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Dimenticare le cose, sentire i pensieri annebbiati e provare la sensazione di perdita di memoria sono le conseguenze delle neomamme che soffrono di Mommy Brain. In cosa consiste e come affrontarlo attraverso 4 semplici consigli.
Si sente spesso dire che una donna che diventa mamma sviluppa molta più concentrazione, attenzione verso il figlio di una che non è mamma, così come quella sensazione di sentirsi smemorate e dimenticare tutto; ebbene tutto questo è ribaltato da uno studio sul mommy brain, ovvero le funzioni cognitive delle neomamme, sviluppato da tre ricercatrici della Purdue University (West Lafayette) e pubblicato sulla rivista Current Psychology.
Il cervello delle mamme viene sì modificato rispetto a prima della nascita del bebè ma questo cambiamento cerebrale dura poco, il tempo del post parto, per intenderci. Scopriamo, quindi, cos’è il Mommy Brain e come affrontarlo attraverso 4 semplici consigli.
La ricerca scientifica smentisce: il cervello delle donne non viene modificato dopo la nascita di un figlio. Quella sensazione di perdita di memoria o di non ricordare oggetti o distrarsi facilmente (la cosiddetta baby brain) che già durante la gravidanza viene percepita dalle donne e che sembra perdurare e accrescere dopo il parto, prende il nome di mommy Brain. Una condizione che, a detta della scienza, sembrerebbe non durare nel tempo come si pensava sino a poco tempo fa.
Le autrici di uno studio sul mommy Brain sono state chiare a riguardo, affermando che non esistono alcuni cambiamenti evidenti tra la memoria di una mamma e le funzioni cognitive di chi non lo è. Le scienziate hanno concluso dicendo:
Non c’è alcuna valenza scientifica che possa mettere nero su bianco che la nascita di un figlio possa aprire una nuova fase per la salute cognitiva della donna.
Secondo il mondo accademico, i cambiamenti che avvengono nel cervello della mamma sono ridotti e circoscritti alla sola fase del post parto. In quel caso, la memoria e le funzioni cerebrali della neomamma vengono “alterate” e rese vigili dal senso di accudimento verso il neonato.
Ma è un periodo, quello del mommy brain, davvero breve e poco rilevante ai fini scientifici da poter affermare che, di fatto, vi sia un cambiamento prolungato e definitivo nel modo di pensare e nelle stesse funzioni cognitive della mamma.
Molti scienziati ipotizzano che il mommy brain ha un impatto a livello neurobiologico nel cervello di una donna sia durante la gravidanza, sia dopo il parto. Questo impatto si ripercuote con maggiore evidenza sulla memoria verbale.
Questi cambiamenti hanno lo scopo di dotare meglio la neomamma della capacità di prendersi cura del proprio bambino. In altre parole, le funzioni cerebrali consentono alle mamme di adattarsi e soddisfare i bisogni del neonato.
Quando l’attenzione verso il bambino diventa così intensa, è normale che la periferia cerebrale diventerà un po’ più sfocata. Ma se si sperimenta questa sensazione, non c’è motivo di allarmarsi, è normale e fa parte della maternità.
La causa principale di questa alterazione cerebrale è dovuta all’amigdala, ovvero la parte del cervello responsabile dell’elaborazione emotiva che durante le prime fasi dopo il parto si sviluppa maggiormente.
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Per affrontare il periodo legato al mommy brain, e dunque diminuire quelle spiacevoli sensazioni di perdita di memoria, di sbadataggine e pensieri annebbiati, sono necessari alcuni consigli da poter mettere in pratica.
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