Da marzo 2022 l’assegno unico ha unificato in una sola agevolazione una serie di interventi a sostegno delle famiglie con figli minori. Ora però le famiglie monogenitoriali devono restituire all’Inps alcune somme, percepite erroneamente fino a ottobre 2022. In tutto potrebbero arrivare a dover restituire un importo fino a 210 euro per ciascun figlio.

Da ottobre 2022, infatti, sono state interrotte le erogazioni della maggiorazione mensile (fino a 30 euro a figlio), per le famiglie monogenitoriali, quota invece riconosciuta nel caso in cui entrambi i genitori abbiano un reddito da lavoro.

Questo è accaduto a causa di un cavillo normativo, che per sette mesi (da marzo a settembre 2022) ha permesso ai nuclei monogenitoriali di ricevere la maggiorazione prevista dalla legge, invece, soltanto nei casi in cui “entrambi i genitori” fossero titolari di redditi da lavoro. Le somme erogate erroneamente dall’Inps da marzo a settembre 2022 alle famiglie monogenitoriali devono ora essere restituite.

Il testo dell’articolo 4, comma 8, del decreto legislativo n. 230/2021 che istituisce l’assegno unico, recita:

Nel caso in cui entrambi i genitori siano titolari di reddito da lavoro, è prevista una maggiorazione per ciascun figlio minore pari a 30 euro mensili. Tale importo spetta in misura piena per un ISEE pari o inferiore a 15.000 euro. Per livelli di ISEE superiori, esso si riduce gradualmente secondo gli importi indicati nella tabella 1 fino ad annullarsi in corrispondenza di un ISEE pari a 40.000 euro. Per livelli di ISEE superiori a 40.000 euro la maggiorazione non spetta.

L’interpretazione alla lettera della norma dà  diritto soltanto alle famiglie con due genitori, entrambi lavoratori, di ricevere l’importo maggiorato, ma dal momento in cui nel modulo per la richiesta i requisiti non venivano specificati, molte famiglie composta da un solo genitore hanno fatto richiesta.

E così, sono partite le erogazioni dell’Inps, durate per sette mesi, da marzo a ottobre 2022, quando sono state interrotte. Prima di essere interrotta, però, la maggiorazione è arrivata a chiunque ne avesse fatto domanda.

Secondo l’Inps le famiglie monogenitoriali non rientrano nella casistica legislativa per l’assegno unico e devono quindi restituire le maggiorazioni ricevute. Contando un massimo di 30 euro a figlio per ogni mensilità, l’importo più altro che potrebbero trovarsi a restituire è quindi 210 euro per ogni figlio minore. Ovviamente, nel caso di più figli, il valore aumenterebbe.

I soldi non dovranno essere fisicamente restituiti all’Inps: la procedura di recupero avverrà infatti con un conguaglio sui prossimi assegni.

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