Nel giro di pochissimi mesi il neonato passa da un’alimentazione esclusiva a base di latte (materno o artificiale) all’introduzione di cibi solidi e semisolidi. È la pratica dello svezzamento (o divezzamento), un passaggio fondamentale nella crescita del bambino che coinvolge direttamente i genitori.

Non esiste un’unica forma di svezzamento e soprattutto per quel che riguarda la scelta degli alimenti con cui iniziare c’è un’ampia variabilità di indicazioni (spesso molto schematiche) e tradizioni con le quali confrontarsi. Una delle più diffuse è quella di iniziare lo svezzamento tramite la frutta.

Scopriamo quali sono i vantaggi di questa scelta e quali indicazioni seguire per assicurare al bambino un’alimentazione che sia allo stesso tempo adeguata e piacevole.

Il ruolo della frutta nello svezzamento

Perché alcuni pediatri, ma anche per tradizione, si è soliti iniziare lo svezzamento con la frutta? E perché, ancora, viene consigliata per cominciare il passaggio verso un’alimentazione solida? Ci sono diverse ragioni a favore della frutta.

Innanzitutto è un alimento sano e che assicura al bambino un importante contributo di vitamine e minerali naturali. Ha un sapore gradevole ed è facile da masticare e deglutire. Inoltre parliamo di alimenti che, anche se di varia consistenza, possono essere schiacciati, frullati o cotti in modo da consentire sia una più semplice assunzione che un’ampia selezione di preparazioni con le quali proporle al bambino.

Infine è stato riscontrato come la frutta abbia un’accettazione migliore rispetto alla verdura e permetta al bambino di vivere con serenità questa nuova forma di alimentazione.

Quale frutta prevedere per lo svezzamento

Non ci sono particolari controindicazioni nell’assunzione di frutta durante lo svezzamento. L’Organizzazione Mondiale della Sanità consiglia di cominciare con i frutti amidacei come banana, prugne, uva e pere mature che hanno un elevato contenuto di amido e un potere nutrizionale simile a quello dei cereali.

Parallelamente si può provare anche con mele, pesche, mirtilli, ananas, lamponi, arance, mango, melone e fragole, purché siano ben lavate, morbide, private di eventuali semi, noccioli e della buccia più dura e rese commestibili per il bambino piccolo.

Svezzamento e frutta: quando cominciare?

L’inizio dello svezzamento non coincide con una data prefissata in quanto molto dipende dallo sviluppo psicofisico del bambino. L’indicazione è quella di attendere, almeno, i 6 mesi, anche se alcuni pediatri suggeriscono di iniziare lo svezzamento proprio con la frutta già dal quarto mese.

Per cominciare lo svezzamento è fondamentale che il bambino sia in grado di stare seduto da solo, sappia deglutire, abbia un buon controllo del busto e della testa e abbia già iniziato a portare le mani e i giochi alla bocca. Il cibo va sempre offerto al bambino, mai imposto ed è importante valutare come reagisce a questa nuova scoperta, non solo di gusto.

Il consiglio è quello di offrire la frutta con il cucchiaino, ma eventualmente permettergli anche di toccare e prendere autonomamente i pezzettini in modo da esplorare anche questa dimensione sensoriale e apprendere una primitiva modalità di autonomia. Molto dipende dall’interesse del bambino e quando mostra curiosità per gli altri alimenti, come quelli degli adulti magari mentre si mangia insieme, può essere il momento giusto per introdurre la frutta.

Trattandosi di un passaggio molto delicato, può volerci del tempo e non bisogna avere fretta o insistere troppo con il bambino. Anche quando dovesse rifiutare un frutto e preferirne un altro è importante che il cibo non accettato inizialmente venga riproposto a distanza di tempo, magari provando a cambiare le modalità di preparazione e cottura. Con il passare delle settimane e dei mesi il bambino cambia e così anche il gusto e le preferenze verso la frutta e gli altri alimenti.

Frutta e svezzamento: consigli per prepararla

In commercio esistono le confezioni di omogeneizzati di frutta specifici per l’alimentazione pediatrica. Si tratta di una soluzione estremamente comoda e pratica, anche perché non deve essere preparata e può essere trasportata e consumata in qualsiasi momento. Per chi volesse si può anche provare a fare in casa sia gli omogeneizzati di frutta che altre modalità di preparazione.

Per preparare gli omogeneizzati, dopo aver pulito e tagliato la frutta, questa va messa a cuocere in una padella antiaderente con dell’acqua per una decina di minuti utilizzando un coperchio per tutta la durata della cottura. Dopo essersi ammorbidita la frutta va trasferita in un frullatore fino a quando non si ottiene un composto omogeneo. L’omogeneizzato è pronto e può essere servito o conservato in appositi contenitori in modo da averlo sempre pronto a disposizione.

La frutta, sempre dopo averla lavata, pulita e privata di semi e noccioli, può essere somministrata anche grattugiata, avendo cura che i pezzi non siano troppo lunghi e possano causare un rischio di soffocamento. Se il bambino accetta il ciuccio e ha ormai familiarizzato con la deglutizione e la masticazione si può anche provare l’utilizzo degli appositi ciucci nei quali inserire i pezzettini di frutta. In questo modo il bambino mastica senza entrare in contatto diretto con i pezzi grandi, ma ingerendo solamente il succo.

Con il passare dei mesi e con l’inizio della dentizione, si può anche dare al bambino piccoli pezzetti di frutta che egli possa prendere autonomamente dal piattino e mangiarli secondo le sue preferenze.

In tutti i casi è consigliato utilizzare frutta di stagione in quanto più sana, fresca e migliore dal punto di vista nutrizionale. Per le quantità e la frequenza è preferibile consultare il pediatra, ma in linea generale è utile assecondare il bambino, imparando a riconoscerne i segnali e definire una buona routine alimentare che preveda, anche, l’assunzione quotidiana di frutta.

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  • Alimentazione