Anonimo

chiede:

Salve dottore, se dal test del DNA fetale emerge un’anomalia sospetta, è sempre necessario confermarla con amniocentesi o villocentesi, oppure ci sono casi in cui il risultato è considerato già attendibile? È il mio caso e non so bene come muovermi. La ringrazio per la risposta.

Dott. Luca Zurzolo

risponde:

Buongiorno signora, se dal test del DNA fetale emerge una anomalia questa deve essere necessariamente confermata con l’amniocentesi (o anche villocentesi se si è prima della 12esima settimana).

Questo perché il NIPT è un test di screening e non è diagnostico, e quindi può presentare positivi. Quindi se si vuole praticare un test diagnostico bisogna praticare l’amniocentesi, che ormai in centri specializzati presenta un indice di abortività pari a 0.

L’amniocentesi è indicata principalmente per la diagnosi prenatale di anomalie cromosomiche e altre malattie genetiche, in caso di età materna ≥ 35 anni, esiti positivi agli screening prenatali (Bi-Test, NIPT), o precedenti gravidanze con patologie fetali o familiari. È anche raccomandata per la ricerca di infezioni e per valutare malformazioni fetali rilevate all’ecografia.

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

Fai la tua domanda Tutte le domande
Ti è stato utile?
Non ci sono ancora voti.
Attendere prego...

Specializzazione

  • Ginecologo