Parlare di problemi di infertilità, sia maschile che femminile, è sempre molto difficile, trattandosi di argomenti delicati che non coinvolgono solo l’aspetto clinico delle persone.

Il timore di non riuscire ad avere figli, con il terrore che si tratti di una condizione definitiva, condiziona molti aspiranti genitori. La realtà medica è invece molto diversa e più articolata e richiede una serie di approfondimenti e precisazioni necessarie. Come nel caso della teratozoospermia.

Già la semplice radice della parola “teratos” (che significa ‘deformità’) può suscitare enormi timori, spesso associati a una serie di informazioni sbagliate. Per chiarire cos’è la teratozoospermia, quali sono le cause, le conseguenze e le terapie possibili, abbiamo intervistato l’andrologo Andrea Militello, con il quale abbiamo avuto l’opportunità di sgomberare il campo da dubbi ed errori, e chiarire la questione, evitando facili (ma ingiustificati) allarmismi.

Teratozoospermia: in cosa consiste?

Dottor Militello, cosa si intende quando si parla di teratozoospermia?

È un’alterazione degli spermatozoi. Non tanto, quindi, un’alterazione del liquido seminale in senso generale, ma proprio un’alterazione della morfologia degli spermatozoi. Per questo motivo lo spermatozoo affetto da questa alterazione morfologica non è in grado di fecondare.

Quando si è in presenza di una teratozoospermia?

Innanzitutto dobbiamo dire che spesso la morfologia degli spermatozoi ha una bassa percentuale di normalità. Consideriamo che la razza umana oltre il 30% non arriva. Quindi trovare uno spermiogramma con il 15% di forme normali, per un andrologo è anche un buon segno, mentre i pazienti spesso lo considerano un dramma, perché viene considerato come una minima parte rispetto alla totalità.

Tanto è vero che le linee guida ci dicono di ritenere normale, dal punto di vista della morfologia, uno spermiogramma che abbia almeno un 4% di spermatozoi normali. Quindi vediamo come la percentuale che permette di definire la normalità è molto bassa.

Teratozoospermia: le cause

Cosa provoca le anomalie degli spermatozoi?

Le cause sono legate a una sofferenza dei due distretti dove lo spermatozoo si forma e matura. Lo spermatozoo, infatti, si forma nel testicolo, con un processo chiamato di spermatogenesi, e matura nell’epididimo, con un processo chiamato di spermiogenesi.

Sono due termini che spesso si confondono, ma che indicano due processi differenti. Tutte le cause che possono alterare la funzione testicolare possono, di riflesso, creare un’alterazione della morfologia.

Quali sono le patologie più frequenti responsabili delle anomalie morfologiche degli spermatozoi?

Partiamo dalle patologie serie: paziente neoplastico sottoposto a chemioterapia o radioterapia, malattie metaboliche importanti (malattie alla tiroide, diabeti avanzati), uso e abuso di alcolici e droghe che hanno un‘azione di inibizione dell’attività testicolare, per poi passare a fenomeni molto più frequenti.

Per esempio il varicocele (un varicocele di IV o V grado può portare in sofferenza il testicolo e alterare la spermatogenesi e quindi la produzione di forme normali), il testicolo ritenuto, ovvero quando il testicolo non scende nello scroto ed è quindi sottoposto a temperature più alte e le orchiepididimiti, ovvero tutte le infezioni delle vie seminali. Queste possono iniziare anche da una prostatite, quindi è importante avere una particolare attenzione ai rapporti promiscui non protetti.

Teratozoospermia lieve o grave

teratozoospermia

È corretto parlare di teratozoospermia lieve o grave?

È una distinzione che non si utilizza più. Oggi non c’è più questa quantizzazione;  l’unica distinzione presente nelle linee guida è quella di superiore o inferiore al 4%.

Si possono avere figli?

Meno del 4% di spermatozoi normali e 96% di spermatozoi con problemi morfologici, anche se molto pochi, hanno comunque una probabilità di fecondare; quindi di per sé la teratozoospermia non costituisce un impedimento nell’avere figli?

In merito alla teratozoospermia non si parla né di quantità né di mobilità degli spermatozoi, ma solo di morfologia; questo significa che se troviamo solamente un 2% di forme normali non vuol dire che il paziente è infertile, perché le possibilità di avere spermatozoi capaci di fecondare ci sono. La teratozoospermia non è sinonimo di infertilità, ma di fertilità più difficile.

La presenza di spermatozoi anomali può essere legata a delle malformazioni del feto?

Molti pazienti leggono ‘coda doppia’, ‘collo angolato’, ‘coda assente’, ‘coda mozzata’ e hanno paura che, per esempio, lo spermatozoo con la doppia coda possa determinare un feto con delle anomalie. Bisogna specificare che tutti gli spermatozoi amorfi, ovvero quelli non normali, non sono in grado di fecondare, quindi non creeranno mai un feto con malformazioni.

Le altre anomalie della fertilità maschile

Quali sono le altre anomalie che possono compromettere la fertilità maschile?

La ridotta quantità di spermatozoi, cioè la oligozoospermia, così come la ridotta mobilità degli spermatozoi, cioè la astenozoospermia. Le tre caratteristiche da identificare in uno spermiogramma e che permettono di individuare anomalie della fertilità maschile sono: quantità, mobilità e forme normali.

Le cure per la teratozoospermia

Come si diagnostica la teratozoospermia?

La diagnosi non è altro che quella che avviene tramite l’esecuzione dello spermiogramma che indica immediatamente la percentuale di forme normali. Successivamente bisogna andare a individuare le cause.

Ci sono delle cure?

La cura è dedicata non tanto a terapie sullo spermiogramma, ma esclusivamente a identificare e curare la causa. Non ci sono farmaci dedicati alla teratozoospermia, ma bisogna eliminare la causa che la crea. Ci sono anche forme dove la causa non si trova e in quei casi bisogna approfondire dal punto di vista diagnostico, magari con dei test ormonali e genetici.

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