Anonimo

chiede:

Salve. Vi spiego la mia situazione. Lavoro da due anni come badante per una donna non autosufficiente. Nel corso del mio orario di lavoro (5 ore) svolgo attività in piedi sbrigando inoltre le faccende domestiche: stiro, cucino, faccio la spesa e le pulizie. L’ambiente di lavoro, in più, è molto stressante. Il mio luogo di lavoro dista 3 ore mezza andata e ritorno e prendo 2 mezzi pubblici per arrivare a destinazione. Sono rimasta incinta con molta difficoltà tramite PMA e ho già avuto un aborto spontaneo tempo fa. Ho paura ad andare al lavoro: mi potete dire per favore se ho diritto alla maternità anticipata oppure all’astensione dal lavoro? Grazie mille.

Avv. Claudia Pace

risponde:

Gentile lettrice, il congedo di maternità anticipata, od obbligatoria, è già di per sé un periodo di astensione dal lavoro, ma con la garanzia della retribuzione all’80% dello stipendio e con il diritto di mantenere il proprio posto di lavoro.

Nel Suo caso, la gravidanza appare molto delicata, e le mansioni che svolge potrebbero portare complicazioni: per questo può richiedere la maternità anticipata. Dal quello che mi dice, Lei può rientrare nella tutela di maternità anticipata per l’ art. 17 c. 2 lett. a) (gravi complicanze della gravidanza o di preesistenti forme morbose che si presume possano peggiorare durante la gestazione), e per l’art. 17 c. 2 lett. c) (la futura mamma si occupa del trasporto e del sollevamento di pesi, di lavori pericolosi, faticosi o poco sani e non può essere trasferita ad altre mansioni ).
Inoltre, anche il fattore pendolarismo viene considerato come fattore a rischio sia per l’art. 11 del d.lg.s 151/2001 che per le linee guida dell’Unione Europea.

Per poter effettivamente usufruire della maternità occorre un certificato che attesti lo stato di gravidanza e la data presunta del parto e che si tratta di una gravidanza a rischio. Dovrà rivolgersi ad un ginecologo del Servizio Sanitario Nazionale o con esso convenzionato.
In alternativa potrà fare istanza per il fatto che il luogo di lavoro o le mansioni svolte non si addicono ad una donna in attesa, mettendone a rischio la continuità della gravidanza. In questo caso sarà l’Ispettorato del lavoro a dover certificare la situazione. Dovrà quindi compilare e firmare la domanda di maternità anticipata e poi inviarla alla Direzione territoriale del lavoro competente per territorio unitamente al certificato di gravidanza.

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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