Durante la gravidanza la dieta alimentare si aggiusta, e aumenta (di molto) l’attenzione per le proprie abitudini in cucina. Bisogna evitare gli alimenti considerati potenzialmente a rischio perché potrebbero trasmettere alcune infezioni (come le uova crude e la carne cruda o poco cotta, che può causare toxoplasmosi) e lavare sempre bene verdure e frutta non solo con acqua, ma acqua e bicarbonato oppure con disinfettanti alimentari come la nota Amuchina.

Spesso la gravidanza è un momento utile per migliorare, in generale, la propria alimentazione: d’altronde si sta creando un essere umano, e i nutrimenti sono fondamentali perché tutto proceda nel migliore dei modi. E tra i molti consigli rivolti alle donne in gravidanza ci sono quelli relativi a ciò che si può e non si può mangiare.

Non è facile per tutte, rinunciare magari al proprio piatto preferito o a una birra con gli amici, per nove lunghi mesi. Ma è sicuramente importante impegnarsi per riuscire a garantire benessere e salute a sé stesse e al proprio bambino. Su alcuni argomenti, in particolare, ci sono opinioni discordanti: si possono o non si possono mangiare? È il caso del pesce crudo e del sushi.

Stefania

chiede:

Per alcuni esperti non ci sono dubbi: meglio non rischiare, non tanto per il pericolo dato dall’alimento in sé ma perché non si è sicuri che venga preparato seguendo le norme di sicurezza. Per altri, invece, non è necessario rinunciare al sushi in gravidanza, a patto, però, di accertarsi che vengano rispettate le norme igieniche e di sicurezza per il trattamento del prodotto prima del suo consumo.

Come riportano le indicazioni dell’Associazione ostetrici e ginecologi (Aogoi), in linea generale per quanto riguarda il pesce in gravidanza è opportuno:

Limitare il consumo di alcune tipologie di pesce (pesce spada, marlin, squalo, tonno) per il loro potenziale contenuto di sostanze nocive (diossine, policlorobifenili e metilmercurio) e favorire invece il consumo di pesce di mare di piccola e media taglia almeno due-tre volte alla settimana.

Qual è il rischio se il sushi non è correttamente trattato?

Se il pesce crudo non ha seguito correttamente il percorso di abbattimento può trasmettere un batterio, la Listeria Monocytogenes, che dà origine alla listeriosi, un’infezione alimentare molto rara che può avere però conseguenze serie. Spiega l’Aogoi:

È relativamente rara, tuttavia il quadro clinico è severo con tassi di mortalità elevati soprattutto nelle categorie fragili, quali donne in gravidanza, neonati, anziani e soggetti adulti immuno-depressi. La Listeria Monocytogenes è un batterio ubiquitario. […] Gli alimenti più comunemente associati a listeriosi sono: pesce, carne e verdure crude, latte non pastorizzato e suoi derivati (formaggi molli, burro, creme, gelati), insalate preconfezionate, patè, panini e cibi preparati pronti all’uso (inclusi hot-dog, carni fredde tipiche delle gastronomie).

Ecco perché è davvero importante assicurarsi che, quando si mangia pesce crudo, questo sia stato precedentemente sottoposto ad abbattimento, una procedura obbligatoria per legge e necessaria per eliminare qualsiasi tipo di parassita eventualmente presente nel pesce. Il pesce che si serve crudo, marinato o poco cotto va prima conservato a -20° per almeno 24 ore.

Quindi: il sushi in gravidanza si può mangiare o no?

La risposta, come si può intuire, non è “sì, sempre” ma neppure “no, mai”: il sushi in gravidanza si può mangiare se si è sicuri che è stato trattato correttamente.

Ma non tutti i pesci che si trovano in un tipico menu a base di sushi si possono mangiare, ad esempio i molluschi. Secondo le indicazioni del Ministero della Salute britannico (NHS)

È sicuro, di solito, mangiare sushi e altri piatti a base di pesce crudo in gravidanza. Ma dipende da che tipo di pesce si tratta, e devi essere sicura che sia stato congelato. Devi anche limitare alcuni tipi di pesce durante la gravidanza, come il tonno e i pesci grassi. A volte il pesce crudo come il salmone contiene alcuni piccoli parassiti, come l’anisakis, che possono causare malattie.

Il riferimento è all’anisakidosi, infezione data da un parassita, che si manifesta con dolori addominali, nausea, vomito e diarrea. In alcuni casi può dare anche una reazione allergica. Congelare il pesce, anche in questo caso, uccide il parassita e lo rende sicuro da mangiare.

Anonimo

chiede:
risponde

Diverso è il caso di pesce affumicato (come il salmone) che non ha bisogno di essere congelato poiché il processo di affumicatura uccide gli eventuali parassiti, come indica il NHS. Allo stesso modo anche la conservazione sotto sale o in salamoia rende il pesce sicuro da mangiare. Che, però, avverte:

Un caso a parte è rappresentato dai molluschi crudi, come gamberi, gamberetti, capesante e granchi. In gravidanza i molluschi si possono consumare solo cotti. I molluschi crudi possono infatti contenere virus e batteri che possono provocare un’intossicazione alimentare.

Come comportarsi dunque? Se si va a cena al ristorante è sempre opportuno chiedere se i molluschi sono serviti cotti. Se il sushi è acquistato nei supermercati dovrebbe essere sicuro, perché il pesce crudo è sottoposto al processo di abbattimento appropriato. Nel caso in cui, infine, si decidesse di preparare il sushi a casa bisogna congelarlo per almeno 4 giorni prima di utilizzarlo.

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