Famiglie e Bonus Inps? Oggigiorno, l’ordinamento italiano a favore del sostegno alle famiglie prevede una serie di incentivi per agevolare i nuclei familiari attraverso i bonus Inps per genitori e figli.

Spesso, le famiglie italiane sono confuse dai molti requisiti imposti dal Governo italiano e dall’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale (INPS), su cosa serva per fare domanda e richiedere incentivi a sostegno del proprio nucleo famigliare. Una confusione che porta, molte famiglie, alla rinuncia delle domande di bonus.

Oggi, vogliamo soffermarci proprio su questo punto fondamentale e capire quali incentivi a sostegno di genitori e figli possono essere richiesti e con quali criteri. Una mini guida che vi accompagnerà, passo dopo passo, verso la chiarezza sui vostri diritti familiari.

Famiglie e Bonus Inps: l’assegno di natalità

Più comunemente noto con il termine “Bonus Bebè”, l’assegno di natalità è uno tra gli incentivi a favore del sostegno alle famiglie italiane. Tale Bonus non è altro che un assegno mensile spettante alle famiglie con figli piccoli. Questo assegno può essere richiesto alla nascita del proprio figlio ed è valevole per il primo anno di vita dello stesso.

Va ricordato che la mensilità spetta anche a quelle famiglie che hanno adottato oppure, hanno in affido un bambino e vale per ogni figlio componente il nucleo famigliare.

L’importo del bonus bebè varia a seconda della soglia di reddito famigliare dichiarato. Nello specifico:

  • Isee non superiore a 7 mila euro annui: mensilità spettante 160 euro, (192 per i secondi nati)
  • Isee non superiore a 40 mila euro annui: mensilità spettante 80 euro, (96 per i secondi nati)

Per inoltrare la domanda inerente il Bonus Bebè, questa deve essere trasmessa online attraverso il portale Inps entro 90 giorni dalla nascita del neonato o dalla data d’ingresso nel nucleo familiare in caso di adozione o affido.

Bonus Asilo Nido 2021: come richiedere il contributo per l’iscrizione

Un’altra agevolazione a sostegno delle Famiglie è il Bonus Asilo Nido che, come si evince dal sito dell’Inps, si colloca nell’ambito degli interventi normativi a sostegno del reddito delle famiglie per il pagamento di rette per la frequenza di asili nido pubblici e privati e di forme di assistenza domiciliare, in favore di bambini con meno di 3 anni affetti da gravi patologie croniche. In questo ultimo caso, il genitore, per richiedere il bonus, dovrà presentare un attestato rilasciato dal pediatra di libera scelta che attesti per l’intero anno di riferimento.

Il Bonus è stato riconfermato dalla Legge di Bilancio 2021 e l’importo per il 2021 è pari a:

  • un massimo di 3.000 euro su base annua per i nuclei familiari in possesso di un Isee non superiore a 25 mila euro;
  • un massimo di 2.500 euro annui per chi ha un Isee non superiore a 40 mila euro;
  • un minimo di 1.500 euro su base annua per nuclei familiari in possesso di una soglia Isee superiore a 40 mila euro (ovvero in assenza dell’Isee).

La domanda all’incentivo può essere richiesta dal genitore attraverso 3 diverse modalità sul portale Inps:

  • invio telematico collegandosi al sito Inps;
  • contattare il numero telefonico 803 164 (gratuito da rete fissa) oppure 06 164 164 da rete mobile;
  • rivolgersi ad un patronato convenzionato che offre tale servizio.

Nella compilazione della domanda, l’Inps prevede anche diverse modalità di erogazione del pagamento che le famiglie dovranno scegliere in fase di compilazione della domanda stessa. Queste sono:

  1. bonifico domiciliato;
  2. accredito su conto corrente bancario o postale, libretto postale;
  3. carta prepagata con IBAN.

Per le famiglie con a carico più di un figlio minore, è possibile presentare le domande singolarmente, dunque, una per ogni figlio

Per quanto riguarda, invece, la tempistica, ovvero da quando è possibile presentare la richiesta, vi rimandiamo alle istruzioni contenute nella nuova circolare Inps del 22 dicembre 2020 che illustra le modalità per presentare la domanda bonus asilo nido, i documenti, i tempi di erogazione del contributo.

Un bonus per la futura mamma: il Premio alla nascita da 800 euro

Il Premio alla nascita, noto anche con il nome “Bonus mamma domani” è un incentivo che va a premiare la futura mamma in dolce attesa. Il bonus prevede una tantum pari a 800 euro erogati dall’Inps sull’inoltro della domanda.

La domanda deve essere effettuata proprio dalla futura mamma a partire dalla fine del settimo mese di gestazione (inizio dell’ottavo mese di gravidanza) o alla nascita, adozione o affidamento preadottivo collegandosi sul portale Inps o tramite Patronato – Caf.

Tale premio non concorre alla formazione dell’Isee e, dunque, può essere richiesto indipendentemente dalla soglia di reddito complessivo che si possiede.

L’erogazione del pagamento è previsto in diverse modalità:

  • bonifico domiciliato presso ufficio postale;
  • accredito su conto corrente bancario;
  • accredito su conto corrente postale;
  • libretto postale;
  • carta prepagata con IBAN.

Come specificato dalla Circolare Inps, per tutti i pagamenti, eccetto bonifico domiciliato presso ufficio postale, è richiesto il codice IBAN e a partire dal 10 aprile 2020 non è più necessario il completamento e la trasmissione del modello SR 163.

Famiglie e Bonus Inps: Assegno familiare con 3 figli minori

L’assegno per il nucleo familiare è un incentivo a sostegno delle famiglie che viene concesso dal Comune di residenza ma pagato dall’Inps (con due rate semestrali) per quelle le famiglie con almeno tre figli minori e che hanno patrimoni e redditi limitati.

I requisiti per fare domanda sono semplici:

  • è necessario che nel nucleo familiare vi sia almeno 1 genitore che abbia 3 figli minori di 18 anni (anche in affido o adozione);
  • il genitore e i 3 minori devono far parte della stessa famiglia anagrafica;
  • i minori non devono essere in affidamento presso terzi;
  • il valore Isee non deve superare la soglia dei 23.200,30 euro;
  • la domanda deve essere presentata al Comune di residenza del richiedente entro il 31 gennaio dell’anno successivo a quello per il quale è richiesto l’assegno;
  • la domanda deve essere accompagnata dalla DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica).

Assegno per nucleo familiare dei Comuni

Tale assegno è concesso in via esclusiva dai comuni e pagato dall’Inps. È rivolto a tutte quelle famiglie che hanno a carico figli minori e che dispongono di patrimoni e redditi limitati.

Nello specifico, l’assegno per nucleo familiare dei Comuni spetta:

  • nuclei familiari residenti, composti da cittadini italiani e dell’Unione europea;
  • nuclei familiari composti da cittadini di paesi terzi che siano soggiornanti di lungo periodo, nonché dai familiari privi di cittadinanza di uno stato membro che siano titolari del diritto di soggiorno;
  • nuclei familiari composti almeno da un genitore e 3 figli minori (appartenenti alla stessa famiglia anagrafica), che siano figli del richiedente o del coniuge;
  • nuclei familiari con Isee inferiore a 8.788,99 euro;
  • cittadini stranieri titolari dello status di rifugiato e di protezione sussidiaria;
  • cittadini extracomunitari soggiornanti di lungo periodo.

L’assegno al nucleo familiare viene erogato dall’Inps per tredici mensilità suddivise in due semestri: (15 gennaio e 15 luglio). I dati per il pagamento devono essere ricevuti almeno 45 giorni prima della scadenza del semestre.

L’importo dell’assegno previsto è  rivalutato di anno in anno sulla base della variazione dell’indice ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati. Mediamente l’ammontare dell’assegno è pari in misura intera a 145,14 euro.

La domanda va presentata al comune allegando la dichiarazione sostitutiva unica (DSU) in corso di validità relativa alla situazione economica del nucleo familiare. Il termine entro il quale va presentata la domanda è fissato al 31 gennaio dell’anno successivo a quello per il quale è richiesto l’Assegno al Nucleo Familiare (ANF).

Congedo Parentale: cos’è e come fare domanda

Il Congedo parentale spetta a quelle lavoratrici/lavoratori dipendenti a condizione che il rapporto di lavoro sia in essere al momento dell’inoltro della domanda.

Mentre, non possono usufruire dell’agevolazione del congedo parentale tutti quei genitori disoccupati o sospesi, lavoratori domestici e lavoratori a domicilio.

Nel caso in cui il rapporto di lavoro cessi all’inizio o durante il periodo di fruizione del congedo, il diritto al congedo stesso viene interrotto dal momento in cui è cessato il rapporto lavorativo.

Il congedo parentale permette di usufruire, per i lavoratori dipendenti, di un massimo di 10 mesi di astensione dal lavoro (periodo, questo, riferito complessivamente a entrambi i genitori) nel primo anno di vita del proprio figlio.

Mentre, per i primi 6 anni di vita del bambino e per un massimo di 6 mesi continuativi (complessivi ad entrambi i genitori), si percepisce un’indennità pari al 30% della giornata lavorativa retribuita in base alla retribuzione del mese precedente all’inizio del congedo.

Il  periodo complessivo del congedo (10 mesi), può essere fruito dai genitori anche contemporaneamente.

Come sottolineato dal sito dell‘Inps:

Ai lavoratori dipendenti, genitori adottivi o affidatari, il congedo parentale spetta, con le stesse modalità dei genitori naturali, e cioè entro i primi dodici anni dall’ingresso del minore nella famiglia, indipendentemente dall’età del bambino all’atto dell’adozione o affidamento

La domanda deve essere presentata telematicamente sul portale Inps o tramite Patronati o Contact Center. Tale richiesta va inoltrata prima dell’inizio del periodo di congedo richiesto. Qualora venga presentata successivamente, saranno pagati solo i giorni di congedo successivi alla data di presentazione della domanda.

Per le lavoratrici e i lavoratori dipendenti, l’indennità è anticipata dal datore di lavoro. 

Una novità attuata dal Jobs Act attribuisce ai lavoratori e alle lavoratrici la facoltà di chiedere, per una sola volta, in alternativa al congedo parentale, la trasformazione del rapporto di lavoro a tempo pieno in rapporto a tempo parziale (part-time), con il solo limite che la riduzione di orario non potrà essere superiore al 50%.

Carta acquisti ordinaria: a chi spetta e come richiederla

Un altro incentivo alle famiglie è la richiesta della Carta acquisti ordinaria. Come specificato sul sito dell’Inps, questa è una carta di pagamento elettronica concessa a cittadini che si trovano in condizioni di disagio economico che abbiano più di 65 anni di età o di età inferiore a 3 anni in possesso dei seguenti requisiti:

  • cittadinanza italiana o cittadini appartenenti all’Unione Europea;
  • familiare di cittadino italiano, non avente la cittadinanza di uno Stato membro dell’Unione Europea, titolare del diritto di soggiorno;
  • cittadino straniero in possesso del permesso di soggiorno CE di lungo periodo;
  • rifugiato politico o titolare di posizione sussidiaria;

Ogni richiedente deve essere regolarmente iscritto presso l’Anagrafe comunale.

La Carta acquisti nasce con l’obiettivo di aiutare quelle famiglie economicamente disagiate accreditando loro 80 euro con cadenza bimestrale da utilizzare per fare la spesa o pagare le utenze domestiche come luce e gas.

La carta acquisti non prevede il prelievo in contanti e i titolari possono, inoltre, avere uno sconto del 5% nei negozi e nelle farmacie che aderiscono all’iniziativa. I requisiti per richiedere la Carta acquisti, oltre al limite di età, sono:

  • Isee in corso di validità inferiore a 7.001,37 euro per l’anno 2021;
  • non essere intestatari di più di una utenza elettrica domestica;
  • non essere, da soli o insieme al coniuge, proprietari di più di due autoveicoli e di più di un immobile ad uso abitativo;
  • non godere di trattamenti o, nell’anno di competenza del beneficio, godere di trattamenti di importo inferiore a 7.001,37 euro per l’anno 2021 se di età compresa tra 65 anni e 69 anni o a 9.335,16 euro per l’anno 2021 dai 70 anni in su.

La domanda deve essere presentata presso un ufficio postale utilizzando gli appositi moduli disponibili sul sito di Poste Italiane. sarà, poi, l’ufficio postale a trasmettere in via telematica all’Inps la domanda per le necessarie verifiche e, in caso di esito positivo, inviterà il titolare a recarsi presso un ufficio postale per ritirare la carta su cui sarà già stato accreditato l’importo del bimestre di presentazione della domanda.

Carta della Famiglia

Dall’inizio Pandemia e l’emergenza sanitaria in corso il Governo ha predisposto un’ulteriore agevolazione economica per le famiglie con almeno un figlio a carico: la Carta della Famiglia. Si potrà richiedere la Carta semplicemente usando le credenziali del Sistema pubblico di identità digitale (Spid) e registrarsi sul portale dedicato in pochi minuti.

Può usufruire della Carta della Famiglia anche il genitore divorziato o separato che abbia a carico un figlio minore e che convive con esso. Così come i cittadini appartenenti all’Unione Europea.

Il Dipartimento per le politiche della famiglia ricorda che a partire dal 1° gennaio 2021, i nuclei familiari con meno di tre figli conviventi e minori di 26 anni non potranno più beneficiare della Carta della famiglia. Per maggiori informazioni su come richiedere la carta visitare il sito cartafamiglia.gov.it

Bonus Spesa Famiglia 2021: come richiederlo

Il governo Draghi ha confermato pochi giorni fa lo stanziamento di ulteriori fondi per ciò che concerne il rinnovo dei bonus spesa famiglia 2021.

Il contributo in termini monetari che le famiglie possono richiedere ammonta a 700 euro al mese, spendibili per bisogni ritenuti di prima necessità e generi alimentari. Il voucher spesa sono validi in tutti i principali negozi e supermercati italiani.

La distribuzione dei buoni spesa nonché la selezione dei beneficiari è affidata ai singoli comuni. Dunque, i requisiti di accesso sono determinati dai bandi comunali, quindi variabili da comune a comune.

Per poter accedere al bonus spesa bisognerà avere alcuni requisiti ritenuti imprescindibili, quali:

  • il reddito Isee annuale del nucleo familiare;
  • la residenza presso il comune che ha indetto il bando;
  • il patrimonio immobiliare;
  • la situazione economica.

La domanda deve essere presentata presso il proprio comune di residenza. Mentre, per sapere se il bando è già attivo basterà rivolgersi ad un CAF o patronato della stessa città.

Bonus Bebè 2021: attiva la procedura Inps online

Il sito dell’Inps ricorda, attraverso una circolare del 3 marzo 2021 che è attiva la procedura per l’inoltro delle domande inerenti il bonus bebè 2021.

Come specificato dall’Inps:

La domanda va presentata attraverso il servizio online entro 90 giorni dall’evento (nascita, adozione, affidamento). Per gli eventi già avvenuti a partire dal 1° gennaio 2021, i 90 giorni decorrono dalla data di pubblicazione del messaggio.

Il bonus bebè è riconosciuto per un massimo di 12 mensilità. Per i genitori che hanno  presentato le domande tardivamente, l’assegno di natalità decorre dal mese di presentazione della domanda e comprende le sole mensilità residue fino al compimento di un anno dalla nascita o adozione.

Si può inoltrare la domanda in 3 modalità:

  1. portale web dell’Inps: attraverso lo SPID di livello 2 o superiore o una Carta di identità elettronica 3.0 (CIE), o una Carta Nazionale dei Servizi (CNS), seguendo la procedura online;
  2. contact center integrato: chiamando il numero verde 803.164 (gratuito da rete fissa) o il numero 06 164.164 (da rete mobile a pagamento);
  3. patronati.

Per maggiori informazioni inerente l’inoltro della procedura online, visitare il sito www.inps.it.

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