Obbligatorietà dei vaccini, si cambia (di nuovo): le novità

Passo indietro sulla proposta di cancellare l'obbligatorietà dei vaccini: per il momento tutto rimane com'è. Dubbi invece sulla modalità di presentazione della certificazione vaccinale: documentazione firmata dall'Asl o semplice autocertificazione?

Autocertificazione sì, anzi no, vaccini obbligatori sì, no, forse. A pochi giorni dall’inizio della scuola la situazione non è chiara, e il governo ha fatto marcia indietro, depositando un emendamento per cancellare dal “decreto Milleproroghe” la proposta di rinviare alcuni degli effetti del decreto Lorenzin sull’obbligatorietà dei 10 vaccini per tutti i bambini e ragazzi da 0 a 16 anni, come l’esclusione da scuola per i bambini non in regola con le vaccinazioni.

Così, se nelle scorse settimane tra le polemiche il Senato ha approvato la proposta contenuta nel Milleproroghe, la discussione del decreto è passata alla Camera, dove c’è stato il dietrofront del governo, con l’emendamento presentato dal Movimento 5 Stelle per cancellare la propria proposta: tutto, a questo punto, dovrebbe rimanere com’è, in attesa di quello definito dal ministro della Salute Giulia Grillo un “obbligo flessibile” per quanto riguarda i vaccini, e che sarà discusso sotto forma di proposta di legge parlamentare.

Intanto, dunque, rimane valida l’obbligatorietà dei vaccini: per entrare a scuola i bambini devono essere in regola con le vaccinazioni. Sulla modalità di verifica della regolarità della posizione delle famiglie nasce però l’altro interrogativo: il decreto Lorenzin oggi in vigore prevede che i genitori debbano presentare la certificazione rilasciata dall’Asl di competenza, ma una circolare ministeriale dello scorso luglio afferma che sia sufficiente un’autocertificazione: da qui il timore che tale possibilità venga usata impropriamente, per dichiarare di avere eseguito vaccinazioni che, in realtà, non sono mai state fatte.

Molti dirigenti scolastici sono contrari a questa seconda modalità, ed evidenziano come una circolare non possa sostituirsi a una legge dello Stato tuttora in vigore: l’impressione, arrivati sulla soglia dell’inizio dell’anno scolastico, è che le modalità dell’accesso a scuola saranno a discrezione dei presidi, finché non sarà data una direttiva chiara (e legittima).

Nel frattempo la comunità medica ha fatto appello ai genitori affinché, legge o non legge, facciano le dovute vaccinazioni ai propri figli, per garantire la loro salute ma anche quella dei bambini immunodepressi, coloro che per ragioni di salute non possono essere vaccinati e sono così maggiormente esposti al rischio di contrarre malattie pericolose (la cosiddetta immunità di gregge). Intanto, tra prese di posizione e passi indietro, levate di scudi e cambiamenti repentini, l’unica certezza è il caos.

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