
Guida ai centri di Procreazione medicalmente assistita (PMA) in Italia
In Italia esistono centinaia di centri autorizzati ad eseguire le diverse tecniche di Procreazione medicalmente ...
Avere un figlio è un desiderio di tanti uomini e donne, ma spesso la gravidanza non arriva quando si vorrebbe. Parliamo di cause e rimedi.
Per capire come mai la gravidanza non arriva e trovare delle soluzioni adeguate, è necessario parlare di fertilità e infertilità, ovvero della capacità di riprodursi (e della sua assenza).
L’Istituto Superiore di Sanità (ISS) definisce l’infertilità, basandosi sulle affermazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, come una patologia vera e propria:
Per infertilità si intende l’assenza di concepimento dopo 12/24 mesi di rapporti mirati non protetti. Il fenomeno dell’infertilità secondo le diverse stime disponibili riguarda circa il 15% delle coppie.
Per questo motivo possono esistere casi di infertilità anche in coppie che in passato hanno già avuto figli. Discorso diverso invece per i problemi di sterilità, che non sono da confondere con l’infertilità.
La sterilità riguarda, sempre secondo quanto riportato dall’Istituto superiore di Sanità
Le coppie affette da una precisa patologia irreversibile o che restano non fertili anche dopo un iter diagnostico e terapeutico esauriente e svolto in un tempo ragionevole. Quando la sterilità è una condizione permanente non resta che rivolgersi alle tecniche di procreazione medicalmente assistita più sofisticate.
In Italia esistono centinaia di centri autorizzati ad eseguire le diverse tecniche di Procreazione medicalmente ...
Tra le cause più comuni per l‘infertilità di coppia si trovano:
Oltre a questi aspetti fisici ci sono da considerare anche quelli psico-sociali come l’inquinamento ambientale, lo stile di vita, lo stress lavorativo e l’età.
Per questo è corretto parlare di infertilità maschile e femminile, in quanto il problema può riguardare entrambi. Addebitare la responsabilità a uno solo dei due partner rischia di provocare conseguenze psicologiche serie che non aiutano a creare le condizioni ideali per superare l’infertilità.
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Arrivati a questo punto è doveroso interrogarsi su cosa fare quando la gravidanza non arriva. Vediamo cinque consigli utili per affrontare al meglio la situazione.
Se la gravidanza non arriva è necessario rivolgersi a un medico specialista, ginecologo e andrologo. Per questo tipo di consulti è utile raccogliere più informazioni possibili. Soprattutto per le donne è importante, laddove disponibili, portare i dati raccolti (cicli mestruali, temperatura basale, eccetera) degli ultimi sei mesi.
Durante la visita dal ginecologo e dall’andrologo è importantissimo anche riferire quali farmaci si stanno prendendo (e perché), così come esporre fenomeni, abitudini e condizioni che possono costituire elementi utili capire la causa del problema.
Qualsiasi cambiamento negli ultimi mesi (dai mutamenti fisici alle difficoltà nell’avere rapporti sessuali) rappresentano dei dati utilissimi per il medico, che può comprendere la situazione e definire eventuali strategie da intraprendere.
Potrà a volte essere imbarazzante, ma si definisce medico di fiducia anche per questo e la sua consulenza è utile per aiutare la coppia nel suo percorso alla ricerca di un figlio.
Il medico può richiedere alcuni esami di approfondimento per studiare l’apparato femminile rilevando eventuali anomalie e controllare la “salute” degli spermatozoi dell’uomo con uno spermiogramma. Alla donna possono essere prescritti un’ecografia vaginale, un’isterosalpingografia (HSG), un esame pelvico e un Pap Test.
Altri test utili sono la laparoscopia, l’esame del cariotipo, l’isteroscopia (per verificare la presenza di tumori o altre malformazioni uterine), quello per il conteggio dei follicoli antrali o il cosiddetto test del FSH (per la misura della riserva ovarica).
Sono tutti esami utili per verificare la presenza di malattie o infezioni che possono causare la difficoltà (o l’impossibilità) di avere figli. Come molto spesso accade, questi esami creano uno stato di tensione e preoccupazione non indifferente.
Il consiglio è di non farsene una colpa, ma di affrontare i propri dubbi e le preoccupazioni per poter trovare una soluzione.
Non è detto che sia sempre necessario sottoporsi a interventi chirurgici né dover assumere particolari medicine. I trattamenti per la fertilità possono però richiedere anche cambiamenti al proprio stile di vita, se non già intrapresi (come consigliabile) prima di cercare una gravidanza.
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In questi casi è utile mantenere il peso forma, smettere di fumare, ridurre il consumo di alcolici, e avere uno stile di vita equilibrato.
Una volta avuti i risultati dei test di fertilità il medico può indirizzare la coppia verso alcuni primi trattamenti volti ad aumentare la fertilità con l’assunzione di alcuni farmaci specifici.
Qualora i primi trattamenti non diano il risultato sperato può essere necessario rivolgersi alle cliniche per la fertilità, in cui intraprendere il percorso di fecondazione assistita più indicato per la coppia (fecondazione in vitro, inseminazione artificiale etc).
Questi trattamenti vengono prescritti alla luce dei risultati degli esami per la fertilità, quindi hanno una buona probabilità, una volta individuato il problema, di risolvere e avere una gravidanza.
L’esito negativo di un trattamento per la fertilità non significa un fallimento. Spesso sono necessari più cicli e ogni persona reagisce ai trattamenti in maniera diversa.
Anche per questo è fondamentale essere seguiti e assistiti da un bravo medico, che comprenda anche eventuali difficoltà emotive e non di natura fisica (stanchezza, stress) e suggerisca eventualmente una pausa.
Questo consiglio è l’ultimo ma è il più importante. Il desiderio di diventare genitori una non dovrebbe mai stravolgere o compromettere il benessere fisico e psicologico della coppia.
Diventare mamma, o papà, non dovrebbe essere sentito come un obbligo e le eventuali pressioni (di amici, partner, familiari e conoscenti) non dovrebbero influenzare i diretti interessati.
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Potrebbe essere utile rivolgersi a un professionista (psicologo o psicoterapeuta) per trovare sostegno ed eventualmente anche prepararsi all’eventualità di non potere avere un figlio.
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