Aspetti un bimbo? Sono tante le emozioni che invadono la mente e il corpo di una donna quando scopre di essere incinta, ma non tutte sono necessariamente positive. Quando si provano stati d’animo che non fanno stare bene, che intaccano la felicità, che stressano la gestante sin dalle prime settimane si parla di ansia in gravidanza. È un fenomeno molto più diffuso di quanto si crede, che si manifesta attraverso forme di timori, agitazioni e paure vere e presunte.

Per far sì che meno donne ne soffrano, abbiamo chiesto alla dottoressa Daria Russo, psicologa clinica, quali sono i rimedi per combattere efficacemente l’ansia in gravidanza.

Ansia in gravidanza: le cause

Una donna che appura di essere incinta, lo scopre innanzitutto attraverso i mutamenti del corpo. Difficilmente si riesce ad accettare con serenità la metamorfosi fisica e i vari stati di disagio, come gonfiori e nausee. La dottoressa Daria Russo osserva:

L’ansia in gravidanza è proprio quella sensazione che alcune donne provano mentre osservano il proprio corpo cambiare, iniziano a temere di non riconoscersi e di non avere la capacità di supportare i cambiamenti e la gravidanza con tutto quello che richiede. Le future mamme si ritrovano a vivere l’ansia a causa dei loro pensieri e delle loro preoccupazioni.

Pensieri e preoccupazioni, dunque, che portano la gestante a chiedersi se il proprio fisico tornerà mai quello di una volta, se il proprio compagno l’accetterà e l’amerà come sempre e in tutte le fasi della gravidanza, se sarà in grado di essere una buona mamma. E tanti altri “se” che innescano il senso di disagio e inadeguatezza di fronte a una situazione più che naturale.

La donna in gravidanza si ritrova a comprendere per la prima volta il significato di “perdita di controllo” in quanto la pancia prende le redini, i ritmi. Allo stesso modo anche l’aspetto ormonale influisce sull’ansia che la donna si trova a vivere.

A questi si associano paure e timori di conoscenti future madri, neomamme e persone che credono di dover dire, sempre e comunque, la propria opinione, suscitando così una spirale di emozioni e apprensioni eccessive.

Ansia in gravidanza: come calmarla

Se alle persone esterne si può porre rimedio, non ascoltandole e, nei casi peggiori, allontanandole, ben più difficile è il compito di placare i propri pensieri. Ci sono vari modi per calmare l’ansia in gravidanza, ma il primo è certamente quello di vivere serenamente questo momento di cambiamento, senza farsi coinvolgere da inutili preoccupazioni e, quando proprio non si riesce a sostenere il mutamento, parlarne con qualcuno, da un amico a una figura specializzata.

I 9 consigli dell’esperta per gestire l’ansia gravidica

  1. Corsi preparto. Oltre alle classiche lezioni, si possono seguire dei corsi di Hypnobirthing, che insegna alle donne come il pensiero positivo abbia un enorme impatto sulla gestione dell’ansia e come attraverso le meditazioni profonde l’ansia possa calmarsi.
  2. Gruppi di supporto. Frequentare dei gruppi di supporto terapeutici per donne in gravidanza per potersi confrontare e non sentirsi sola in questa esperienza.
  3. Il partner accanto. Aggrapparsi al proprio compagno è davvero utile e consolatorio durante i 9 mesi. Il non pensare al futuro, che è in quel momento sconosciuto, ma vivere il qui e ora diventa importante più di altri momenti della vita.
  4. Vita di tribù. Ci sono libri che parlano di tribù, di persone che si sostengono costantemente a vicenda senza riserve. Avere una tribù di persone di fiducia che supporta a 360 gradi la mamma in gravidanza può essere d’aiuto in questo momento. Può aiutare la mamma a sentirsi protetta, a non sentirsi sola e in balia della gravidanza stessa.
  5. Attività fisica. Muoversi, muoversi e ancora muoversi. In gravidanza si può fare attività, salvo diverso consiglio medico e ginecologico. Si può fare, ad esempio, yoga, oppure passeggiate in compagnia e, perché no, in solitaria!
  6. Coccolarsi. Ogni donna deve prendersi, di tanto in tanto, un pausa dalla routine quotidiana. Deve staccare con il corpo e soprattutto con la mente. E ciò vale ancor di più durante i 9 mesi di attesa. Cambiare taglio di capelli, farsi fare la messa in piega, regalarsi una sessione di make-up professionale o fare dei massaggi sono tutte delle valide alternative per prendersi cura di se stessa.
  7. Hobby. Trovare dei corsi come passatempo può aiutare molto la donna gravida ansiosa. Che sia una lezione di cucina, di pasticceria, di fotografia poco importa, basta scegliere ciò che si ama fare.
  8. Terapia cognitivo-comportamentale. Chi si sente particolarmente giù, chi vuole un parere esperto, chi ha bisogno di sentirsi ascoltata, può ricorrere alla terapia cognitivo-comportamentale, che aiuterà a superare ansie e preoccupazioni. Di contro, evitate assolutamente l’uso di farmaci, cosiddetti, calmanti; in gravidanza non bisogna assumerne e, in ogni caso, bisogna sempre chiedere parere al proprio medico.
  9. Terapia per mamme. La terapia di gruppo di supporto per mamme in gravidanza pre e post partum può aiutare molto. È valida non solo durante la dolce attesa, ma anche dopo, quando i cambiamenti continueranno a esserci e, soprattutto perché in casa c’è un cucciolo d’uomo, si crede di non poterli gestire al meglio.

Ansia in gravidanza: fa male al feto?

Vivere 9 mesi di ansie e frustrazioni non fa bene alla mamma ma nemmeno al bambino! Dice la dottoressa Russo:

Studi dimostrano che quello che proviamo, sia che siano emozioni positive che negative, arrivano al feto. Gli alti livelli di ansia di una futura mamma possono diventare anche un fattore di rischio sulla possibilità di portare a termine la gravidanza stessa, essere causa di preeclampsia e comportare maggior rischio di parto prematuro. Qualora la gravidanza fosse portata a termine, l’ansia potrebbe provocare una nascita a basso peso corporeo. È importante anche pensare al periodo di gestazione e come l’ansia durante i diversi periodi di gestazione possa influenzare in modo diverso il feto. Qualora lo stress prendesse piede in una fase avanzata, ricerche dimostrano che il bambino presenta un maggior rischio di sviluppare malattie neuropsichiatriche e metaboliche.

È sbagliato credere che il feto, dunque, non si accorga dello stato ansioso della sua mamma. Tutta colpa del cortisolo, un ormone prodotto eccessivamente in caso di stress. Il cortisolo quindi potrebbe incidere negativamente, ma non è l’unico fattore da tenere sotto controllo.

Ricerche – conclude Russo – dimostrano che anche l’adrenalina e la noradrenalina possono provocare un afflusso di sangue sballato all’utero. Ancora lo stress in gravidanza può portare a dei rischi di disturbi psichiatrici nel corso di vita del bambino e la possibilità che questo possa avere difficoltà nello sviluppo psicomotorio.

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