intorno ai 2-3 anni. Questo perché il loro sistema immunitario non è ancora maturo e quando il bambino viene a contatto con virus, batteri o altri antigeni si hanno stimoli immunitari molto forti che fanno sì che queste ghiandole linfatiche rispondano, determinando una condizione di ipertrofia.

Adenoidi ingrossate nei bambini: i sintomi

L’ipertrofia adenoidea determina un accumulo di secrezioni mucose che causano, come principale sintomo, l’ostruzione nasale. Inoltre, il dottore ci spiega che:

Essendoci un collegamento tra naso, prime vie aeree e orecchie, il muco può accumularsi e arrivare a premere sulla membrana timpanica, causando otiti, che sono il sintomo che dà più preoccupazioni.

Altri sintomi causati dall’ingrossamento delle adenoidi includono:

  • disturbi del sonno;
  • alitosi;
  • ipoacusia conduttiva (secondaria a otite media ricorrente o a persistente versamento nell’orecchio medio);
  • sinusiti;
  • tono di voce iponasale.

Caratteristica dei bambini che presentano ingrossamento delle adenoidi è la respirazione attraverso la bocca, essendo il naso tappato dal muco.

Non dimentichiamo che il naso è un organo molto importante perché riscalda l’aria in ingresso. Venendo a mancare questa porta d’ingresso, il bambino respira con la bocca ed è più facile che possa arrivare aria fredda alle vie aeree causando sintomi come le sinusiti, riconducibili all’accumulo di muco.

Adenoidi ingrossate nei bambini: rimedi

Quali rimedi si possono adottare per le adenoidi ingrossate nei bambini?

Come detto l’ipertrofia delle adenoidi è fisiologica, per cui è una situazione che clinicamente va a migliorare con il tempo. Erroneamente, si pensa che i farmaci che a volte vengono prescritti servano a ridurre l’ipertrofia, ma in realtà riducono solo i sintomi.

Quali sono allora i farmaci che si possono utilizzare per ridurre i sintomi?

In presenza di un accumulo di secrezioni possono essere utili i mucolitici. Quando invece sono presenti anche infezioni si può ricorrere all’utilizzo di antibiotici. Anche gli steroidi possono essere utili nel trattamento dell’ipertrofia adenoidea, essendo una sintomatologia derivante da una reazione infiammatoria.

Per prevenire le conseguenze derivanti dall’ingrossamento delle adenoidi, il consiglio del dottore è:

Curare l’igiene delle fosse nasali. Ѐ fondamentale perché, in tal modo, si evita che il muco prenda vie diverse e causi otiti.

Adenoidi ingrossate nei bambini: quando operare?

Sebbene sia una condizione del tutto fisiologica, l’ingrossamento delle adenoidi può anche sfociare nel patologico e determinare ulteriori conseguenze.

Il problema è quando questa ipertrofia diventa eccessiva, nel senso che va a impegnare il meato, non dando possibilità all’aria in ingresso di poter passare liberamente.

Cosa fare in questi casi?

Quando le condizioni cliniche lo suggeriscono, viene prescritta una rinofibroscopia, un esame eseguito da un otorino che permette di verificare lo spazio occupato dalle ghiandole adenoidi. Se le adenoidi occupano l’80% dello spazio è necessario operare. L’intervento non è particolarmente invasivo e ne permette l’asportazione.

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