Il fenomeno del calo demografico del quale spesso si parla ha diverse cause e fattori che ne spiegano l’origine e lo sviluppo. Uno di questi, insieme alle libere scelte degli uomini e delle donne di non percorrere questo tipo di strada, riguarda il problema della fertilità. Un problema che riguarda indistintamente sia gli uomini che le donne, sebbene una certa generalizzazione tenda ad associare la fertilità solamente con il sesso femminile.

In realtà, come tutti gli studi e le ricerche confermano, anche la fertilità maschile è direttamente responsabile nel processo che porta al concepimento e all’inizio di una gravidanza.

Negli anni la fertilità maschile è in calo e ci sono diverse ragioni, come vedremo, che spiegano questo declino. Parallelamente è possibile intervenire con una serie di accorgimenti per aumentare la fertilità negli uomini.

Queste due azioni (capire le ragioni del calo e aumentare la fertilità) possono contribuire ad aiutare quegli uomini e quelle coppie che trovano difficoltà nella ricerca di una gravidanza.

I fattori che influenzano la fertilità maschile

La fertilità maschile è quasi esclusivamente legata alla qualità degli spermatozoi. Gli spermatozoi presenti nel liquido seminale, infatti, possono variare per la quantità (se è insufficiente si parla di azoospermia), la motilità (se è insufficiente si parla di astenozoospermia) e la morfologia (se è critica si parla di teratozoospermia). Questi sono i fattori che permettono, anche in fase di diagnosi, di capire le potenzialità della fertilità maschile.

Questa può essere ridotta o compromessa per diverse ragioni. Oltre alle patologie a carico dei testicoli (traumi, varicocele, criptorchidismo, neoplasie) è possibile individuare delle cause anche nello stato febbrile (che può alterare temporaneamente la qualità degli spermatozoi) e nelle problematiche legate alla disfunzione sessuale.

Esistono poi tutta una serie di fattori ambientali (esposizione a fonti di calore, inquinamento atmosferico ed esposizione a sostanze chimiche e tossine) e infezioni (come quelle a trasmissioni sessuale) che incidono direttamente sulla qualità (numero, quantità e forma) degli spermatozoi.

Anche l’assunzione di farmaci con azione aggressiva (quali quelli chemioterapici o antitumorali), l’aumento dei tassi di obesità, gli squilibri ormonali sono legati a questo tipo di fenomeno. Senza dimenticare tutte le cause genetiche che, anche qui, spiegano il calo della fertilità maschile.

È doveroso anche porre l’attenzione sulle recentissime ricerche in materia di correlazione tra infertilità maschile e infezione da Covid-19. Sebbene gli studi siano, inevitabilmente, in una fase preliminare iniziano a emergere indicazioni importanti. Di per sé lo sperma non risulta infetto da SARS-CoV-2 ma dopo il contagio la sua qualità non è ottimale, tanto che sembrerebbe essere necessario un tempo di recupero di almeno tre mesi prima di poter recuperare le piene potenzialità di concepimento.

Gli studi sono ancora in corso, anche analizzando gli effetti delle varianti e del cosiddetto Long Covid, per confermare queste prime indicazioni e per capire se danni di questo tipo sono permanenti.

C’è quindi una convergenza di fattori che mostra come oggi rispetto al passato gli uomini non solo producono meno spermatozoi, ma questi sono anche meno sani. Motivo per cui è importante comprendere cosa è possibile fare per aumentare la fertilità maschile prima (o parallelamente) alla consulenza con un andrologo e uno specialista della fertilità.

La fertilità maschile e l’età

Anche gli uomini con il passare degli anni conoscono un declino della propria capacità riproduttiva. La motilità degli spermatozoi (ovvero la loro capacità di muoversi) e la loro morfologia, infatti, tende a diminuire e peggiorare con il passare degli anni.

C’è, quindi, una sorta di finestra fertile anche per gli uomini che, specialmente dopo i cinquant’anni, iniziano a ridurre la loro efficacia.

È possibile aumentare la fertilità maschile?

Prima ancora che aumentarla è possibile proteggere la fertilità considerandola come un bene da tutelare non solo in vista di una gravidanza. È infatti importante ricordare come qualsiasi componente e capacità umana non è mai fine a sé stessa e la possibilità di concepimento, tanto negli uomini quanto nelle donne, è sempre anche un indice di salute e qualità della propria vita. Motivo per cui tutelarla ha, per alcuni, un obiettivo riproduttivo, ma per tutti un interesse sullo stato di salute generale.

Per proteggere, quindi, la fertilità maschile è importante non fumare (il fumo danneggia la motilità e la morfologia degli spermatozoi), non bere (l’alcol ha gli stessi, se non peggiori, effetti del fumo), non assumere steroidi anabolizzanti (spesso utilizzati per aumentare la massa muscolare e la forza fisica), non utilizzare lubrificanti durante i rapporti sessuali e prestare attenzione alle condizioni in cui si trovano i testicoli. Chi svolge attività lavorative nelle quali vi sono temperature anomale (specialmente in eccesso) è infatti maggiormente a rischio.

Per aumentarla o, meglio, creare le condizioni perché nessun fattore di quelli menzionati possa interferire negativamente, è possibile seguire alcune precise indicazioni.

Innanzitutto prestare molta attenzione all’alimentazione che si segue. Esistono infatti degli alimenti che migliorano la fertilità e altri che, invece, specie se assunti in grandi quantità, possono incidere negativamente. È il caso delle carni rosse, degli insaccati e dei salumi mentre, di contro, il pesce, la frutta fresca e la verdura offrono migliori effetti, per le loro caratteristiche e proprietà, per aumentare la fertilità maschile.

L’attenzione all’alimentazione è utile anche per il mantenimento del peso forma, un altro di quei fattori che incide direttamente sulla fertilità. Esistono anche diversi integratori a base di vitamina il cui utilizzo è però consigliato dietro consulto con il proprio medico e preferire sempre l’assunzione degli alimenti naturali contenenti quelle sostanze.

L’altro aspetto su cui porre l’attenzione è lo stile di vita a base non solo di un’alimentazione sana, ma anche di movimento e attività fisica. Se poi consideriamo come anche lo stress psicologico incida pesantemente sulla fertilità si buon comprendere come negli ultimi decenni essa sia in declino.

Lavorare su ciascuno di questi elementi, inserendoli in una prospettiva più ampia di ricerca di una quotidianità più calma e più attenta al benessere psicofisico, è utile per migliorare la propria fertilità.

Test ed esami per la fertilità maschile

Come abbiamo visto la fertilità maschile dipende dalla qualità del liquido seminale e degli spermatozoi. Sono quindi questi gli elementi da analizzare e monitorare per effettuare un’eventuale diagnosi di infertilità.

Sono sostanzialmente due i test e gli esami che è possibile fare: lo spermiogramma e la spermiocoltura. Nel primo caso l’esame verifica lo stato e le funzionalità degli spermatozoi, mentre la spermiocoltura è l’esame con il quale si verifica la presenza di microrganismi patogeni che sono responsabili di infiammazioni, infezioni e problemi a carico degli organi quali la prostata, l’uretra, le vescicole seminali e l’epididimo, nei quali passa il liquido seminale.

A questi due esami, i cui risultati vanno interpretati esclusivamente da un andrologo, può essere aggiunta un’ecografia testicolare, i dosaggi ormonali e uno studio genetico con i quali individuare i fattori responsabili dell’infertilità.

Infertilità maschile: cosa fare?

In base all’esito dell’iter diagnostico seguito è possibile percorrere diverse strade per risolvere (o tentare di farlo) i problemi di infertilità.

Se la causa è un’infezione si valuta una terapia antibiotica e, parallelamente, l’assunzione di antiossidanti per ridurre l’ossidazione. È invece da percorrere la strada dell’intervento chirurgico in caso di patologie ostruttive o le stimolazioni ormonali nei casi di problemi legati alle funzionalità del testicolo.

Infine, nei casi più delicati o laddove le precedenti terapie non sarebbero risolutive, si può valutare un percorso di PMA (Procreazione Medicalmente Assistita) secondo le possibilità e le esigenze della coppia.

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  • Infertilità di Coppia