Il calendario vaccinale vigente in Italia prevede che nel primo anno di vita del bambino venga somministrato il vaccino esavalente.

È tra i primi vaccini che viene previsto per i neonati (insieme a quello pneumococcico coniugato, contro il meningococco B e contro il rotavirus) e che, anche alla luce delle sue caratteristiche (consente di somministrare contemporaneamente più vaccini), è importante conoscere più da vicino.

Cos’è il vaccino esavalente?

Con l’espressione vaccino esavalente si fa riferimento a un’unica iniezione di vaccino che consente di somministrare più antigeni per la prevenzione di diverse malattie. Come precisato dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, si tratta di una delle due modalità con le quali prevedere la somministrazione simultanea di più vaccini. Quello esavalente, nello specifico, è un vaccino combinato preparato insieme nella stessa fiala (o flacone).

Il ricorso a una strategia di vaccinazione di questo tipo è giustificato non solo dalla sua sicurezza (non aumenta gli effetti collaterali), ma anche dalla maggiore praticità ed efficacia.

Con un solo appuntamento, infatti, si svolgono sei diverse vaccinazioni, evitando il rischio di dimenticare uno o più appuntamenti e riducendo il numero di iniezioni con una maggiore serenità dei bambini. Parallelamente c’è una maggiore efficacia, in quanto la somministrazione combinata potenzia e migliora la risposta del sistema immunitario.

In Italia il vaccino esavalente è obbligatorio e offerto gratuitamente con una prima dose a 2 mesi compiuti, una seconda a 4 mesi compiuti e la terza a 10 mesi compiuti. Questo vaccino viene somministrato per via intramuscolare nella coscia del neonato.

Quali vaccini comprende?

Il Ministero della Salute riporta come il vaccino esavalente, che è consigliato iniziare il prima possibile per offrire una protezione rapida, protegga da difterite, tetano, pertosse, poliomielite, Haemophilus influenzae di tipo B ed epatite B.

L’importanza del vaccino e i benefici

Benefici-vaccino-esavalente
Fonte: iStock

Le malattie per le quali si ottiene una protezione con il vaccino esavalente possono essere, soprattutto per i neonati, particolarmente gravi. Nell’approfondimento dedicato dalla Società Italiana delle Cure Primarie Pediatriche (SICuPP) si evidenzia come la difterite può provocare soffocamento responsabile di problemi respiratori e insufficienza cardiaca che possono causare il decesso del bambino. Il tetano provoca l’irrigidimento doloroso dei muscoli con la morte del bambino nel 20% dei casi. La pertosse può causare polmonite, convulsioni, danni cerebrali e morte.

La poliomielite può essere responsabile di paralisi dei muscoli con conseguente decesso del bambino per paralisi dei muscoli della respirazione. L’Haemophilus influenzae tipo b (Hib) può determinare meningite, polmonite, infezione delle ossa, danno cerebrale, sordità e morte. Infine l’epatite B può causare diarrea, vomito, ittero e dolori muscolari che possono essere responsabili di danni al fegato, tumori del fegato e morte del bambino.

Il vaccino esavalente mira a ridurre la diffusione di tutte queste gravi e potenzialmente fatali malattie. Prima dell’avvento della relativa vaccinazione, queste malattie erano responsabili di migliaia di casi di infezione e in molti casi erano le principali cause di morte infantile. Oggi molte di queste malattie sono un ricordo lontano, ma la loro pericolosa diffusione era tale fino a qualche decennio fa. Il vaccino esavalente permette di limitare la diffusione delle malattie e di assicurare ai bambini una protezione adeguata contro di esse.

È importante ricordare, riprendendo quanto riportato in uno studio pubblicato sull’Italian Journal of Pediatrics, che il vaccino esavalente è previsto e raccomandato anche per i bambini nati pretermine che vanno vaccinati in base alla loro età cronologica, con gli stessi tempi e modalità di quelli nati a termine. Anzi, considerando come i neonati pretermine sono più a rischio di forme gravi di malattie prevenibili con il vaccino, il ricorso alla vaccinazione è indispensabile.

Rischi ed effetti collaterali

Come qualsiasi altro farmaco anche i vaccini, compreso il vaccino esavalente, possono causare effetti collaterali. Generalmente questi sono reazioni lievi legate al rossore, gonfiore o tumefazione localizzato nella sede dell’iniezione e febbre.

Quest’ultima si verifica in una piccola percentuale di casi (1-2 volte ogni 10 bambini secondo i dati dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù), ma può essere considerata una reazione positiva. È Infatti uno degli strumenti con cui il sistema immunitario, così come avviene quando si contrare la malattia naturale, contrasta l’infezione acquisendo la memoria immunologica necessaria per rispondere alla malattia anche in caso di successivo contatto con l’agente patogeno responsabile.

Nei vaccini esavalenti la febbre compare generalmente entro 24 ore dalla somministrazione e non dura per più di un paio di giorni.

Le reazioni gravi, come le reazioni allergiche, sono estremamente rare, mentre non ci sono prove scientifiche che dimostrino altre associazioni. A questo proposito in un rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità del 2005 si evidenzia come i dati disponibili tra una presunta associazione tra vaccini combinati esavalenti e morte improvvisa era priva di fondamento.

I richiami del vaccino esavalente

Il vaccino esavalente vero e proprio viene somministrato, come anticipato, in un ciclo di base di 3 dosi nel primo anno di vita del bambino (a 2 mesi compiuti, a 4 mesi compiuti e a 10 mesi compiuti). Nel calendario vaccinale previsto dal Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale (PNPV) 2023-2025 è previsto a 5-6 anni un primo richiamo della vaccinazione contro difterite, poliomelite, tetano e pertosse e un secondo durante l’adolescenza dal compimento del dodicesimo anno di vita. Ogni 10 anni per gli adulti viene previsto il richiamo della vaccinazione contro difterite, tetano e pertosse.

L’uso dei vaccini esavalenti, come riportato in questo studio, è consigliato fino all’età di 7 anni anche per recuperare eventuali bambini inadempienti. A oggi in Italia esistono tre vaccini combinati esavalenti: Infanrix Hexa (utilizzato dal 2000), Hexyon (utilizzato dal 2013) e Vaxelis (autorizzato più recentemente).

Nel 2005, come riportato dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), è stato sospeso dal commercio il vaccino esavalente Hexavach. La ragione non è legata a problemi di sicurezza del vaccino ma a una variabilità nel processo di produzione dello stesso che “potrebbe attenuare la capacità del vaccino di indurre una risposta anticorpale a lungo termine (5-10 anni dalla vaccinazione) contro l’epatite B”.

Consigli pratici per i genitori

Il vaccino esavalente, così come gli altri, possono essere somministrati in sicurezza anche quando i bambini hanno malattie lievi come un raffreddore. In presenza di malattie moderate o gravi, invece, è preferibile attendere la completa guarigione prima di sottoporsi alla vaccinazione.

Spesso il momento della vaccinazione è un momento di stress e tensione per i bambini (soprattutto quelli più grandi) e inevitabilmente anche per i genitori. Questo è un aspetto che non viene sottovalutato dagli operatori sanitari tanto che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha pubblicato un position paper dal titolo Ridurre il dolore al momento della vaccinazione che contiene nel quale si indicano alcuni comportamenti utili da adottare.

Le indicazioni sono rivolte innanzitutto al personale sanitario, che deve mantenere la calma e risultare collaborativo nei confronti del bambino anche nelle parole utilizzate per comunicare con lui. Viene poi raccomandato di posizionare bene il bambino, prevedendo che i neonati e quelli piccoli siano tenuti in braccio dal genitore o dal caregiver che li accompagna, mentre quelli più grandi siano seduti in posizione verticale. Va invece sempre evitata l’aspirazione con la siringa prima delle iniezioni. È inoltre richiesto, nel caso di più vaccini in un’unica seduta, di iniettare quello potenzialmente più doloroso solo per ultimo.

Viene inoltre raccomandata la presenza dei genitori e dei caregiver sia durante che dopo la vaccinazione consentendo l’allattamento al seno durante e dopo la somministrazione e prevedendo per i più piccoli giocattoli e altri strumenti che possano aiutarli a distrarli.

Per i genitori è utile ricordare anche che i cosiddetti test pre-vaccinali, che permetterebbero di individuare presunte predisposizioni agli effetti collaterali dei vaccini, sono inutili e inaffidabili e vanno quindi evitati. Parallelamente la Società Italiana di Pediatria (SIP) ricorda come l’assunzione di paracetamolo e farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS) non previene gli effetti avversi della vaccinazione. Anzi, per i vaccini anti-influenzale e quello anti-pneumococcico, l’assunzione di FANS può ridurre la risposta immunitaria.

Infine sempre la Società Italiana di Pediatria suggerisce, per alleviare il gonfiore o l’arrossamento nella sede dell’iniezione, l’applicazione locale di ghiaccio, di un impacco di arnica o di un panno imbevuto con acqua fredda.

Seguici anche su Google News!
Ti è stato utile?
Non ci sono ancora voti.
Attendere prego...

Categorie

  • Neonato (0-1 anno)