Da sempre, durante la gravidanza, scienziati e psicologi parlano degli effetti negativi che lo stress materno e fattori esterni correlati a esso possono avere sulla formazione del feto e dunque, sulla vita futura del bimbo. È  recente, invece, la notizia di alcuni ricercatori tedeschi in merito agli effetti positivi che la “resilienza psicologica” della madre ha sul feto, rendendo questo, un futuro bimbo sano.

Lo studio, effettuato da un gruppo di ricercatori della Charité – Universitätsmedizin Berlin è riuscito a dimostrare come il benessere psicologico materno durante la gravidanza ha un effetto positivo sui neonati. Scopriamo, dunque, di più sullo studio condotto e su come, tale resilienza materna possa incidere positivamente sulla formazione del feto.

D’altronde le mamme hanno sempre “influenzato” i propri figli, e, questa volta, ci viene spiegato scientificamente come accade ancor prima di darli alla luce!

Resilienza psicologica materna: gli effetti positivi sul neonato

Fino a poco tempo fa, gli studi psicologici e le ricerche medico-scientifiche si erano sempre soffermati su quegli aspetti “negativi” che in gravidanza, hanno un peso decisivo sul feto e sui neonati. Aspetti negativi che la madre, involontariamente, trasmetteva al proprio bimbo.

Tra questi, incidevano in modo preponderante influenzando il feto: la cattiva alimentazione, lo stress e l’eccesso di peso con conseguenze su parto prematuro, funzione placentare e salute generale del bimbo.

Questi fattori hanno avuto e hanno tutt’oggi una grossa incidenza sulla formazione del feto e, sia ben chiaro, non sono mai da sottovalutare. Ma cosa c’è di nuovo? La notizia, qui, è che un gruppo di ricercatori della Charité – Universitätsmedizin di Berlino ha messo in luce, invece, i tratti positivi, e dunque i fattori di resilienza psicologica materna, che avrebbero un peso decisivo sul benessere del bimbo.

Tutto partirebbe dai telomeri (piccole porzioni di Dna che si trovano alla fine di ogni cromosoma), i quali avrebbero un peso decisivo sulla formazione del feto. Un aumento della lunghezza dei telomeri suggerirebbe un tasso ridotto di invecchiamento cellulare, che potrebbe avere un effetto sulla salute futura dei bambini.

La lunghezza di questi telomeri è collegata all’aspettativa di vita e a una serie di disturbi legati all’età. Sebbene gli effetti dello stress materno siano stati largamente studiati, i dati sui fattori protettivi materni e sugli effetti positivi che essi hanno sullo sviluppo del bambino rimangono, comunque, limitati.

I risultati di questo studio, pubblicati sull’American Journal of Psychiatry, hanno un riscontro interessante, poiché si è scoperto come una varietà di fattori correlati alla gravidanza può avere un impatto positivo sullo sviluppo del bambino.

Gravidanza: i fattori che incidono sul benessere del feto

La resilienza psicologica di una madre è data dalla sua capacità, in gravidanza, di affrontare stati di stress. Tale resilienza è legata alla lunghezza dei telomeri: più l’atteggiamento della madre è positivo durante la fase di gestazione, più lunghi saranno i telomeri dei bambini.

Questo studio, condotto dall’Istituto di psicologia medica di Charité con a capo la prof.ssa Sonja Entringer ha evidenziato le caratteristiche psicologiche materne positive che sono biologicamente incorporate nella madre e hanno un effetto protettivo sul feto.

Questo studio, condotto dalla prof.ssa Entringer, ha visto all’opera un team di ricercatori guidati dal premio Nobel Elizabeth Blackburn dell’Università della California e ha visto la partecipazione di 650 coppie di madri e bambini.

I risultati indicano come la lunghezza dei telomeri è stata determinata alla nascita, utilizzando cellule del sangue del cordone ombelicale. Come si legge nell’articolo pubblicato sull’American Journal of Psychiatry, l’atteggiamento positivo di fronte allo stress è stato determinato utilizzando un “indice di resilienza”, che prendeva in considerazione non solo il benessere psicologico delle donne in gravidanza ma anche il sostegno sociale percepito. La prof.ssa Entriger ha spiegato:

Questo studio sottolinea l’importanza del benessere psicologico materno durante la gravidanza in termini di programmazione evolutiva della salute e della malattia per tutta la vita e l’importanza di misure di supporto psicosociale migliorate durante la gravidanza stessa.

I ricercatori, capitanati dalla prof.ssa Entriger, stanno a oggi conducendo indagini più dettagliate sui meccanismi molecolari alla base dell’incorporamento biologico degli effetti psicosociali nelle cellule dei bambini non ancora nati. Il prossimo passo, che il team scientifico sta valutando, è quello di condurre uno studio interventistico sulla riduzione dello stress nella vita quotidiana delle donne incinte.

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