Non decolla in Italia il vaccino hpv, quello contro il papilloma virus umano, responsabile del tumore del collo dell’utero. Sono tanti i dubbi sulla sua efficacia e sicurezza, la poca informazione al riguardo e le incertezze spesso espresse dal medico di base a frenare i genitori che dovrebbero far vaccinare le figlie adolescenti di 11 anni.

I dati emergono da un’indagine dell’O.N.Da,l’Osservatorio nazionale sulla salute della donna. Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità, dal 2007 ad oggi con le tre dosi previste del vaccino sono state vaccinate solo il 59% delle adolescenti nate nel 1997 (vaccinate gratuitamente). Solo quattro regioni italiane, Puglia, Basilicata, Toscana e Veneto raggiungono ottimi risultati (75-80%), in Lombardia invece – nonostante la vasta campagna di comunicazione fatta – la copertura è stata solo del 65%. Fanalino di coda spetta alla Campania e alla Sicilia, rispettivamente con la copertura del 27 e del 34%.

Difficilmente, quindi – dati alla mano – sarà possibile raggiungere il 95% delle adolescenti vaccinate per il 2012.

“Siamo lontani dai risultati attesi – spiega Francesca Merzagora, la presidente di O.N.Da,- tuttavia mancano ancora il 2011 e il 2012 e confidiamo che le valutazioni abbastanza positive sugli aspetti organizzativi possano spingere in futuro le mamme ad aderirvi”.

Il campione analizzato è stato di 1.500 mamme, intervistate on-line su tutto il territorio nazionale con figlie femmine tra gli 11 e i 18 anni, il 56% delle mamme ha affermato di non avere ricevuto informazioni specifiche sull’argomento. “Ciò che chiedono queste mamme – continua la Merzagora- è una maggiore rassicurazione su efficacia, sicurezza e costi della vaccinazione da parte di pediatri, medici di famiglia e ginecologi. Rassicurazione che raramente ricevono”.

Seguici anche su Google News!
Ti è stato utile?
Non ci sono ancora voti.
Attendere prego...

Categorie

  • Prevenzione