Secondo i risultati di uno studio scientifico un esame del sangue può prevedere le complicanze della gravidanza attraverso l’analisi dell’RNA.

Scopriamo i risultati della ricerca effettuata e come l’RNA, ovvero, una macromolecola biologica, parte del DNA, risulti fondamentale nel garantire la sopravvivenza, lo sviluppo e il giusto funzionamento delle cellule degli organismi viventi.

RNA: un esame del sangue può prevedere le complicanze della gravidanza

Un team di ricercatori del Brigham e Women’s Hospital analizzando l’RNA materno, fetale e placentare che circola nel sangue di una madre durante la gravidanza, ha identificato sia modelli di espressione genica associati a una gravidanza sana sia modelli che predicevano un rischio di complicanze quali:

  • preeclampsia nel 75% dei casi;
  • parto pretermine più o meno nella stessa percentuale.

Il Dott. Thomas McElrath, della Divisione di medicina materno-fetale di Brigham nonché autore senior dello studio, ha dichiarato:

Osservare la progressione dei geni espressi nella madre e nel bambino durante la gravidanza offre un modo completamente nuovo di caratterizzare la loro salute che finora non era disponibile.

Il rilevamento precoce della malattia utilizzando questo approccio ci fornirà la possibilità concreta di affrontare terapeuticamente alcune di queste condizioni.

Il materiale genetico studiato dagli scienziati, (cfRNA), può essere estratto attraverso un unico esame del sangue dalla madre facendo chiarezza anche sul funzionamento molecolare della placenta, degli organi fetali e/o tessuti materni come la cervice e l’utero.

I ricercatori hanno analizzato 1.840 gravidanze e in ognuna, in sequenza parti di geni cfRNA in diversi momenti confermando che la loro attività rispecchiava i cambiamenti fisiologici che dovrebbero verificarsi in quei momenti, come:

  • lo sviluppo del cuore fetale;
  • i cambiamenti nell’utero e nella cervice della madre.

In pratica, la tecnica usata dagli scienziati per calcolare la progressione della gravidanza era simile a un’ecografia fatta nel secondo trimestre ma questa tecnica potrebbe fornire un modo alternativo per valutare l’età gestazionale per tutte quelle donne che iniziano le cure prenatali già a gravidanza inoltrata.

Scoperti anche 7 geni coinvolti nella preeclampsia

Dallo studio i ricercatori hanno anche scoperto che l’analisi dei modelli di espressione del cfRNA potrebbe anche prevedere in modo quasi certo la preeclampsia, ovvero una complicanza della gravidanza prima che questa si presenti come malattia. Il modello di screening adottato dai ricercatori ha identificato 7 geni che sono coinvolti nella preeclampsia, producendo un miglioramento di ben sette volte nel predire correttamente la malattia rispetto ai metodi oggi utilizzati.

In più, un test ha anche identificato il 73% delle donne che ha avuto un parto complicato dovuto alla preeclampsia più di tre mesi prima della comparsa dei sintomi clinici. Questo risultato potrebbe consentire ai medici di intervenire prontamente e identificare le gravidanze a rischio con largo anticipo. Il Dott. Thomas McElrath ha concluso dicendo:

Per quelli di noi che lavorano nell’assistenza sanitaria delle donne, è emozionante vedere l’innovazione tecnologica avanzata entrare in gioco in questo campo perché l’innovazione non è sempre stata così frequente. Sebbene gran parte della ricerca sia comprensibilmente dedicata alle malattie che si verificano alla fine della vita, questa scoperta apre una nuova serie di strumenti che possono essere utilizzati per affrontare i problemi che si verificano proprio all’inizio della vita.

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  • Gravidanza