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Un massaggio è quello che ci vuole quando la stanchezza, lo stress e la fatica aumentano. Ma in gravidanza è possibile farli? E se sì come? Ecco quello che c'è da sapere.
Ancor più di quanto avviene in un soggetto non in gravidanza, infatti, la gestante vive una serie di condizioni che potrebbero essere complicate dai massaggi, specialmente se eseguiti non da un professionista e senza considerare l’epoca gestazionale e le specificità della singola gravidanza.
In una revisione sistematica dei benefici, degli effetti collaterali e delle controindicazioni del massaggio rilassante in gravidanza, si afferma che il potenziale terapeutico di questo trattamento è spesso sottovalutato e non sfruttato in modo ottimale. Sono infatti diversi i vantaggi psicofisici che si possono ottenere dalla massoterapia. I principali sono:
In generale, i massaggi in gravidanza mostrano effetti positivi e migliori rispetto ad altre tecniche di rilassamento e sulla depressione prenatale hanno un effetto paragonabile a quello della psicoterapia e degli antidepressivi.
Tra i possibili benefici del massaggio in gravidanza, il portale WebMD aggiunge anche l’aumento dei livelli della dopamina e della serotonina e un effetto positivo sul sonno e sull’umore.
Va anche ricordato come il massaggio in gravidanza è diverso da quello svolto su altre persone. La Cleveland Clinic, infatti, spiega che un massaggio prenatale prevede una pressione molto leggera che non va ad agire in profondità e non dovrebbe interessare la zona intorno alle caviglie e alcune dita dei piedi.
La preoccupazione è legata alla possibile presenza di coaguli di sangue (tipici nelle donne in gravidanza che soffrono di vene varicose, trombosi venosa profonda e flebite), che con una pressione eccessiva potrebbero portare a diverse complicazioni, tra cui la preeclampsia, l’aumento della pressione sanguigna e l’induzione del travaglio.
I massaggi considerati sicuri in gravidanza, quindi, sono quelli non invasivi e i principali sono i cosiddetti Massaggio Californiano e il Massaggio Svedese.
Ci sono anche il massaggio ayurvedico e quello anticellulite. Il primo è una tecnica dolce che aiuta a rilassare corpo e mente, liberando le tensioni muscolari e aiutando a drenare i liquidi. Il massaggio anticellulite, invece, permette di intervenire sul microcircolo così da drenare i liquidi e aumentare l’elasticità della pelle così da prevenire anche le smagliature.
In generale, l’indicazione è di evitare i massaggi durante il primo trimestre di gravidanza. È un periodo molto delicato nel quale qualsiasi fattore ambientale ed esterno potrebbe condizionare negativamente le prime fasi dello sviluppo dell’embrione.
Il consiglio è di attendere almeno il secondo trimestre e ricorrere al massaggio non più di una volta ogni due settimane, in quanto una maggiore frequenza potrebbe portare alla formazione di un edema o essere anche responsabile di un aborto spontaneo.
I massaggi vanno quindi evitate nelle gravidanze a rischio specialmente quelle più esposte a preeclampsia, ipertensione, parto pretermine, disturbi della coagulazione, diabete gestazionale e problemi con la placenta come la placenta previa.
Nonostante la diffusione dei massaggi come tecnica fai da te per la quale in molti si improvvisano massaggiatori o si prestano a manipolare la pelle (specialmente del collo e della schiena), questo approccio è da evitare in gravidanza.
La massoterapia, ovvero i massaggi eseguiti da un professionista preparato (che va informato della propria gestazione), è diversa dai massaggi fai-da-te fatti dal partner o da una persona di fiducia. In questi casi i rischi superano i benefici ed è preferibile evitare o rivolgersi a dei centri specializzati.
L’American College of Obstetricians and Gynecologists (ACOG) indica come posizione ideale per un massaggio in gravidanza quella sdraiata su un fianco.
Va evitato qualsiasi tipo di massaggio sull’addome in quanto potrebbe portare alla rottura dell’utero o della placenta, a un aborto spontaneo o, ancora, alla morte della gestante. Inoltre è preferibile evitare oli essenziali per il timore che possano indurre le contrazioni e preferire oli a base di jojoba, argan e oliva.
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