Favorire il sonno dei bambini contribuisce a fornire loro gli strumenti adatti per crescere e migliorare competenze cerebrali come la memoria, oltre che a ristorare le energie perdute nelle varie attività quotidiane. Questo vale sia per i bambini più grandi ma anche (e soprattutto) per i neonati, che hanno bisogno di dormire molte ore al giorno per crescere sani e sereni.

Il sonno dei neonati però è un grande cruccio dei genitori, soprattutto quando questo non segue un ritmo preciso. Può capitare anche che il bambino, troppo stanco e nervoso per riuscire ad addormentarsi nei diversi momenti della giornata in cui ha bisogno di dormire e deve fare un pisolino, entri in un circolo vizioso di pianto e capricci che non gli permette di prendere sonno.

Perché succede e come fare per accompagnare dolcemente i bambini nel loro momento di riposo? Ecco le cause e i consigli per aiutare i bambini a trarre il massimo dai sonnellini ristoratori.

Il neonato è in fase di scatto di crescita

Tra le cause più ricorrenti che provocano l’impossibilità del neonato a prendere sonno e riposare ci sono gli scatti di crescita, che si verificano in vari momenti dei suoi primi anni e corrispondono spesso a un avanzamento nelle sue capacità motorie e cerebrali. In buona sostanza il cervello del neonato lavora in continuazione per affinare le sue skill e questo succede anche mentre il piccolo dorme: è per questo che gli servono i riposini rigeneranti, anche più volte al giorno.

Se il piccolo non riesce a riposare perché troppo stanco e nervoso, il suo apparato cerebrale non può fare correttamente il suo lavoro, entrando in un circolo vizioso di stanchezza e attività frenetica.

La soluzione: meglio non fossilizzarsi su piani troppo granitici o di allenamento del sonno del neonato. Avere una routine che accompagni il piccolo giorno dopo giorno è necessario, così come non sovra-stimolarlo prima dei pisolini o della nanna notturna, ma lasciarsi guidare dai suoi progressi o dalle fasi di crescita in cui si trova, assecondandole, è uno dei modi più efficaci per aiutarlo a riposare anche quando sembra non volerlo fare.

Il neonato è curioso e vuole stare con i grandi

I genitori dovrebbero anche considerare una sorta di rottura della routine del sonno del piccolo, in relazione alle attività sociali che lo coinvolgono. Il bambino magari non vuole fare il riposino pomeridiano perché è circondato da amici dopo un pranzo in compagnia, è curioso e vuole “partecipare” anche se non può farlo attivamente. Forzarlo a dormire provoca in lui frustrazione e fastidio e non certo il risultato sperato da mamma e papà (ovvero vederlo chiudere gli occhi).

La soluzione: come sempre è bene mantenere dei ritmi stabili per la maggior parte della settimana così che il bambino possa avere dei riferimenti temporali specifici e non venga disturbato da cambiamenti troppo repentini. In occasioni speciali però bisognerebbe tenere in considerazione la sospensione temporanea di questi ritmi, così da non innervosire il piccolo mandandolo a dormire quando assolutamente non ne vuole sapere.

Il neonato è troppo stanco

Può sembrare un paradosso ma non lo è affatto, perché capita anche agli adulti. Dormire quando la stanchezza ha superato i livelli più gestibili è molto difficile per i grandi, figuriamoci per un neonato. Capita quando il piccolo salta una nanna nell’arco della giornata, oppure viene sovra-stimolato o quando il cambio di abitudini nella sua routine si allunga nel tempo (ad esempio mentre si è in vacanza).

La soluzione: nel caso in cui la famiglia sia in vacanza e non possa garantire orari e ritmi più lenti per il neonato, è bene arrivare a un compromesso (per il benessere e la serenità di tutta la famiglia, non solo del bambino). Se il piccolo salta una delle sue nanne quotidiane o il riposino del pomeriggio, probabilmente non riuscirà a godersi una cena fuori. E se la nanna del pomeriggio è durata tanto mettere a dormire il piccolo alla solita ora alla sera potrebbe provocare disagi e fastidi, se il neonato non ha ancora sonno. In questo senso, essere flessibili rispetto al contesto è fondamentale, sia quando si tratta di neonati sia quando i bambini crescono e cominciano a esplorare il mondo.

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