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Perchè metterci tanto? Non è meglio accelerare e ridurre i fastidi e i dolori del travaglio? Facciamo chiarezza sui tempi del parto e perchè un travaglio troppo veloce può non essere una buona cosa.
La velocità non è sempre un vantaggio, nemmeno quando porta a un traguardo tanto atteso come la nascita di un bambino. Il travaglio e il parto, infatti, hanno tempi e ritmi solitamente lunghi durante i quali l’organismo si prepara per consentire l’uscita del bambino. L’American Pregnancy Association stima che dall’inizio del travaglio, mediamente occorrono dalle 6 alle 18 ore per completare il parto (compreso il secondamento con l’espulsione della placenta). Si parla di travaglio rapido quando dura tra le 3 e le 5 ore e questo parto veloce può verificarsi per l’efficienza dell’utero che si contrae con forza, per un canale del parto che si adatta facilmente al passaggio del feto o quando vi è la nascita di un bambino più piccolo rispetto alla media.
Al di là di casi eccezionali, come quello riferito dal Journal of Perinatal Education di un parto veloce durato solamente 14 minuti, di norma occorre molto più tempo. Vediamo cosa si può fare per accelerare il travaglio e quando troppa rapidità (travaglio precipitoso) è un problema sia per la donna che per il bambino.
Il principale e unico vantaggio di sperare di avere un parto veloce è legato alla riduzione del tempo necessario per far nascere un bambino, con tutte le conseguenze in termini di minore fatica e stanchezza. In realtà un travaglio molto veloce può essere destabilizzante: molte partorienti riferiscono di percepire una perdita di controllo tale da determinare un’esperienza non positiva.
Allo stesso tempo c’è da considerare come un travaglio veloce può complicare la preparazione e l’arrivo presso l’ospedale, il centro nascita o l’arrivo dell’ostetrica per il parto in casa. Questo significa poter partorire pressocché ovunque, anche in luoghi non adeguati. Un’eccessiva rapidità, inoltre, aumenta il rischio di lacerazioni, emorragia e shock post-partum, con un aumento dei tempi di recupero. Anche per il nascituro ci sono dei rischi con la possibilità di inalare il meconio.
Un travaglio rapido può manifestarsi con la comparsa improvvisa di contrazioni intense e ravvicinate, con un dolore intenso simile a quello di una contrazione continua e la sensazione di pressione con il bisogno di spingere per far nascere il bambino.
Ci sono, come riportato dal Medical News Today, diversi metodi per accelerare il travaglio. Si tratta sia di metodi medici e farmacologici (cui si ricorre quando c’è un’urgenza o per evitare situazioni che possano complicare il parto sia per la gestante che per il bambino) che naturali. Tra i metodi naturali rientrano il muoversi (che accelera la dilatazione e aumenta il flusso sanguigno), l’utilizzo della palla da ginnastica (per rilassare i muscoli del bacino) e il ricorso alle tecniche di rilassamento.
Dal punto di vista medico il travaglio può essere accelerato mediante l’applicazione vaginale di prostaglandine (per ammorbidire e dilatare la cervice), tramite la somministrazione dell’ossitocina (che provoca le contrazioni uterine) o tramite la rottura delle membrane (per avviare il travaglio).
Discorso diverso, invece, per il parto precipitoso. È una realtà, spiega la Cleveland Clinic, cui sono maggiormente a rischio le donne che hanno già partorito, che hanno già avuto un’esperienza di parto precipitoso, stanno partorendo un bambino piccolo, hanno la pressione alta, abusano di droghe e hanno avuto l’induzione del travaglio tramite prostaglandine. Il parto precipitoso è una realtà che interessa circa il 3% di tutti i parti ed è un fenomeno più probabile nei parti prematuri.
Un parto precipitoso può causare un’emorragia post-partum, lacerazioni perineali e vaginali, la placenta ritenuta e, in alcuni casi, uno shock, una condizione in cui non arriva abbastanza sangue e ossigeno agli organi e ai tessuti, mettendo a rischio la vita della madre. Anche se può apparire paradossale un parto veloce come quello precipitoso può essere più doloroso anche perché manca il tempo per eseguire l’epidurale o altre tecniche di partoanalgesia.
In presenza di un travaglio precipitoso è necessario chiamare subito i soccorsi e provare il più possibile a mantenere la calma, sdraiandosi sul fianco sinistro e sistemandosi in un posto possibilmente pulito.
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