L’assegno unico universale per i figli a carico potrà essere richiesto a partire dal 1 luglio 2021. La misura è stata approvata e ora è legge con 227 sì, 4 no e 2 astenuti.

Il provvedimento che rientra nel disegno di Legge Family Act 2021, è rivolto a tutte le famiglie con figli a carico, maggiorato per i terzi figli e i figli disabili. Dal 4 giugno, però, il Consiglio dei Ministri ha reso noto l’introduzione di due importanti misure a sostegno della famiglia: l’assegno temporaneo e l’aumento dell’assegno familiare.

Quali saranno le famiglie che potranno beneficiare di questo aiuto economico? E quali sono i requisiti fondamentali per richiedere l’assegno unico universale per i figli a carico? E a quanto ammonterà l’assegno?

Tutte le ultime novità sugli aumenti e sul nuovo assegno “ponte”.

Assegno familiare aumentato e Assegno “ponte”, le ultime novità del decreto-legge

Dal 4 giugno il Consiglio dei ministri ha stabilito e approvato tramite decreto-legge che l’importo dell’assegno familiare sarà aumentato dal 1° luglio al 31 dicembre 2021 per un massimo di 55 euro per ogni figlio a favore di un nucleo familiare con almeno 3 figli, oppure 37,5 euro per ciascun figlio per le famiglie con a carico almeno 2 figli.

A questa notizia si aggiunge anche la novità dell’assegno unico, che nella prima fase sarà temporaneo, detto anche “ponte”: ovvero destinato anche chi non percepisce l’assegno familiare e ha un Isee fino a 50mila euro. In questo ultimo caso, si potrebbe arrivare a percepire anche 674 euro per figlio.

Inoltre, se in famiglia sono presenti più di due figli, l’importo totale per ciascun figlio sarà aumentato del 30%.  Così come aumentati di 50 euro saranno gli importi per quei nuclei familiari che avranno un figlio minore con disabilità.

Come si evince dal Comunicato stampa del Consiglio dei Ministri:

Il decreto-legge introduce misure immediatamente efficaci, di durata temporanea, volte a sostenere la genitorialità. Al contempo, si potenziano i vigenti assegni per il nucleo familiare.

Assegno unico universale per i figli: a chi spetta

Molte famiglie, anche a causa della pandemia, si sono trovate in grosse difficoltà economiche. Il pensiero di non poter arrivare a fine mese spaventa tante persone, padri di famiglia e madri.

Ma quali sono i requisiti per poter accedere alla richiesta dell’assegno unico universale per i figli? Questa la domanda basilare che tutti si pongono. In breve, potranno beneficiare dell’aiuto economico:

  • i cittadini italiani;
  • i cittadini dell’Unione Europea;
  • gli extracomunitari residenti in Italia da almeno 2 anni o con permesso di soggiorno di lungo periodo, di lavoro o di ricerca;
  • tutte i nuclei familiari devono avere dei figli a carico, dal settimo mese di gravidanza fino ai 21 anni di età.

Rientrano nell’assegno unico universale per i figli  le categorie di lavoratori:

  • dipendenti;
  • pubblici;
  • privati;
  • autonomi;
  • liberi professionisti;
  • disoccupati.

Il nuovo assegno unico universale prenderebbe il posto dei bonus per le famiglie e nuovi nati attualmente vigenti sostituendo tutti i precedenti bonus.

Assegno unico universale: previsti 250 euro al mese

L’assegno unico sarà valido fino al compimento dei 21 anni d’età dei bambini e sarà operativo dal 1° luglio con la Legge di Bilancio 2021.

Per beneficiare dell’assegno universale 2021, le famiglie hanno a disposizione due modalità d’intervento:

  1. tramite assegno: l’ammontare varierà a seconda del nucleo, poiché sarà formato da una quota fissa e da una variabile. Quest’ultima sarà calcolata in base al numero dei figli presenti in famiglia e alla loro età, tenendo anche conto del coefficiente Isee;
  2. tramite credito d’imposta: da utilizzare in compensazione con la dichiarazione dei redditi.

Come specificato dal presidente del Consiglio Mario Draghi, saranno previsti circa 200-250 euro al mese a figlio a partire da luglio. Questo prevede una maggiorazione del 20% dal secondo figlio in poi.

La percentuale sale al 30% e 50%, per i figli disabili e l’assegno sarà esteso, per queste categorie, in modo permanente, quindi, avrà validità per tutta la vita.

La somma finale sarà comunque legata alla riforma fiscale, col riordino delle misure già esistenti a sostegno dei figli a carico. Come spiegato dalla ministra delle Pari opportunità e la Famiglia – Elena Bonetti:

La quota dipenderà dal reddito, quindi le famiglie meno abbienti riceveranno di più, e le più ricche avranno solo una quota base.

Inoltre, la misura non sarà rivolta solo ai lavoratori dipendenti, ma anche agli autonomi, ai liberi professionisti e ai disoccupati.

La novità rispetto alle vecchie misure è che con questa nuova legge il beneficio economico è attribuito a tutti i nuclei familiari con figli a carico. Questo viene fatto al fine di:

  • favorire la natalità;
  • sostenere la genitorialità;
  • promuovere l’occupazione femminile, senza distinzione.

Assegno unico universale: se i genitori sono separati?

Finora si è parlato di nuclei familiari uniti sotto lo stesso tetto ma, cosa succede se mamma e papà sono separati o divorziati?

Qualora i genitori siano legalmente separati o divorziati, l’ammontare dell’assegno viene ripartito tra i genitori ovvero, a chi esercita la responsabilità genitoriale.

In caso di separazione legale ed effettiva nonché di divorzio, l’assegno spetta in mancanza di accordo, al genitore affidatario.

Mentre, se vi è un affidamento congiunto o condiviso, l’assegno è ripartito nella stessa misura tra i genitori.

Le 6 misure che verranno sostituite dall’assegno unico

Con l’entrata in vigore dell’assegno unico per i figli alcune misure precedentemente previste per il sostegno alle famiglie con minori a carico verranno sostituite. In particolare parliamo di 6 misure che non avranno più modo di esistere:

  1. assegno ai nuclei familiari con almeno tre figli minori;
  2. assegno di natalità;
  3. premio alla nascita;
  4. fondo di sostegno alla natalità;
  5. detrazioni Irpef per figli a carico;
  6. assegno per il nucleo familiare.

Secondo una stima dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio, queste misure ammontano a circa 15 miliardi di euro, corrispondendo alla quasi totalità delle spese familiari previste nel 2019 dall’Istat (16,7 mld).

Mentre, le misure di sostegno escluse riguardano:

L’assegno unico coprirebbe, in tal caso, quasi tutte le misure esistenti sino ad oggi.

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