Mangiare è allo stesso tempo un dovere (ne abbiamo bisogno per sopravvivere) e un piacere (ci nutriamo di cose buone, gustose e che rispondano ai nostri gusti). In gravidanza, invece, c’è il rischio che il mangiare diventi una causa di stress. Tra cibi da evitare e voglie alimentari da soddisfare trovare alimenti e quantità giuste può diventare un motivo di preoccupazione più che di piacere. In questo senso cosa fare con il gelato in gravidanza? È un cibo che si può mangiare? Se sì, a quali condizioni?

Facciamo chiarezza su un alimento molto diffuso e sul quale spesso si sottovalutano gli aspetti del problema per cui è doveroso interrogarsi se è possibile o meno mangiare il gelato in gravidanza.

Si può mangiare il gelato in gravidanza?

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Fonte: iStock

Iniziamo con una rassicurazione: sì, il gelato in gravidanza si può mangiare in quanto è un alimento sicuro, nel senso che non contiene ingredienti crudi ma pastorizzati e quindi mette al riparo dalle tossinfezioni alimentari come la toxoplasmosi. Tuttavia sebbene sicuro dal punto di vista medico, ciò non significa che sia necessariamnete sano e che se ne possa fare un abuso. Come tutti gli alimenti dolci infatti, in gravidanza (ma non solo aggiungerei), rientra tra gli alimenti da assumere con cautela per evitare di andare incontro a sovrappeso e, per le future mamme, diabete gestazionale. È bene innanzitutto comprendere e conoscere quali sono gli ingredienti con cui viene preparato il gelato. Il gelato è un alimento preparato portando allo stato solido tramite il freddo una miscela di ingredienti.

Gli ingredienti più utilizzati per la base di tutte le categorie di gelato (gelato al latte, semifreddo, gelato alla frutta, sorbetto, ghiacciolo, granita, eccetera) sono il latte e i suoi derivati, quindi gli zuccheri, i grassi del latte (panna e burro) e gli oli e i grassi vegetali.

A questi ingredienti comuni si aggiungono poi quelli specifici che “insaporiscono” il gelato dandogli i differenti gusti; quindi cioccolato, yogurt, cacao, frutta (in pezzi, polpa o succo), nocciole, eccetera. Infine per molti gelati vanno considerati anche gli ingredienti del biscotto o delle cialde, a dimostrazione di un alimento che ha caratteristiche nutritive e organolettiche molto diverse tra loro che è importante conoscere soprattutto quando si è in gravidanza.

Serena

chiede:

Ci sono gusti che è meglio evitare?

Il gelato è un alimento disponibile in tantissimi formati, gusti e sapori e, come abbiamo visto, può essere consumato anche durante la gravidanza. Soprattutto d’estate può essere un ottimo cibo da introdurre nella propria dieta sia dal punto di vista alimentare che per concedersi un piacevole momento di relax.

È però doveroso porre l’attenzione su alcuni particolari gusti, non tanto come divieto assoluto, quanto piuttosto nella loro assunzione moderata. L’attenzione principale è quella rivolta al caffè, al tè verde e a tutti quegli ingredienti che contengono una, anche minima, quantità di caffeina.

L’indicazione dettata dal Ministero Della Salute è quella di non superare i 200mg al giorno (circa due tazzine di caffè) e questo vale in qualsiasi modo la caffeina venga consumata, sia come bevanda della macinazione dei semi che come gusto di gelato. inoltre tendenzialmente il gelato al caffè contiene una maggiore quantità di zuccheri aggiunti e di calorie e va quindi assunto con moderazione, anche considerando come per il gelato, specie quello in vaschetta, sia difficile da quantificare.

Più che un gusto è poi necessario prestare attenzione come accennato alla quantità di zuccheri assunti tramite il gelato in quanto nei soggetti già predisposti può essere un fattore di rischio per l’insorgenza del diabete gestazionale.

Gelato in gravidanza: artigianale o industriale?

Dal punto di vista igienico-sanitario non vi è differenza in quanto anche le gelaterie artigianali, infatti, usano un processo di pastorizzazione, che garantisce la salubrità del prodotto e mette al riparo dal rischio di toxoplasmosi.

Quanto invece al fatto che il gelato artigianale sia più sano (ovvero genuino, con meno additivi) rispetto a quello industriale, in realtà la questione è ancora (molto) dibattuta, (tanto che una proposta di legge che regolamenti questa distinzione non è ancora stata approvata nonostante sia stata presentata) e la differenza tra gelato artigianale e industriale fa riferimento al luogo e alla modalità di produzione.

Il gelato artigianale, infatti, viene prodotto tramite il lavoro manuale del gelataio nelle vicinanze del luogo dove verrà venduto ed è prevista una sua consumazione pressoché immediata.  Il gelato industriale, invece, viene prodotto in un laboratorio diverso e distante rispetto al luogo di vendita (che può essere un bar, un supermercato o qualsiasi altro punto di distribuzione) e con una lavorazione che si avvale di strumenti e macchinari elettronici e non manuali.

I coloranti e gli additivi sono utilizzati sia nella preparazione del gelato artigianale che di quello industriale e non interferiscono sulla genuinità del prodotto finale, anche perché le tipologie e le quantità sono rigorosamente normate per legge. Discorso diverso, invece, per i conservanti. Il gelato, per la sua particolare conformazione che, prima del consumo, richiede una conservazione a temperature molto basse (non superiori a -18C°), non necessita dell’aggiunta di conservanti in quanto tale temperatura garantisce la conservazione nel tempo. E questo è vero sia per il gelato industriale che per quello artigianale.

Qual è, allora, l’aspetto da monitorare tra il gelato artigianale e quello industriale da consumare in gravidanza? Il tipo di latte utilizzato.

Gelato industriale in gravidanza

Il gelato industriale, quello acquistato in bar, supermercati e altri punti vendita è un gelato che viene preparato con latte pastorizzato, quindi sicuro per la gravidanza. Questo perché il processo di pastorizzazione elimina i batteri presenti nel latte e che potrebbero rivelarsi dannosi per la gravidanza.

Gelato artigianale in gravidanza

Il gelato artigianale delle gelaterie è altrettanto sicuro in gravidanza in quanto anche in questo caso il latte utilizzato è quello pastorizzato che, tramite l’abbattimento termico, evita la proliferazione batterica. In caso di dubbi, soprattutto per gelati particolari, è doveroso informarsi (ogni gelateria è obbligata a mostrare l’elenco degli ingredienti utilizzati) per evitare qualsiasi tipo di problema.

Gelato fatto in casa in gravidanza

Discorso diverso, invece, per il gelato fatto in casa. Questo può essere preparato utilizzando uova e altri ingredienti crudi che rappresentano un rischio serio per la gravidanza. In questi casi meglio evitare e ricorrere al gelato confezionato o quello della gelateria di fiducia.

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  • Alimentazione