It’s a boy! No, aspetta. È una lei! C’è chi non vede l’ora di scoprire il sesso del nascituro e chi invece preferisce tenere la sorpresa per il momento del parto. Tutti i futuri genitori però si interrogano riguardo la stessa domanda: “Sarà maschio o femmina?”

E poi ci sono i parenti, gli amici: tutti con gli occhi puntati sulla pancia della futura mamma cercando di predire quale sarà il genere del bambino che verrà, tutti a sfoderare metodi “infallibili” per determinare se si tratta di una femmina o di un maschio, a seconda della forma della pancia e della sua dimensione. Per non parlare dei complicati calcoli da intrecciare calendario alla mano e alle svariate teorie che riguardano il giorno del concepimento e le posizioni scelte, che aiuterebbero a stabilire il sesso del nascituro.

Maschio o femmina? Le leggende sul sesso del bambino

Tra le domande che le coppie che aspettano o cercano un figlio c’è la curiosità sul sesso del nascituro, e c’è anche chi si interroga della possibilità di adottare accorgimenti o calcoli che consentano di concepire un maschio o una femmina.

Prima di vedere le spiegazioni scientifiche riguardo il sesso del nascituro vi proponiamo i falsi miti che vengono tramandati di generazione in generazione riguardo i metodi per influenzare il genere del bambino.

1. Il giorno del concepimento

Uno dei miti relativi al sesso del bambino è quello che tiene conto del giorno del concepimento: in base a questo “metodo” se il rapporto sessuale avviene prima dell’ovulazione il bambino sarà maschio, se invece avviene dopo l’ovulazione sarà femmina. Ciò sarebbe determinato dalla diversa velocità degli spermatozoi: quelli di tipo Y sono sì più veloci ma meno resistenti e non sopravvivono a lungo nella cavità uterina, lasciando spazio a quelli di tipo X. Per questo se il rapporto avviene nel giorno dell’ovulazione sarebbe più probabile concepire un maschio.

Si tratta di una diceria piuttosto popolare che tuttavia non ha riscontro nella realtà: oltre a mancare i riscontri biologici anche gli studi smentiscono tale credenza, non avendo mai rilevato alcuna correlazione tra i giorni del concepimento e il sesso del nascituro.

2. L’alimentazione

Anche la dieta della futura mamma rivestirebbe un ruolo nel determinare il sesso del nascituro, secondo alcune teorie. Si dice che un più alto consumo di alimenti ricchi di sodio e potassio (legumi, cereali, frutta) porterebbe a concepire un maschio, mentre alimenti ricchi di calcio favorirebbero la nascita di una femmina: anche in questo caso nessuna evidenza clinica ha mai evidenziato una relazione tra l’alimentazione della donna e il sesso del nascituro.

Sia che si tratti di un maschio che di una femmina, però (e questo sì, è provato dalla scienza) è importante che entrambi i futuri genitori, e in particolare la mamma, seguano una dieta equilibrata e il più possibile sana.

3. La temperatura

Altro giro, altra falsa credenza: qualcuno sostiene che, ponendo una borsa di ghiaccio sui testicoli dell’uomo prima del rapporto sessuale, ci sarebbero maggiori probabilità di concepire un maschio. Questo sistema pare funzionare solo sulle uova dei coccodrilli (a 31,6° nasceranno solo maschi). Sull’uomo, invece, rappresenta senza alcun dubbio solo una pericolosa tortura.

4. La posizione

Non accennano a diminuire neanche le voci secondo cui assumere alcune particolari posizioni durante l’atto sessuale possa aumentare la probabilità di concepire un maschio oppure una femmina. In particolare, si crede che una posizione che preveda una penetrazione profonda aiuti a concepire un maschio poiché gli spermatozoi Y, che sono più veloci, devono percorrere un tratto di strada più breve per raggiungere l’ovulo ed evitano il tratto iniziale della vagina che è più acido.

Se invece la penetrazione è poco profonda a risultare avvantaggiati sarebbero gli spermatozoi di tipo X. Idem come sopra: nessuna evidenza scientifica ha mai confermato questa teoria.

5. La tabella cinese

Poteva forse mancare l’antico metodo che arriva dal Sol Levante? Certo che no. Allora c’è anche chi propone alle future mamme di consultare una tabella cinese attraverso cui, incrociando il mese del concepimento con l’età della madre, sarebbe possibile determinare se il nascituro sarà maschio o femmina con un’alta percentuale di successo.

Tale metodo suggerisce, ad esempio, che nel caso in cui il concepimento avvenga quando la donna ha 18,20, 30 o 42 anni, nel mese di luglio è più probabile concepire un maschio, mentre le probabilità di concepire una femmina sono più alte nel mese di aprile quando la donna ha 21, 22 o 29 anni.

Per quanto affascinante, nemmeno questo metodo è mai stato confermato da prove scientifiche o statistiche.

6. La luna

maschio o femmina

Alcune delle influenze del calendario lunare sono innegabili, ad esempio sulle maree. Risulta più difficile credere invece alle teorie dell’influenza della luna sul sesso del nascituro, secondo cui la luna crescente favorirebbe la nascita di una femmina, mentre la luna calante aumenterebbe le probabilità di dare alla luce un maschio.

Anche in questo caso, come negli altri, le prove scientifiche sono pari a zero.

Cosa dice la scienza sul sesso del nascituro

A stabilire se il bambino sarà maschio o femmina ci pensa lo spermatozoo dell’uomo che feconda l’ovulo della donna (che contiene sempre un cromosoma femminile di tipo X). Nel caso in cui lo spermatozoo che riesce a penetrare e fecondare l’ovulo abbia un cromosoma sessuale maschile (Y) sarà maschio, se invece conterrà un cromosoma sessuale femminile (X) sarà femmina.

Nonostante le leggende metropolitane che si rincorrono da secoli, a stabilire il sesso del nascituro è solo e soltanto lo spermatozoo dell’uomo: se ad unirsi con l’ovulo sarà lo spermatozoo di tipo X nascerà una femmina, se di tipo Y invece nascerà un maschio. Si tratta dell’unico metodo riconosciuto dalla comunità scientifica ed è l’unico attendibile.

E non prevedibile né influenzabile a priori: non è possibile, in sintesi, decidere il sesso del nascituro. Ci pensa la natura, e, siamo convinti, buona parte della magia della nascita sta proprio nella sua imprevedibilità.

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