Anonimo

chiede:

Salve dottoressa, le scrivo per sapere se esista un modo certo per capire se si è sensibili a un dato alimento. Mi spiego meglio: dopo anni passati ad avere malesseri diffusi (stanchezza e spossatezza, mal di testa, disturbi gastrointestinali, gonfiore addominale ecc) senza mai capire quale fosse la causa (ho fatto anche il test della celiachia), ho provato comunque a eliminare temporaneamente gli alimenti contenenti glutine e tutti i malesseri sono scomparsi e, anzi, ho ritrovato molta energia che pensavo persa per sempre!

Leggendo qua e là ho quindi pensato che potessi soffrire di gluten sensitivity. Ora l’ho reintrodotto, ma quando esagero e torno a star male faccio qualche tempo di stop per “disintossicarmi”. Ora sono incinta e vorrei sapere se questo alternare il glutine ai cereali senza glutine possa essere dannoso. Quando non mangio grano o derivati, mangio riso, quinoa, grano saraceno e così via. Grazie mille!

Buongiorno e grazie per la domanda più che legittima. Iniziamo subito col dire quale è il percorso diagnostico per valutare la sensibilità al glutine. Non ci sono esami specifici per accertare la gluten sensitivity se non, nella pratica, notare miglioramenti della sintomatologia eliminando il glutine.

Quello che si può fare è escludere la celiachia con ricerca di anticorpi specifici e biopsia intestinale. Va esclusa poi l’allergia al grano tramite dosaggio degli anticorpi IgE e prick test. Se tutto è negativo allora appunto è solo sulla sintomatologia che possiamo parlare di sensibilità al glutine.

Quanto ai danni per il bambino assolutamente no, soprattutto se lei provvede a integrare la quota di carboidrati da altre fonti. Se riesce a variare anche all’interno della settimana tra alimenti con e senza glutine piuttosto che passare da fasi di totale esclusione a fasi di totale reintroduzione è meglio. Ad ogni modo anche se eliminare completamente il glutine la facesse stare meglio, questo non crea danni (come non li crea nelle persone celiache).

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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  • Nutrizionista

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