Capelli dei neonati: quando crescono e come lavarli

I capelli dei neonati crescono soprattutto dopo i primi sei mesi di vita del bambino. Prima di questo momento, il capo del bebè è ricoperto da una leggera peluria chiamata vello fetale. Vediamo di cosa si tratta e come prendersi cura al meglio della "chioma "del neonato.

I capelli dei neonati rappresentano per molti aspetti un piccolo, grande mistero su cui circolano le teorie più fantasiose e numerosi falsi miti da sfatare. Molti si chiedono, ad esempio, perché alcuni bambini nascano completamente “calvi” e altri con una capigliatura già folta sin dai primissimi istanti di vita.

Nell’arco dei primi 12 mesi i follicoli piliferi compiono la loro maturazione dando vita a mutamenti più o meno evidenti e precoci. Anche il colore dei capelli può cambiare sensibilmente durante questo periodo, soprattutto in relazione a fattori ereditari di tipo genetico ed etnico.

Scopriamo, dunque, tutto quel che c’è da sapere sui capelli dei neonati e come prendersene cura con l’aiuto della nostra esperta, la pediatra Pilar Nannini.

Perché alcuni neonati nascono con i capelli e altri no?

È un fatto evidente: alcuni neonati hanno una folta chioma (o quasi), per altri invece è necessario che trascorra del tempo. Spiega la dottoressa Nannini:

La convinzione che alcuni bambini nascano “calvi” è in realtà errata. La verità è che ogni neonato, già in epoca prenatale, presenta un sottile strato di peli chiamato vello fetale che è tipico dell’epoca gestazionale e che ricopre il capo del neonato. Si tratta di una peluria protettiva che tra i 6 mesi e il 1° anno di vita lascia gradualmente il posto alla capigliatura definitiva. In alcuni casi questa peluria è estremamente sottile e di colorazione chiara, tanto da risultare impercettibile.

La presenza di un vello fetale più o meno marcato, inoltre, è inversamente proporzionale al momento della nascita: i bambini precoci presenteranno una peluria molto più fitta, non solo sul cranio ma anche su altri parti del corpo, come braccia e gambe. I bambini più tardivi avranno un vello neonatale quasi completamente regredito.

Un’altra piccola curiosità: l’ecografia può  svelare già in epoca gestazionale con che tipo di “capigliatura” nascerà il bambino. In molti casi, infatti, è possibile notare se il bulbo è particolarmente grande – e quindi i capelli saranno presumibilmente più folti e scuri – mentre se è solo accennato, il vello sarà più sottile e chiaro.

La perdita dei capelli nei neonati è normale?

Intorno ai 6 mesi inizia la perdita del vello fetale. Un fenomeno assolutamente normale che non deve destare alcuna preoccupazione. L’unica accortezza consiste nell’esaminare il capo del bambino per escludere la presenza di aree a chiazze molto evidenti nel cuoio capelluto. Aggiunge la pediatra:

La presenza di zone prive di peli con margini netti e ben definiti potrebbe essere associata ad una forma di alopecia e deve pertanto essere indagata. L’alopecia aerata, in particolare, è un indicatore molto comune di alcune condizioni cliniche o patologiche comuni, come la Sindrome di Down, alcune sindromi autoimmuni, la celiachia, il diabete mellito di tipo 1, ecc.

Quando iniziano a crescere i capelli dei neonati?

Riguardo all’inizio della crescita dei veri e propri capelli dei neonati, la dottoressa sottolinea come lo sviluppo del bulbo pilifero e della capigliatura definitiva

comincia dai 6 mesi in avanti e si conclude intorno all’anno e mezzo. Questo è il momento in cui peli e peluria su tutto il corpo cambiano, ma in tempi e modalità che variano da bambino a bambino. In alcuni casi, la capigliatura si sviluppa in modo lento e progressivo. In altri, invece, la maturazione avviene rapidamente. Tutto ciò dipende sopratutto dalla genetica e dall’appartenenza etnica.

Come lavare i capelli del neonato

I capelli del neonato devono essere detersi e asciugati delicatamente e con prodotti specifici. In commercio esistono prodotti ipoallergenici e privi di parabeni, appositamente formulati per la cura del neonato. La scelta, inoltre, dipende anche dal tipo di pelle del bambino:

Se il bebè ha una pelle tendenzialmente atopica, o che tende ad irritarsi facilmente, meglio optare per creme e soluzioni detergenti a base di amido di riso. Si tratta di shampoo formulati in base al pH naturale della pelle del neonato che solitamente è un po’ più alto rispetto a quello neutro di un adulto. Se il bambino non soffre di particolari patologie, via libera anche a prodotti più generici e meno costosi, purché adatti alla cute del bambino”.

Non è raro, inoltre, che  i bambini manifestano la persistenza della crosta lattea dopo il primo anno di vita e tante madri si chiedono se sia una condizione normale e se occorra rimuoverla. A tal proposito, la dottoressa Nannini spiega:

Anche se è possibile utilizzare dei detergenti atti al trattamento della crosta lattea, il mio consiglio è lasciare che scompaia da sola. Si tratta di una condizione benigna che protegge il cuoio capelluto del bambino e che non necessita di particolari interventi.

… e per quanto riguarda l’asciugatura?

Per quanto riguarda l’asciugatura dei capelli del neonato la dottoressa raccomanda:

L’asciugatura dovrebbe avvenire con asciugamani in fibre organiche, morbide e naturali. Sono da evitare le fibre sintetiche perché possono essere lesive per la pelle del bambino. Il modo migliore di procedere è tamponare e frizionare delicatamente la cute subito dopo il bagnetto, possibilmente entro 3 minuti, così da mantenere più acqua possibile nella cute.

Nei bambini affetti da dermatiti ricorrenti, questa accortezza garantisce una maggiore idratazione della pelle e contrasta l’insorgenza di arrossamenti e irritazioni. Stesso discorso se si utilizzano spazzole per pettinare il neonato: la raccomandazione è di scegliere sempre quelle in morbide fibre naturali.

Bambini che hanno capelli folti con bulbi spessi – conclude la dottoressa Nannini – possono essere sottoposti ad asciugatura con phon, purché eseguita a temperatura tiepida e a distanza di circa 50 centimetri. Per bambini con capelli molto fini è consigliabile ricorrere allo scaldabagno che ha un getto d’aria meno diretto e quindi più delicato verso il capello e la cute del bambino.

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