Se il bambino respira affannosamente, tossisce spesso e produce un rumore simile a un sibilo è probabile che stiamo assistendo a un broncospasmo. Si tratta di un “fenomeno” piuttosto comune nei bimbi piccoli e le cause possono essere diverse. I broncospasmi nei bambini si riconducono a due condizioni: bronchiolite e bronchite asmatica. Vediamo allora come riconoscerli, qual è la cura consiglia e, se è possibile, fare prevenzione.

Broncospasmi nei bambini: cosa sono?

I broncospasmi, come spiegano bene gli specialisti della Società Italiana di Pediatria, sono contrazioni della muscolatura dei bronchi, che portano al restringimento delle vie aeree e ostacolano il normale passaggio d’aria. I broncospasmi sono piuttosto frequenti nell’infanzia; questo perché le dimensioni delle vie aeree del bambino sono più piccole rispetto a quelle dell’adulto.

Come ricorda la Società Italiana di Allergologia e Immunologia Pediatrica

I broncospasmi si manifestano nel corso di infezioni virali delle vie respiratorie. In questa fascia di età i virus respiratori provocano uno spettro di sindromi cliniche che va dall’interessamento esclusivo delle alte vie alla bronchite asmatica, alla bronchiolite, alla polmonite, a volte isolate, più spesso sovrapposte con prevalenza di un quadro clinico sugli altri.

Broncospasmi nei bambini: i sintomi

È importante riuscire a riconoscere bene le contrazioni spastiche nei bambini per risolvere quanto prima il problema ed eventualmente valutare con il pediatra una terapia efficace. Tra i sintomi per riconoscere i broncospasmi nei bimbi ci sono:

  • tosse;
  • difficoltà respiratoria (dispnea) e respiro veloce;
  • emissione di un fischio sibilante in fase di espirazione;
  • senso di costrizione toracica (meno frequente).

I broncospasmi sono sintomo della bronchite asmatica, condizione patologica conosciuta anche col termine inglese “wheezing”, (parola non-traducibile di derivazione onomatopeica) che riguarda i bambini, e della bronchiolite, infezione virale acuta che interessa i bronchioli e che riguarda i neonati, quindi fino a 1 anno.

In genere, se si sospetta che il proprio piccolo presenti fenomeni broncospastici, è preferibile rivolgersi al pediatra che valuterà e soppeserà l’entità della patologia a orecchio nudo o attraverso l’auscultazione del torace.

Broncospasmi nei bambini: cause

I broncospasmi si possono prevenire, se la natura del loro essere è di tipo ambientale. Difatti, alcuni bambini, in particolar modo quelli che hanno familiarità con asma e allergie, possono presentare fenomeni broncospastici anche in condizione di buona salute. Dunque, le cause della bronchite asmatica, collegata ai broncospasmi, sono:

  • ridere o piangere;
  • contatto con aria fredda;
  • esposizione a sostanze irritanti;
  • contatto col fumo.

Su quest’ultimo punto, bisogna ricordare che non basta fumare solo fuori casa o sul balcone, perché il fumo impregna gli abiti e di conseguenza tutto ciò che ci circonda, in particolar modo il tessile, dunque tende, divani, lenzuola, cuscini, con cui il bambino entra facilmente in contatto.

Tuttavia, nella prima infanzia, le cause sono perlopiù virali, dovute specialmente a “un’infezione respiratoria che provoca infiammazione delle vie aeree con rigonfiamento delle mucose e aumento delle secrezioni bronchiali”, sottolineano gli esperti della Sip, per quanto riguarda la bronchiolite asmatica.

Broncospasmi bambini: cura e prevenzione

Broncospasmi nei bambini

Una volta diagnosticata la bronchiolite o bronchite asmatica nei bambini, bisogna procedere con una cura adeguata, consigliata dal proprio pediatra. Come consiglia la Sip, la terapia consigliata comunemente è quella di utilizzare un broncodilatatore (via aerosol o spray), che consentirà la rapida dilatazione delle vie aeree permettendo all’aria di passare facilmente.

Tuttavia è anche importante fare prevenzione per evitare che indesiderati fenomeni broncospastici possano colpire l’infante. Tra le terapie non farmacologiche più importanti c’è quella del far respirare ai bambini un’aria pulita, non contaminata dal fumo di sigaretta: come anticipato, non basta fumare lontano dai piccoli, bisognerebbe evitare del tutto.

A questa soluzione preventiva vanno aggiunte quella di eliminare acari e polveri in eccesso, provvedendo alla corretta e possibilmente quotidiana pulizia della propria abitazione per limitare il contatto con i fattori scatenanti.

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