La crescita dei bambini scorre sempre su due binari paralleli: quello delle capacità fisiche e quello delle abilità che, grazie a esse, riesce a esprimere. Lo sviluppo dei neonati, per quanto possa apparire rapido ai genitori che trascorrono con loro tanto tempo, è graduale e non uguale per tutti i bambini. Un esempio di quanto appena detto lo si nota in uno dei momenti salienti della crescita dei primi mesi di vita, ovvero quando il neonato inizia a stare seduto da solo.

Dal momento della nascita, infatti, il bambino sta per i primi mesi fermo in posizione supina e solo a partire dal terzo-quarto mese inizia a rotolare autonomamente. Questo cambiamento indica come dal punto di vista fisico il neonato riesca a fare cose che prima non era in grado né di fare né di pensare di poterci riuscire. Per questo la crescita scorre su due binari paralleli.

Imparare a stare seduto è per il neonato l’inizio di un nuovo capitolo della sua vita. Da questo momento avrà i mezzi per iniziare a gattonare, stare in piedi autonomamente e, quindi, imparare a camminare. Tutti step normali che rappresentano fasi fondamentali della crescita di ogni essere umano.

Qualora ciò non avvenisse in maniera corretta o nei tempi previsti potrebbe essere indicativo di un ritardo nello sviluppo. Vediamo quindi più nel dettaglio come avviene questo cambiamento, come favorirlo e quando è il caso di allarmarsi.

Quando un neonato impara a stare seduto?

Abbiamo premesso che ogni bambino ha i suoi tempi e che quindi la capacità di un neonato di stare seduto non si acquisisce dall’oggi al domani o al compimento di questo o quel mese.

C’è poi da ricordare come qualsiasi capacità vada non solo acquisita, ma anche assimilata e perfezionata.

Nel caso dello stare seduto il neonato le prime volte riuscirà a rimanere per qualche istante in questa posizione, ma poi inevitabilmente cadrà. Questo perché dovrà imparare a stare seduto, ma solo dopo che l’apparato muscolare del collo e della schiena sono in grado di permettergli di mantenere questa posizione.

Il neonato mediamente riesce a stare seduto a partire dall’ottavo mese e dal nono dovrebbe essere in grado di assumere e mantenere spontaneamente questa posizione.

Come aiutare il neonato a sedersi

Se è vero che lo sviluppo fisico, osseo e muscolare dei bambini è spontaneo e naturale, è altrettanto vero che i genitori possono favorirne il normale decorso. Questo avviene già dai primi mesi di vita ed è un percorso graduale che si costruisce nel tempo, non a ridosso delle scadenze. Il neonato non inizia improvvisamente a stare seduto dal compimento dell’ottavo mese, ma deve aver maturato precedenti abilità e capacità che sono propedeutiche a permettergli di assumere e mantenere questa posizione.

Questo processo inizia già dal terzo-quarto mese quando il bambino iniziare ad avere il controllo della testa. Il neonato inizia ad avere il controllo della testa già da quando, tenuto in posizione verticale dai genitori, riesce a mantenerla in posizione eretta senza piegarla in avanti.

Similmente nei primi mesi quando il bambino è sdraiato in posizione supina generalmente tiene la testa piegata da una parte, difficilmente centrata con lo sguardo in avanti. Questo avverrà solamente dal terzo-quarto mese ed è il primo step che lo porterà a imparare anche a stare seduto.

I genitori possono favorire tutto questo utilizzando, in maniera graduale e non esclusiva, seggiolini e altalene adatte a questa fase, capaci con le loro imbottiture di tenere ferma la testa del bambino e permettergli di acquisire familiarità con questa competenza.

Un passaggio importantissimo per lo sviluppo di diverse competenze fisiche (e non solo) è quello relativo alla conoscenza del corpo. Anche in questo caso parliamo di un passaggio graduale legato alla scoperta per il bambino degli arti superiori e quelli inferiori e di come questi gli permettano di rotolarsi, muoversi e assumere diverse posizioni. I bambini piccoli utilizzano il sedere, le gambe e poi le mani come strumenti di sostegno e il permettergli di stare a pancia in giù può essere fondamentale per lavorare in questa direzione.

I neonati trascorrono la maggior parte del loro tempo in braccio o soprattutto sdraiati, tanto che non è raro che sviluppino forme di plagiocefalia (la cosiddetta “testa piatta”). L’indicazione è sempre quella di non mettere mai i neonati a pancia in giù quando dormono e in assenza dei genitori (per evitare la Sids e il rischio di soffocamento), ma durante le ore diurne è importantissimo mettere i bambini in questa posizione per permettergli di allenare i muscoli del collo e della schiena.

Questo lavoro è fondamentale anche per dare la possibilità al bambino di scoprire cose nuove e di sviluppare la forza necessaria per sollevare la testa e mantenere il petto alzato rispetto al pavimento, stare appoggiato sulle braccia, rotolare e, quindi, stare seduto.

L’ultima fase dello sviluppo della capacità di stare seduto del neonato si raggiunge tra l’ottavo e il nono mese quando il bambino riesce a tenere la schiena dritta e sperimenta questa posizione. Inizialmente può essere necessario metterlo seduto e il suo compito sarà quello di mantenere l’equilibrio; successivamente imparerà da solo a mettersi seduto. Inizialmente facendo forza sulle braccia che gli serviranno come supporto, ma subito dopo sarà in grado di riuscirci anche senza alcun tipo di sostegno.

Tutto questo percorso che accompagna i primi mesi di vita del bambino, indicativamente tutta la fase dell’esogestazione, deve essere accompagnato e supportato dai genitori. Come? Incoraggiando i bambini, facendo attenzione che nei momenti di scoperta delle novità non si facciano male e, soprattutto, passando del tempo con loro giocando.

Posizionare i bambini a pancia in giù magari su un tappeto da gioco, fargli vedere dei giocattoli luminosi o sonori, parlargli e stare insieme a loro è il metodo migliore per educare i bambini a rafforzare i muscoli della schiena, del collo, delle spalle e della testa e sfruttarli per muoversi e imparare a stare seduto.

Esistono anche diversi giocattoli e strumenti per aiutare il bambino a stare in posizione eretta; l’importante è non esagerare e lasciare che tutto avvenga in maniera dolce, divertente e giocosa.

Cosa fare se il neonato non riesce a stare seduto?

Come abbiamo avuto modo di approfondire, il processo di crescita dei bambini è graduale e non improvviso e deve essere sempre supportato. Nel caso in cui il neonato a nove mesi non riesca a stare seduto non necessariamente è indice di un problema grave; bisogna capirne le cause. Anzi, è sempre doveroso non arrivare all’ultimo a diagnosticare un eventuale problema ormai presente, ma prevenirlo individuando fin da subito i segnali di allarme.

Uno strumento importantissimo in questo senso è dato dai bilanci di salute, gli appuntamenti regolari con il pediatra, che hanno lo scopo anche di monitorare queste fasi dello sviluppo. Qualora i genitori notassero delle anomalie è fondamentale rivolgersi al proprio medico con il quale approfondire le cause e capire cosa fare.

Segnali per capire se il neonato è pronto a sedersi

La condivisione quotidiana del tempo e dello svolgimento delle varie attività ludiche (ma non solo) permette ai genitori di capire se e quando c’è qualcosa che non va. Nel caso dello stare seduto è il neonato stesso che, cambiando, suggerisce ai genitori che è fisicamente pronto per questo passaggio.

La mamma e il papà possono provare a tenerlo seduto in posizione eretta poggiandolo su un cuscino o comunque una superficie morbida e controllare come reagisce. Anche durante il bagnetto, per esempio, con il passare delle settimane i genitori vedono come il bambino da una posizione immobile inizia a essere più attivo.

Anche all’interno della carrozzina, magari con la testa sotto un cuscino, i bambini iniziano gradualmente a provare a sollevare la testa; questi sono tutti segnali che il neonato sta crescendo e si prepara a essere pronto a stare seduto da solo.

Cosa fare se si sospetta un ritardo dello sviluppo

È comprensibile che i genitori temano il peggio per i propri bambini, ma è bene sempre ricordare che, salvo traumi improvvisi, determinate conseguenze hanno sempre cause ben evidenti. Il ritardo nello sviluppo non si manifesta solamente con la difficoltà o l’incapacità del neonato di stare seduto.

Nel caso in cui i genitori temano qualsiasi tipo di problema l’unica strada da percorrere è quella di rivolgersi al pediatra che, anche alla luce dell’anamnesi familiare e dei risultati degli esami fatti al bambino, escluderà la presenza di patologie, tranquillizzerà i genitori o li orienterà sul da farsi per permettere al proprio bambino di acquisire le competenze mancanti.

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  • Neonato (0-1 anno)