Laura

chiede:

Buonasera, mi trovo a 23 settimane di gravidanza e alla visita il ginecologo si è accorto che il mio collo dell’utero ha iniziato ad accorciarsi: misura 32 mm. Penso che a farlo accorciare siano state delle contrazioni che non ho saputo riconoscere. Almeno una volta al giorno mi veniva un brutto dolore tipo mestruale che durava 15 minuti. Ora sono in cura ma questo dolore si presenta almeno un giorno sì e un giorno no, anche se più lieve. Secondo lei c’è una possibilità di arrivare a fine gravidanza scongiurando un parto prematuro? Grazie

Buongiorno Laura. Secondo le Linee Guida SIEOG (Società Italiana di Ostetricia e Ginecologia) il collo uterino va misurato quando esiste il rischio di parto pretermine, usando la sonda endovaginale e facendo attenzione a non comprimerlo. Sono a rischio di parto pretermine pazienti che già ne hanno avuto uno o più, oppure pazienti con sintomatologia indicativa di minaccia di travaglio. Nel primo caso una lunghezza superiore ai 30 mm permette di rassicurare la paziente, mentre nel secondo si ritiene ancora normale una lunghezza superiore ai 25 mm. L’ecografia viene poi usata nel monitoraggio di queste pazienti al fine di valutare l’efficacia delle cure prescritte. Oltre alla lunghezza del collo ha importanza valutare la presenza o meno di funneling, ovvero la dilatazione ad imbuto della parte più interna della cervice uterina, considerandone ampiezza e profondità. Nel suo caso, signora, il collo è ancora nella norma ma se ha disturbi ha ben fatto il suo medico a prescriverle cure e darle consigli. Penso che controllerà periodicamente la lunghezza del collo ed eviterà il parto prematuro.

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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