Viviana

chiede:

Buongiorno, Sono mamma di un bimbo di 11 mesi  e lavoro in uno studio dentistico come assistente alla poltrona e, proprio per questo, ho usufruito della maternità anticipata.

Dopo i primi 3 mesi ho chiesto prolungamento di altri 4 mesi: ora sono rientrata con le ore di allattamento e a fine mese, cioè al compimento del primo anno di mio figlio, dovrei ritornare al mio orario normale.

Il mio datore di lavoro mi ha già detto (nulla di scritto, solo verbalmente) che non potrà mantenermi in quanto il lavoro è calato e due assistenti non gli servono più, quindi potrebbe purtroppo lasciarmi a casa perché non sono più produttiva. Cosa posso fare o come posso muovermi per evitare fregature?

Avv. Lorenzo Cirri

risponde:

Buongiorno, sono rammaricato per la situazione venutasi a creare sul luogo di lavoro. Ad ogni modo, in assenza di provvedimenti da parte del Suo datore di lavoro, è difficile pensare a “tattiche” preventive, se non quella – salvo diverse e legittime direttive – di presentarsi regolarmente sul luogo di lavoro e pretendere che eventuali provvedimenti Le siano comunicati per iscritto.

Dopodiché valuterà con l’assistenza di un legale specializzato in diritto del lavoro se predetti – e al momento solo eventuali – provvedimenti siano stati adottati per legittime motivazioni oggettive (riduzione di lavoro) o celino, invece, intenti discriminatori.
Cordialmente

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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