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I fermenti lattici svolgono un ruolo protettivo per la flora intestinale: ecco i benefici e le precauzioni durante la gravidanza.
I fermenti lattici sono dei microrganismi presenti naturalmente in alcuni alimenti, come lo yogurt, il latte fermentato, i crauti, i formaggi fermentati, ma anche in prodotti meno comuni come il miso e il tempeh. Si trovano poi in commercio anche alimenti arricchiti come yogurt e bevande a base di soia. Infine, sono disponibili anche sotto forma di integratori.
Va sottolineata una cosa, anche se fermenti lattici e probiotici vengono spesso usati come sinonimi, in realtà vi è una piccola differenza. In particolare i probiotici sono fermenti lattici ma non tutti i fermenti lattici sono probiotici.
I fermenti lattici sono batteri e lieviti presenti naturalmente in alcuni alimenti, mentre i probiotici hanno funzioni specifiche, arrivano vivi e attivi nell’intestino, e qui favoriscono la riproduzione dei batteri “buoni”.
I fermenti lattici solitamente non sono in grado di sopravvivere a lungo al passaggio all’interno del tratto intestinale, mentre i probiotici sì, e, anzi, sono in grado di proliferare aumentando la presenza di batteri utili per la flora intestinale. Ecco perché si ritengono più utili i probiotici rispetto ai “semplici” fermenti lattici.
Spesso i fermenti lattici vengono integrati in condizioni di alterazioni della flora batterica, ad esempio in conseguenza di un’infezione o malattia. È sempre però opportuno – soprattutto in gravidanza – assumerli dopo essersi consultati con il proprio medico.
I probiotici sono stati definiti dall’OMS nel 2001 come “organismi vivi che conferiscono uno stato di benessere all’organismo ospite se somministrati in concentrazione adeguata”.
Come riporta uno studio pubblicato sul Journal of Allergic and Clinical immunology l’assunzione di probiotici specifici durante la gravidanza e l’allattamento e ancora oltre, direttamente al bambino fino al primo anno di vita, riduce fino alla metà il rischio di allergie nei neonati a rischio. Come spiega un comunicato della Società italiana di ginecologia e ostetricia (SIGO)
L’uso corretto di specifici probiotici fin dalla gravidanza e la loro somministrazione al bambino nell’arco del primo anno di età può ridurre del 50% l’incidenza di allergie nei neonati ad alto rischio. Il dato emerge dalle linee guida internazionali sui probiotici per la prevenzione delle malattie atopiche e autoimmuni promosse dalla World Allergy Organization (WAO) e dal Dipartimento di Epidemiologia Clinica e Biostatistica della McMaster University (Ontario, Canada).
L’assunzione di alcuni probiotici andrebbe poi raccomandata già in gravidanza, continua la SIGO:
L’uso specifico di alcuni probiotici, soprattutto durante la gravidanza, è oggi fortemente raccomandato sia per il benessere della madre che per quello del nascituro
spiega il prof. Paolo Scollo, presidente nazionale della SIGO.
Nello specifico, alcuni ceppi probiotici influenzano l’ecosistema batterico vaginale e mantengono un livello di pH adeguati prevenendo infiammazioni e infezioni come le vaginosi batteriche e le vaginiti micotiche. Condizioni particolarmente pericolose perché aumentano in maniera importante il rischio di aborto, di parto pretermine e di complicanze post-partum come l’endometrite o possono incidere sul normale sviluppo del feto e determinare un peso ridotto del neonato alla nascita.
Tra gli altri benefici si trovano l’abbassamento del rischio di eczema nei bambini e dello sviluppo di malattie atopiche, oltre ad una diminuzione dell’insorgenza di allergie alimentari: i probiotici, spiegano gli esperti, andrebbero assunti a partire dal terzo trimestre di gravidanza fino allo svezzamento, per poi continuare durante il primo anno di vita del bambino.
Riassumendo, i 5 benefici dell’assunzione di fermenti lattici in gravidanza sono:
Non esistono particolari controindicazioni all’assunzione dei fermenti lattici in gravidanza, in gran parte perché non esistono ancora sufficienti studi in materia.
Esistono molti tipi di fermenti lattici e probiotici, e non tutti hanno la stessa efficacia: in ogni caso, prima di assumere qualsiasi tipo di integratore è sempre bene consultare il proprio medico curante, che saprà fornire tutte le indicazioni del caso.
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