Anonimo

chiede:

Buonasera, per una serie di motivi che non dettaglio per evitare lungaggini il dermatologo con la ginecologa hanno ritenuto necessario farmi assumere in modalità sottocutanea (siringhe) del cortisone; dopo la prima siringa di 4mg, ignara del rapporto cortisone-diabete, mi sono sottoposta al test della minicurva glicemica che si effettua per verificare se esista la possibilità di soffrire di diabete gestazionale; il test è risultato essere abbondantemente positivo, appena l’ho comunicato alla mia ginecologa mi ha detto che potevano essere stati con molta probabilità i 4 mg di cortisone e che quindi mi consigliava di ripetere l’esame della’intera curva glicemica (più lungo e più veritiero) a distanza di una settimana dalla sospensione del cortisone; nel frattempo mi consigliava di sospendere l’assunzione di carboidrati e zuccheri. Consultando altri medici non ho ottenuto pareri unanimi quindi volevo sapere se le fosse possibile rispondere ai seguenti quesiti: 1. in gravidanza sospendere l’assunzione di carboidrati non è dannoso per il bambino (io ho sospesi da 4 gg e dovrei sospenderli per altri 6 prima del test)? 2. Considerando che ho assunto complessivamente a mezzo punture sottocutanee 19 mg di cortisone distribuiti in 6 giorni è realistico pensare che dopo una settimana dalla sospensione gli effetti negativi di quest’ultimi sui risultati di una curva glicemica cessino, non c’è il rischio che sia troppo poco tempo? 3. Se rimango a digiuno di carboidrati per 7-10 gg non rischio cmq di falsare i risultati del test?
Le faccio presente che mi trovo alla 28 esima settimana di gestazione della mia prima gravidanza, faccio una discreta attività sportiva, sono aumentata di 5 kg, sono alto 1.65 cm e peso 62 kg, ho 28 anni, un unico caso di diabete in famiglia (nonno paterno, diabete sviluppatosi a seguito di problemi di cuore). La ringrazio anticipatamente per il tempo dedicatomi.

Gentile lettrice, l’alimentazione priva di carboidrati è nel contempo priva di senso. Evitando a mia volta lungaggini le dico solo, tanto per citare un solo concetto, che le linee guida per l’alimentazione dei diabetici indicano che l’apporto medio di carboidrati deve attestarsi intorno al 55% del totale delle calorie introdotte nella giornata. Una alimentazione povera di carboidrati è, per forza di cose, iperproteica e/o iperlipidica, entrambe condizioni in grado, alla lunga, di nuocere alla salute sia dei soggetti sani che, soprattutto, dei diabetici. Ma stia tranquilla, dal momento che un regime alimentare iperproteico ed iperlipidico come quello che lei ha seguito non reca danni se adottato per pochi giorni: fortunatamente il nostro corpo è attrezzato anche per far fronte ai consigli esotici erogati talvolta da noialtri operatori della salute. Il suo è un caso che merita una valutazione impossibile da realizzare senza averla di fronte (cosa vuol dire “abbondantemente positivo”?: il valore alla seconda ora era 150? o 200? La differenza è sostanziale!), tuttavia c’è da dire che non tutte le gravide sottoposte a terapie cortisoniche sviluppano il diabete gestazionale e che, in secondo luogo, il cortisone può sì alterare il profilo glucidico, ma difficilmente altera in così poco tempo la sensibilità all’insulina, che è il parametro che noi studiamo con la curva glicemica. Presi insieme questi due concetti potrebbero suggerire che la sua curva glicemica alterata potrebbe anche non essere dovuta alla terapia ma che il suo già ridotto profilo di sensibilità all’insulina possa aver subìto semplicemente gli effetti di un fattore ambientale (il cortisone esogeno). Io le consiglierei, sospesa la terapia, di alimentarsi in modo del tutto normale in attesa della curva da carico completa, e di non tardare ad eseguirla: una settimana va bene, anche perché più avanti rischia di avere risultati non attendibili per via del fatto che i valori di riferimento della curva completa sono stati stabiliti per la sua attuale epoca gestazionale.
Cordialmente,

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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Specializzazione

  • Nutrizionista